Le copertine del Saturday Evening Post
Qualche tempo fa ho letto sul Post che Steven Sloan prima di diventarne direttore editoriale non aveva idea che il Saturday Evening Post andasse ancora in stampa. La mia reazione è stata la stessa quando un paio di anni fa mi hanno chiesto di disegnarne una copertina.
La rivista ora è un bimestrale e non più un settimanale, è passata di proprietà un certo numero di volte e presumo che anche i contenuti siano cambiati molto rispetto un tempo, ma il fascino di questa collaborazione rimane per me immutato.
Ho realizzato la prima copertina per loro nel 2012, per un articolo di Jonathan Haidt, “America’s Painful Divide”: spiegava che in vista delle elezioni presidenziali gli americani erano più divisi che mai, non solo da un punto di vista politico ma anche sociale, economico e culturale. Parte dell’articolo raccontava anche che i confini degli stati storicamente repubblicani o democratici erano sempre meno netti quando si trattava di esprimere una preferenza su uno dei due partiti.
Per questo motivo ho disegnato un’immagine di due case uguali e speculari divise da un dirupo, com’è divisa la bandiera americana che sventola sul tetto di ognuna delle due casa: un brandello a destra e uno a sinistra, ma parti di un’unica bandiera.
Per le case, il paesaggio e le tinte ho usato come riferimento il lavoro di Edward Hopper: volevo che l’immagine fosse immediatamente riconducibile agli Stati Uniti, ed è nei suoi dipinti che si trova l’America che mi piace di più.
Questo è un filmato di come il direttore e l’art director hanno scelto la copertina che ho disegnato.
Lo schizzo della copertina
L’illustrazione finita
L’illustrazione impaginata
La seconda copertina che ho realizzato per il Saturday Evening Post era per un articolo di Ed Dwyer dal titolo “America’s Weather Obsession”. Raccontava l’ossessione degli americani nel seguire in diretta tv i fenomeni atmosferici, come le tempeste o i tornado, dove un cronista lotta con le intemperie per descriverle, anche a rischio della vita.
Un frase dell’articolo ha colpito in particolare la mia immaginazione: “It’s storytelling, and weather stories have a kind of drama, a contest between man and Mother Nature. People are interested in that. They want the humans to win”. Mi è venuta allora in mente l’immagine di un cavaliere sul picco di una scogliera, pronto ad affrontare una tempesta brandendo un ombrello al posto della spada.
Lo schizzo della copertina
L’illustrazione finita
L’illustrazione impaginata
A dicembre ho disegnato una nuova copertina per il numero della rivista che è in edicola questo mese. L’articolo a cui si riferisce è di Claude S. Fisher e si intitola “Stronger together”. Il suo significato doveva essere rappresentato visivamente in un modo esattamente opposto a quello della copertina che avevo fatto nel 2012: doveva mostrare l’unione e lo sforzo di tutti per il bene comune. Il direttore mi ha chiesto di inserire in qualche modo la bandiera americana nell’immagine, perché a quanto pare quando la rivista esce con la bandiera stelle e strisce in copertina vende meglio.
Tra le varie proposte a matita che ho presentato ne sono state scelte due. Una mostra un gruppo di persone che spazza la neve dalla strada, liberando alcune strisce rosse in mezzo alla neve accumulata ai lati; il cielo blu e i fiocchi di neve completano l’illusione della bandiera americana. La seconda proposta raffigura delle persone in una baita di montagna mentre addobbano un abete, in mezzo alla valle innevata; la bandiera americana si intravede nei tronchi rossi delle case, nel bianco delle strisce di neve che le ricoprono e delle decorazioni natalizie, e nel blu dell’abete.
Il direttore ha scelto di utilizzare la prima illustrazione come copertina e la seconda come interno pagina.
Lo schizzo della copertina
L’illustrazione finita
L’illustrazione impaginata
Lo schizzo dell’illustrazione scelta per l’interno
L’illustrazione finita
L’illustrazione impaginata