Laissez les bons temps rouler
Un bel motto, direi, a cui appellarsi nell’ultima giornata a New Orleans e negli States, prima del defatigante viaggio di ritorno. Il lungo addio sarà accompagnato da un ottimo jazz e dalla compagnia dei quattordici colleghi europei (tra cui ricordo l’assessore austriaco, il direttore di dipartimento di Copenhagen, la giornalista ungherese, il ‘capo’ degli studenti irlandesi). Pare che a questo stesso programma abbia partecipato, un tempo, Tony Blair, ma anche parecchia gente che non ha fatto molta carriera, per cui non è il caso di tirarsela più di tanto. Anzi. Girare il mondo, per noi italiani soprattutto, è un bel bagno di umiltà. E qui di acqua ce n’è parecchia.