Il FrecciaPaese
Sono da due giorni su un treno, avanti e indietro per la penisola. Mi capita spesso. Ma in queste ultime ore mi pare si sia superato ogni record.
Tutti, ma proprio tutti, al telefono.
Anche quelli che non hanno nessuno da chiamare, fanno finta, per non essere da meno.
Un signore che parla per ore di un’auto da rottamare (ironia della sorte).
Un altro descrive una votazione di non so cosa, e poi riunioni, appuntamenti, affari, scambi, baratti, favori, cortesie. E l’immancabile «dove sei?», perché non si sa mai che, oltre a quelli sul treno, ci sia anche qualcun altro che si stia muovendo. Meglio saperlo, no?
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