Manca solo il mandolino
Notevole l’inchiesta di Repubblica su un fenomeno evidentemente non solo romano, ma che qui sta trovando un certo radicamento: la mafia che investe in ristoranti e locali per riciclare denaro. Si parla di 5.000 locali, 16.000 addetti e più di un miliardo di fatturato.
“Dove c’è pizza c’è mafia”, ha sostenuto un dei pochi pentiti calabresi all’indomani della strage di Duisburg, che rivelò al mondo quanto la Germania che mangiava italiano fosse infestata dal bubbone. Lo aveva intuito negli anni Ottanta anche Giovanni Falcone indagando sulla Pizza Connection. Il sistema però si è evoluto. Come mai i boss si interessano sempre di più ai ristoranti? Una premessa è d’obbligo: tra i tavoli gira normalmente molto contante. Una condizione essenziale per non lasciare tracce. I pagamenti elettronici, al contrario, sono facilmente riscontrabili, costituiscono uno degli strumenti per la cosiddetta tracciabilità del denaro.