«Il potere è servizio»: la politica prenda esempio dal Papa
«Il potere è servizio umile e concreto». Queste le parole di Papa Francesco, pronunciate in occasione della messa inaugurale del suo Pontificato.
Parole che sono un punto di riferimento anche per chi è laico e guarda ai problemi dello Stato. E invero, il potere politico è servire il Paese. Non è inciucio, non è ricerca di facili consensi o altre amenità. È servire il Paese.
Il Papa ha precisato che il potere/servizio del Pontefice deve guardare chi ha fame, chi è malato, chi è straniero o chi sta in carcere. Ovvero, alcuni degli obiettivi più rilevanti di uno Stato di diritto, sanciti nella Costituzione. (la nostra). Eppure, nel silenzio della politica, solo il Papa afferma che potere significa servizio. Solo il Papa indica che quel servizio è destinato prima di tutto agli ultimi. Perché le stesse parole non vengono dette dai nostri parlamentari? Cosa è la politica di oggi se è incapace a pronunciare e a rendere concrete parole che sono alla base della nostra democrazia?
In verità, quelle di Papa Francesco sono le parole che, da laici, dovremo pretendere di sentire dai nostri parlamentari o da chi guiderà il governo. Da laici dovremo pretendere che la politica sappia indicare con forza la stessa direzione. La direzione di uno Stato di diritto: il potere è servire il Paese. Il potere è servire gli ultimi. Ed invece? Silenzio. Assordante silenzio.