La mafia ringrazia
La mafia ringrazia per l’incessante impegno profuso nell’indagine relativa alla fantomatica trattativa con lo Stato. È accolto con trepidante gioia l’impiego di uomini, mezzi e risorse, per accertare surreali intrecci risalenti a più di 20 anni fa. Risorse umane ed economiche che è bene vedere distratti dall’accertamento di reati ben più attuali, gravi ed allarmanti.
Indispensabile poi è stata l’iscrizione nel registro degli indagati del professor Giovanni Conso. Persona notoriamente pericolosa, incline al malaffare e alla menzogna! (Infatti). Opportuno è stato anche investire denaro pubblico in intercettazioni penalmente irrilevanti. Intercettazioni che non andavano neanche trascritte e che ovviamente non andavano pubblicate. Cosa che invece è stata fatta impunemente e in barba alla legge. Intercettazioni irrilevanti che hanno riguardato alcuni stimati magistrati. Conversazioni che non dicono nulla e non dimostrano nulla. Intercettazioni penalmente irrilevanti che sono arrivate fino al Quirinale, captando innocue frasi del Consigliere giuridico del Presidente della Repubblica.
Si plaude infine per l’uso distorto del processo penale e in particolare delle indagini preliminari. Indagini non attinenti a ciò che è penalmente rilevante, in vista dell’esercizio dell’azione penale, ma concentrate su quelle che sono ritenute condotte politicamente interessanti o inopportune. (Che è cosa assai diversa dal raccogliere elementi di prova). Tanto impegno per un’indagine svolta così, è cosa buona e giusta. Aiuta non poco a sentisi più liberi nel gestire i propri affari. La mafia ringrazia.