Vite parallele, terribili
Le coincidenze a volte fanno incrociare storie bruttissime. A 100 chilometri di distanza, nella stessa regione, la Liguria, sono iniziati i processi contro due ragazzi. L’accusa è la stessa, forse la peggiore possibile: infanticidio.
A Imperia viene processato, con rito abbreviato, Paolo Arrigo, ha 25 anni. Lo accusano di concorso nell’omicidio di Gabriel, un bambino di 17 mesi, figlio della sua fidanzata, Elizabete Petersone, una ragazza lettone di 21 anni. Gabriel morì il 17 maggio 2009 per le botte ricevute nella casa di Imperia dove viveva con la mamma. Furono arrestati Arrigo ed Elizabete, i due si sono sempre accusati a vicenda. Il 6 ottobre partirà il processso alla mamma del bambino, anche questo con rito abbreviato.
A Genova è iniziato ieri il processo a Giovanni Antonio Rasero, broker marittimo di 29 anni: il 17 marzo del 2010 fu arrestato con l’accusa di aver ucciso di botte Alessandro Mathas, un bambino di 22 mesi. Venne arrestata anche la mamma del bambino, Katerina. I due erano in un residence di Nervi, dopo l’arresto iniziarono ad accusarsi a vicenda. Katerina venne presto scarcerata: il Dna trovato sul segno di morso su un piede del bambino era di Rasero, ci furono testimoni che spiegarono come l’uomo fosse già stato violento in passato con Alessandro. Mentre suo figlio moriva, Katerina era uscita per le strade di Genova a cercare cocaina. Katerina Mathas ora è accusata di abbandono di minore aggravato dalla morte.
Quando Katerina Mathas venne arrestata finì in una cella del carcere femminile di Genova, unica sua compagna era proprio Elizabete Petersone. La cosa più agghiacciante fu che a poca distanza da loro, nello stesso raggio, c’era l’asilo dove passavano molte ore al giorno i figli delle donne detenute. Poche settimane dopo Katerina Mathas, uscì dal carcere anche Elizabete Petersone, affidata a una comunità religiosa. Le due ragazze divennero amiche su Facebook.