Il terremoto in Emilia e l’ultimo spot della Severino
«Vorrei lanciare un’idea: quella di rendere utile la popolazione carceraria per i lavori di ripresa del territorio». È l’ultimo spot del Ministro della giustizia Paola Severino. Uno spot, di cui non si sentiva la mancanza, diffuso durante una visita fatta in alcune carceri emiliane. Pura propaganda. Annunci che hanno un unico scopo: finire sui giornali. Spot che non meriterebbero neanche di essere commentati. Spot a cui, purtroppo, si è abituati.
E infatti, è lo stesso Ministro Severino che ha definito la detenzione una tortura, per poi non fare nulla per interrompere tale tortura. È sempre la Severino che ha definito ogni suicidio in carcere una sconfitta per lo Stato, per poi dimenticarsi che è lei responsabile per l’amministrazione delle carceri e di ciò che avviene lì dentro. Ed è sempre il Ministro della giustizia che ha ribattezzato il decreto svuota carceri con il termine (ancora più bugiardo) di decreto “Salva carceri”. Decreto che non ha svuotato nulla e non ha salvato nulla. Spot. Ora ci risiamo. La smania di apparire, di dire comunque qualcosa, prevale sul laborioso silenzio. Più sensato sarebbe stato infatti non dire nulla. Convocare la protezione civile. Chiedere di quale tipo di mano d’opera avesse bisogno e verificare se ci fossero detenuti idonei nelle carceri emiliane. A quel punto, ove possibile, affermare: “30 detenuti, tra manovali, agricoltori e idraulici, stanno lavorando all’esterno”. Questo è un metodo di lavoro concreto. L’opposto di uno spot.
E infine, un’osservazione. Mentre la giustizia è inesistente e milioni di cittadini non riescono a ricevere un’adeguata risposta nei tribunali. Mentre le carceri sono una vergogna, e migliaia di detenuti subiscono un trattamento disumano e degradante. Mentre aumentano i detenuti che muoiono per una pena, il Guardasigilli non ha di meglio da fare che esibirsi nella sua ultima idea: far lavorare i detenuti per la ricostruzione. Bè, sapete che faccio? Cambio canale. Come quando in Tv c’è la pubblicità.
P.S. Le dieci carceri dell’Emilia Romagna potrebbero contenere solo 2.450 detenuti. Oggi ce ne sono ammassati più di 3.930. 1.600 sono in attesa di giudizio. Alcune di queste dieci galere non reggerebbero a una quarta scossa.