• di Roma
  • Lunedì 13 giugno 2011

Divietissimo

Se venisse il famoso marziano a chiedere “che si dice dalle vostre parti?”, ma potesse stare solo 30 secondi, mi affretterei a cercare questa foto, particolarmente emblematica in una città in cui a colpi di cose emblematiche si cerca di spiegare il buco nero in cui siamo finiti.

In pratica, il caso è questo: quando c’è un evento particolare, dall’anteprima del film al passaggio di Obama, e tutto ciò che c’è in mezzo, vengono messi dei cartelli e dei nastri svolazzanti di divieto di parcheggio. Il punto, però, è che vengono messi anche dove è già vietato.

La beffa finale è evidente: non solo si perde un’ottima occasione per iniziare a recuperare una zona, con qualche multina ben assestata che anzi non sarebbe neanche troppo da “giustificare” (perversione creata dalle stesse non-multe, ma questo è un altro discorso), ma si legittima negli altri giorni il parcheggio in quel punto a un livello alto, istituzionale.

Indirettamente, poi, la legittimazione ai manondofastidioanessunisti avviene anche a livello più ampio, perché se vale lì vale ovunque. Semplicemente, quando poi si inizieranno a fare sul serio, le multe (perché prima o poi succederà), sarà tutto più difficile.