Due o tre cose sulla lotta all’evasione
Alla luce delle rivelazioni di finti-poveri (che richiamano i falsi-magri) che viaggiano su auto grandi e grosse (e a volte su jet privati), delle incredibili dichiarazioni del Pdl, degli appelli di chi chiede di non «odiare» l’evasione, e della “chiamata in correità” del sindaco di Calalzo (nei pressi di Cortina) che chiede di occuparsi di altre località turistiche («se gli ispettori fossero andati a Capri o Taormina, probabilmente la percentuale di evasori sarebbe stata venti volte superiore»), due o tre cose sulla lotta all’evasione fiscale, con una premessa turistica, diciamo così.
Che a me Cortina come località turistica piace molto, ci sono stato una volta sola, ma mi pare di poter dire che una simile bellezza non andrà mai in crisi. E non è proprio il caso di fare le vittime.
Che non sia solo Cortina, e che non siano solo blitz, e che si usi la tecnologia (quella minima, eh) che fa meno scena ed è tanto sobria quanto efficace.
Che non sia un semel in anno.
Che tutto quello che sarà recuperato, vada metà alla riduzione del debito (perché l’evasione ne è ovviamente una causa) e l’altra alla riduzione delle tasse per chi produce, senza alimentare spesa pubblica inefficiente (mi raccomando). Solo così si potranno apprezzare i benefici di una campagna sacrosanta.