Torna Tremonti, detestato da Berlusconi
Con buona pace di Radio Londra di Giuliano Ferrara e degli improbabili istigatori alla secessione, in Europa più che rompere i piatti facciamo la parte dei piagnoni inconcludenti, alla fine costretti ad abbassare la cresta. Non ci piaceva ieri di subire l’ostracismo decretato da Parigi con l’acquiescienza di tutte le altre capitali, ci piace ancor meno oggi di vedere la sfilata dei ministri che fanno atto di contrizione, riducendo lo sfogo di Maroni di lunedì a quello che realmente era: la confessione di una impotenza. Volendo, tutta la storia del berlusconismo si riduce a questo, ed è perciò che su Europa non siamo mai stati convinti della tesi del regime.
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