Vite senza valore
Pisa, 18 maggio. Mario Santini, persona detenuta nel carcere Don Bosco di Pisa, viene trovato morto in cella. Lo rende noto Ristretti Orizzonti. Una morte annunciata. Una morte che, magari non si poteva evitare, ma che si doveva rendere meno dolorosa e più dignitosa. Ma è noto. Nelle carceri non ha valore la legge né la dignità e il rispetto della persona.
Mario Santini, che aveva 60 anni, stava già male. Da anni tossicodipendente soffriva anche di Aids. A marzo le sue condizioni di salute peggiorano. Sta male tanto che sputa sangue. I medici decidono allora di sottoporlo a degli esami clinici. Esami che accertano l’esistenza di un tumore ai polmoni. Tuttavia, Mario resta in carcere. Passano due mesi e, come era prevedibile, Mario sta di nuovo male. Ha una grave crisi respiratoria. Finalmente viene trasportato all’ospedale Santa Chiara. Ospedale dove Mario resterà però solo fino al 18 maggio, giorno in cui viene riportato nel carcere Don Bosco di Pisa. Alle ore 14 del 18 maggio Mario è dentro la sua cella. Ma, dopo poco, Mario ha una nuova crisi respiratoria. Alle ore 16 Mario muore. Nessuno si accorge di nulla. Nessuno guarda dentro. Nessuno vede quel corpo senza vita. Un corpo che verrà ritrovato, ormai freddo, alle ore 18.
La storia della morte di Mario non è che l’ennesima. La numero 65 del 2011.
Ed è l’ennesima dimostrazione, purtroppo, che il carcere oggi non è solo un luogo senza legge e senza giustizia. Il carcere oggi è anche un luogo dove la vita non ha valore. In Italia non c’è la pena di morte. Ma per una pena si muore. Per una pena si è lasciati morire impunemente. Per una pena si muore perché viene negato il diritto alla salute. Omicidi colposi. Persone morte per l’indifferenza e nell’indifferenza. Persone morte a causa del collasso del sistema penitenziario. Un collasso che determina un primo drammatico dato di fatto. La vita di una persona in carcere non ha nessun valore. Muore un detenuto malato perché è mal curato? Non interessa. Ieri è stato lasciato morire un detenuto a Pisa. Pazienza! E allora? Era solo un vecchio tossico! Vite senza importanza. Senza valore. Uno di meno. Morti ignorate dalla Giustizia, dall’informazione e da gran parte della politica. Sia quella della maggioranza che gran parte di quella della cosiddetta opposizione. Una politica impegnata solo a darsi battaglia su mozioni senza valore (come è successo ieri) e che resta indifferente rispetto a questioni assai più concrete e serie. Questa è la realtà. Sarebbe meglio prenderne atto. Aiuterebbe, quanto meno, a non essere anche degli ipocriti.