Da Palazzo Vecchio per un “Palazzo” nuovo [wikitalia, giorno 1]
E quindi partiamo, finalmente. Abbiamo scelto un giorno che non c’è, il 29 febbraio, per contribuire a costruire un’Italia che non c’è ancora: trasparente, creativa, collaborativa. Partiamo da Firenze, perché qui nei mesi scorsi abbiamo trovato le condizioni ideali per mettere alla prova gli strumenti che wikitalia propone per migliorare la qualità della azione amministrativa. Si chiamano Open Gov: non li abbiamo inventati noi, anzi, nel mondo molti paesi li stanno sperimentando con successo. Noi ci limitiamo a copiarli bene, adattandoli al contesto.
Le “condizioni ideali” vuol dire la disponibilità da parte di una amministrazione a mettersi in gioco, anzi a mettersi davvero al servizio dei cittadini, senza veli e senza inganni, sapendo che quando si attiva una conversazione in rete arrivano anche le critiche; sapendo che la trasparenza assoluta può essere fonte di recriminazioni; e che la partecipazione di tanti può essere faticosa se si vuole decidere in fretta. Ma sapendo soprattutto che è questa l’unica strada non soltanto per avere decisioni migliori, più efficienti e giuste, ma anche per ridare un significato alla Politica con la P maiuscola, al tempo del web e delle apps.
Partiamo da Firenze, ma sappiamo di dovere delle risposte a tanti altri: nei mesi scorsi ci sono arrivate altre richieste di attivazione da parte di decine di comuni, e ci sono arrivate tantissime offerte di partecipazione da parte di chi vorrebbe soltanto darci una mano. Ci dispiace avervi fatto attendere. Stavamo nascendo, trasformando una idea, anzi un desiderio, in un progetto.
Ecco, ora ci siamo. Ci siamo costituiti in associazione, abbiamo un gruppo di dirigenti motivati a donare una parte del loro tempo per una buona causa, e abbiamo anche qualche importante sostenitore. Ci siamo. Contribuire a cambiare questo paese può sembrare una impresa disperata, ma, come dimostrano anche i fatti di questi mesi, lo è soltanto se non ci proviamo veramente. Trasparenza, innovazione, partecipazione non sono mai state tanto popolari nell’agenda di chi ci governa.
Questo è il momento, questo è l’anno giusto per iniziare a cambiare l’Italia.