2. Il suono è vita
Non così diversamente dalle nostre, le società dei cetacei si fondano sulla condivisione del sapere acquisito e sulla capacità di trasmetterlo. Poter parlare con qualcun altro ci permette di riconoscerci come parte della stessa comunità. Questo fenomeno di trasmissione dei dati e di coesione sociale, gli scienziati l’hanno definito cultura.
Su quale linguaggio si basa allora, la cultura dei capodogli? Il suono di base, per questi animali, è il click; a cambiarne l’utilizzo e il significato è il modo in cui viene emesso. Il primo uso è legato alla caccia, l’altro invece alla dimensione sociale del capodoglio, alla cura delle relazioni: in questo caso si tratta di click distinti dai pattern, cioè dalle sequenze che servono a farsi riconoscere come membri dello stesso clan. I clan non si distinguono tra loro soltanto dai modi in cui cacciano, i modi in cui si spostano e fanno le loro cose: i clan di capodogli si identificano soprattutto attraverso i suoni che emettono.
Come si riconoscono, allora, i capodogli del Mediterraneo? E quelli dei Caraibi? E soprattutto: di cosa è fatta, la vita dei capodogli?