• di Roma
  • Lunedì 26 luglio 2010

Travagli

Interessante reportage fotografico dall’agenzia Omniroma proposto da Corriere e Repubblica: si tratta del reparto ginecologico dell’ospedale Grassi di Ostia dove i muri, compresi quelli esterni e la strada, sono ricoperti da scritte lasciati da padri in attesa, del tipo “Chiara sbricate” o “Nasci che è ora” e poi nomi, chili e date.

La cosa curiosa è che in alcuni casi si tratta di spray, come se la bomboletta fosse una cosa che ti viene in mente da portare in quei casi. Notevole poi la parte centrale del commento del direttore sanitario Lindo Zarelli, che dimostra in un caso concreto la validità della teoria delle finestre rotte:

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