Berlusconi non merita i servizi sociali
Un anno di pena. Questo è quanto deve scontare Silvio Berlusconi. Un anno di pena che oggi il Tribunale di sorveglianza di Milano deciderà come dovrà essere eseguito.
Due le alternative più probabili: l’affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare.
L’affidamento in prova comporta una maggiore libertà per il condannato e non a caso è stato chiesto da Berlusconi. La detenzione domiciliare no. Invece di essere ristretti in carcere, si è detenuti in casa. Tranne quelle poche ore di libertà che il magistrato può eventualmente concedere.
Ma c’è un problema che ostacola la concessione dell’affidamento in prova. Un problema che non sembra essere superabile.
Tra i presupposti per concedere tale misura ci deve essere, come afferma una costante giurisprudenza della Cassazione, la prova del ravvedimento del condannato. In altre parole, il condannato per ottenere l’affidamento in prova deve dimostrare di aver capito l’antigiuridicità della sua condotta.
Prova di ravvedimento che Berlusconi non ha dato. Tutt’altro.
Una carenza probatoria, un mancato ravvedimento, che può portare solo a una conclusione: Silvio Berlusconi non merita di andare in affidamento, ma deve pagare la pena in detenzione domiciliare.
Esattamente ciò che accade per migliaia di cittadini senza fama che, dopo la condanna, non riescono ad ottenere l’affidamento in prova proprio perché continuano a professarsi innocenti.
Sia chiaro, non si tratta di accanimento. Berlusconi non ha tutti i torti quando si lamenta di una certa magistratura. Qui si tratta di applicare la legge così come lo si fa per tanti cittadini. E, per ora, chiamarsi Berlusconi non fa eccezione.