Lashkars, le foto dal Pakistan di Massimo Berruti
Lashkars è un mostra che inaugura oggi a allo Spazio Forma di Milano in Piazza Tito Lucrezio Caro. È una mostra che ho curato su richiesta di Massimo Berruti, l’autore delle immagini. Credo molto nel suo talento e avrei curato anche un lavoro sulla Brianza o sul Cilento.
Massimo è un autore che viaggia da anni in Pakistan. Questo lavoro è frutto di un prestigioso riconoscimento che gli ha conferito la Fondation Gestion Carmignac dopo una selezione di progetti sull’area del Pashtunistan. Lui ha vinto e, se guardate queste immagini, capite che non avrebbe potuto essere altrimenti.
Christian Caujolle, intellettuale, curatore e critico francese, per me il più sensibile e autorevole, ha scritto nell’introduzione al libro catalogo della mostra Lashkars:
«Nella purezza delle sue visioni a volte strette e fluide, in cui il movimento sembra animare all’interno le immagini, Berruti ci comunica per prima cosa che lui è stato in quel posto, ha visto quegli uomini armati, ha vissuto il loro quotidiano in un rigido inverno di paesaggi sublimi e di dimore oscure. Quegli uomini Berruti li ha seguiti, li ha accompagnati; ha vissuto con loro in questa zona a cavallo tra due paesi e dove la frontiera è un fatto puramente illusorio. Quei visi, quei gesti, quello spazio l’hanno colpito, emozionato, hanno attirato il suo occhio, sollecitato il suo sguardo e ora, a nostra volta, attirano il nostro.
Condividendo la vita quotidiana con i Laskhars, Massimo Berruti ci comunica una potente percezione di attesa. Attesa del fotografo, certo, ma anche attesa dei militari il cui tempo è ritmato dai pattugliamenti notturni. Attesa che qualcosa accada. Questa capacità di riannodare, attraverso il tempo lungo, i fili di una storia che supera l’immediatezza degli scontri o dei combattimenti, aggiunge un valore in più a queste immagini di grande forza documentale. Un valore tanto importante in quanto oggi, prendere del tempo per poter andare fino in fondo alle cose sembra essere, purtroppo, una forma di lusso. A detrimento del senso».