• di Roma
  • Lunedì 31 maggio 2010

La sottile linea rossa

L’attentissimo Malaroma ha pizzicato un’altra scena interessante, documentandola a suo modo. Siamo esattamente di fronte a Fontana di Trevi, delle cui “divisioni” aveva già avuto modo di parlare.

Caso emblematico era la presenza del – sempre presente – disgraziato (che poi ho scoperto essere chiamato Cane, se questo è un uomo) che si muove costantemente elemosinando, seduto su una tavola da skateboard, spingendosi sulle nude mani ed esibendo le estremità deformi (mentre scrivo mi stupisco che sto raccontando una scena che accade nella centro storico della mia città davanti la fontana più famosa del mondo e non nei vicoli di Calcutta).
La riflessione è tanto semplice quanto sintetica: questo signore merita assistenza e dignità, ma lo stesso voglio per la mia Fontana di Trevi.

gli agenti di Polizia Municipale non stanno chiedendo l’allontanamento del signore, non lo trattenengono per poi trasportarlo in un centro di accoglienza dove possa ricevere l’assistenza cui necessita, non ne stanno raccogliendo le generalità per sanzionarlo (che fai sanzioni un disgraziato che non c’ha nemmeno i soldi per piangere? Si lo fai, anche se non vedrai mai una lira, ma almeno avvii una procedura di infrazione, fai vedere che la legge c’è); dicevo nulla di quanto sopra, ma sono stato testimone di una conversazione tra individui che hanno evidentemente lo stesso concetto di decoro.