Due rapinatori entrano in una salumeria
Due rapinatori entrano in una salumeria (non è una barzelletta, è successo due giorni fa a Cardito, comune di 20mila abitanti in provincia di Napoli). Beh, questi due rapinatori hanno il casco integrale in testa, uno di loro punta la pistola contro la proprietaria, la signora Iolanda. Prendono 100 euro e si avviano verso la porta. Il rapinatore disarmato torna indietro. «Dove vai?», chiede l’altro. «Prendo la cassa», risponde.
Nel frattempo la signora Iolanda si accorge che fuori dal negozio sono arrivati due amici di famiglia. Pensa: “Qui succede un casino. Se questi escono con la cassa, quelli fuori si accorgono che c’è una rapina…”. La signora Iolanda se ne intende, l’hanno già rapinata dieci volte. Così parla al rapinatore con la pistola. Dice «Lasciate la cassa e andate, così nessuno si accorge di nulla». Il rapinatore si convince. Parte un dialogo surreale tra i due ladri:
«Lascia la cassa e andiamo». «No, io la cassa non la lascio». «T’ho detto di lasciare la cassa». «Nooooo». «E lascia sta’ cassa, lo sai che sul lavoro sono nervoso». «Io la cassa me la porto». Tutto questo, ovviamente, in napoletano stretto.
A questo punto il rapinatore con la pistola spara all’altro. Femore spezzato e arteria femorale tranciata. Il fiotto di sangue è potente. Il rapinatore armato dice al complice: «Te l’avevo detto che sul lavoro sono nervoso». Secondo la signora Iolanda i due hanno continuato a litigare anche con il sangue che usciva a fiumi. Poi lo sparatore carica sullo scooter il complice e lo lascia davanti all’ospedale San Giovanni di Dio. Questione di minuti, poi sarebbe morto, dicono i medici.
Il ladro ferito si chiama Raffaele Odesco, ha 28 anni, ed è agli arresti. Naturalmente non parla. Il nome del complice che gli ha sparato se lo tiene per sé.