Ascoltare i Sonic Youth, ma per i motivi sbagliati (o forse per quelli giusti)
In fondo è tutta colpa loro. Voglio dire: noi ragazze facilmente impressionabili eravamo anche a posto così, con la tonnellata di commedie romantiche, romanzi russi, canzoni tristi e coppie hollywoodiane litigiose quanto passionali e forse finte, ma in fondo chissenefrega. Noi eravamo già inguaiate, con le nostre irrealistiche aspettative di amore eterno, non è che avessimo bisogno d’altro a spezzarci il cuore. Poi sono arrivati loro. Loro che erano diversi da tutti quanti, ché di coppie belle di successo ce ne sono tante, ma riuscire a costruirsi un’esistenza che metta armonicamente insieme un matrimonio più che ventennale con la vita on the road, lo status di icone indie con la fedeltà coniugale, l’essere alternativi con la casa in campagna e il cane, che metta insieme, insomma, punk rock e vita borghese, be’ non è da tutti. Invece sono arrivati loro ad alzare l’asticella ancora un po’ più in alto e a dirci: “hey, guardate che si può invecchiare insieme e rimanere cool. Noi ci siamo riusciti”. Che due stronzi. Ventisette anni di matrimonio a illuderci che sì, l’amore perfetto ce l’avevano loro, loro in grado di produrre dischi, concerti, collaborazioni, libri, arte, film, persino una figlia, perfetta pure lei, mica una di quelle sciroccate figlie di rockstar, macché. E tutto questo sempre insieme, sempre uniti. Loro che quando si conoscono lei ha 28 anni, lui 23 ed è un po’ imbranato: “Non è che fossi uno che trombava in giro. Alla sera andavo al Mudd Club e poi mi facevo a piedi fino alla 13esima e Avenue A, da solo”. Lei che dice che lui all’epoca aveva un sacco di amiche donne, ma erano solo amiche, lasciando intendere che evidentemente non gliela davano, e chissà poi come si sono pentite. Lui che ribatte che sì, di storielle ne aveva avute, ma “con tipe che non sapevano neanche chi fossero i Ramones” e Dio sa quanto lo capiamo, noi che quando entriamo in casa di uno la prima cosa che facciamo è guardargli la collezione di cd per capire se c’è una qualche possibilità di futuro. Lui che la prima volta che va a casa sua si mette a suonare la chitarra, lei lo guarda e dopo un po’ gli dice: “Hai intenzione di suonare tutta la notte?”. Loro che nel 1984 fanno la cosa più punk di tutte: si sposano, però senza anelli e con la luna di miele fatta al cinema, a guardare I predatori dell’arca perduta. Loro che quando si innamorano non sono ancora né ricchi né famosi e allora passano le giornate a camminare per downtown New York tenendosi per mano, solo per stare insieme “perché non c’era molto altro da fare che camminare e tenersi per mano”. Lei che non aspetta che sia lui a chiederle di sposarla, ma lo fa lei. Lui che in un’intervista di qualche anno fa dichiara di aver letto dei libri per poter capire a cosa va incontro una donna in menopausa ed evitare così di fare cazzate come succede invece alla maggioranza degli uomini. Insomma è colpa di Thurston Moore e Kim Gordon se da ieri, da quando hanno annunciato di essersi separati dopo 27 anni insieme, ascolto i Sonic Youth, io, che a dirla tutta non è che sia mai stata una grande fan della loro musica.