Ora inizia il difficile
Sono tutte simpatiche e brave persone, i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Dal combattere la mafia a trasformare le strade di Roma in piste ciclabili, la gran parte dei loro intendimenti è condivisibile. Un po’ inquietante è l’obiettivo di annullare il proprio ego nel nome della causa comune, ma in generale i timori di tenuta democratica sollevati dalla vittoria di Grillo appaiono sproporzionati alla figura di coloro che dovrebbero minare la convivenza civile.
Ogni critica o sarcasmo nei loro confronti si arena poi contro la replica: perché, che cosa ha fatto di buono chi l’ha preceduti in parlamento? E la risposta (che c’è) diventa troppo lunga per uno scambio su Twitter, una chat su Facebook, un giro di battute al bar.
Il problema è che questi cittadini non sembrano rendersi conto del momento nel quale sono arrivati a difendere il bene comune.
Entro pochi giorni da ora andranno rifinanziate la cassa integrazione e la copertura per gli esodati; andrà presentato a Bruxelles il piano nazionale delle riforme, come anticipo del Def; andrà riaperto il dossier della delega fiscale, a cominciare dal capitolo dei pagamenti alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni; tutto ciò sotto lo sguardo attento di investitori finanziari in grado di manifestare a ogni asta del debito pubblico il voto sull’affidabilità italiana, e mentre Bankitalia avverte che il 65 per cento delle famiglie è in sofferenza col proprio reddito: non ce la fa.
Liberi i grillini di disinteressarsi di queste scadenze. Diranno che sono problemi causati dall’incapacità altrui e dalle false leggi della finanza mondiale, alla quale l’Italia s’è legata mani e piedi. Del resto nella loro autopresentazione non si sono notate personalità in grado di sciogliere questi nodi, ma neanche di rifondare un’altra Italia senza euro, nella quale le famiglie impoverite possano consolarsi con la decrescita felice.
Farà benissimo oggi Bersani a sfidare i grillini sul terreno sul quale gli italiani li aspettano alla prova. Sarà efficace, una volta incassato l’ennesimo no a qualsiasi governo, evidenziare la follia di un atteggiamento così leggero.
Ma tutti questi argomenti sull’emergenza italiana non rimarrano in piedi anche un minuto dopo la relazione di Bersani, a militare severamente contro la tentazione (comprensibile, sia ben chiaro) di trascinare questo stesso stremato paese a nuove elezioni generali fra due mesi?