“Di ritorno” al Post
Che ci faccio qui? Intanto mi sento a casa. In senso fisico anche. Nel febbraio 2008 Luca Sofri fu il primo a offrirmi un tetto quando arrivai a Milano per il progetto-Wired. Per un paio di notti dormii in quella che oggi è la sede del Post. E da allora Luca è stata forse la persona con cui ho più parlato delle cose che avevo in mente e delle scelte editoriali che avrei fatto (non sempre eravamo d’accordo, lo dico anche per assumermi la responsabilità degli errori fatti). E poi il Post mi piace, mi piace l’idea che c’è dentro di un altro modo di fare i giornalisti in questo paese.
Per questi motivi mi è sembrato naturale ripartire da qui. Due giorni fa infatti ho lasciato la direzione di Wired, ho una valigia piena di sogni, una grande passione per l’innovazione e di scelte da fare ne ho tantissime. Questo blog sarà quindi un diario personale? Anche ma non solo: lo vedo come un cantiere dove costruire progetti non solo editoriali. Ma non vi voglio annoiare subito. Se ho davvero qualcosa da dire, lo vedremo presto. Intanto, per quelli che non mi conoscono vi dico alcune delle cose in cui credo.
Credo nella condivisione della conoscenza.
credo nel valore della partecipazione
credo nel crowdsourcing
credo che Creative Commons soppianterà il copyright
credo che Internet sia un dono di dio (Liu Xiaobo)
credo che l’idea di Wikipedia sia un patrimonio dell’umanità
credo che solo l’innovazione possa far ripartire l’Italia
credo che in Italia ci siano tanti innovatori geniali ma non lo sappiamo
credo che la Rete ci stia cambiando la vita e stia finalmente cambiando anche la politica
credo che anche per questo nel 2020 saremo un paese migliore e lo stiamo già diventando
post scriptum. Mi trovate su facebook e twitter, naturalmente, ma se avete qualcosa di più articolato da dirmi potete anche scrivermi.