La banalità del Mario
Oggi è la giornata dell’Ici alla Chiesa, problema negato da tutta la classe politica fino ad ora. E chi sollevava il problema, un pirla.
Esenti solo gli edifici non commerciali, dice Monti: già. Non prevalentemente o non esclusivamente o un po’ sì e un po’ no. Solo quelli non commerciali. Punto. E non ci voleva moltissimo.
Poi è la giornata in cui si assestano due colpi micidiali alle consuetudini politiche della cosiddetta Seconda Repubblica che pare quelle stelle che brillano (in questo caso poco) ma in realtà non ci sono più.
In un colpo solo il governo parla di recupero dell’evasione e di contestuale e automatica restituzione del ‘maltolto’ ai contribuenti onesti. Quindi, si possono abbassare le tasse sui redditi (sogno berlusconiano mai realizzato) e nello stesso tempo si può evitare la creazione del ‘tesoretto’ (tragica espressione del centrosinistra).
Due battaglie di buon senso che personalmente caldeggio da tempo. E due soluzioni talmente ovvie che sembrava impossibile anche solo proporle.
La banalità, come sempre in questo Paese, è l’unica rivoluzione che ci sia concessa.