Non mi dica niente
L’altro giorno, a Napoli, ho preso un taxi, dalla stazione a via Santa Maria di Costantinopoli, dove dovevo andare, quando siamo arrivati ho chiesto quanto dovevo, il tassista mi ha detto «Nove euro e cinquanta, il minimo», e io ho guardato nel portafoglio, avevo solo biglietti da cinquanta euro, gliene ho dato uno, lui si è guardato in tasca, ha tirato fuori quattro euro e cinquanta mi ha detto «Non ho il resto». Io gli ho detto che avevo solo banconote da cinquanta euro, «Beato lei», mi ha detto lui, «provi a cambiare».
Allora sono entrato in un bar, ho chiesto al barista la cortesia di cambiarmi cinquanta euro, non avevano da cambiare; sono entrato in una farmacia, ho chiesto al farmacista la cortesia di cambiarmi cinquanta euro, non avevano da cambiare; sono entrato in un altro bar, ho chiesto al barista la cortesia di cambiarmi cinquanta euro, non avevano da cambiare. Son tornato dal tassista, lui mi ha detto «Lei li legge i giornali?», «Ogni tanto», gli ho detto io, «Vada lì all’edicola che gliela cambia».
Allora sono andato all’edicola, gli ho chiesto il primo giornale che mi è venuto in mente «Ce l’ha il Corriere?», «Certo», mi ha detto lui, e me l’ha allungato, io gli ho dato cinquanta euro, «Ma lei mi ha prestato per una banca o per un edicolante?», mi ha chiesto l’edicolante, poi ha guardato la banconota da cinquanta euro che gli avevo dato «È buona?», mi ha chiesto. «Guardi che io sono un esperto di carta», mi ha detto, e io ho ho pensato “È difficilissimo”.
Poi dopo alla fine si dev’esser convinto è stato gentile mi ha dato il resto, due banconote da venti una da cinque e tre euro e cinquanta in moneta, o tre euro, non mi ricordo bene, non prendo mai i giornali non so quanto costano, allora io sono tornato dal tassista col mio Corriere della Sera e i miei otto euro e cinquanta, gli ho dato cinque euro, e intanto che stavo cercandomi in tasca un euro da aggiungere ai tre cinquanta per fare nove e cinquanta, la tariffa minima, lui mi ha detto «Ma non ha dieci euro?».
«No, ho due biglietti da venti», gli ho detto io.
«Mi dia venti che le do il resto, ho solo nove e cinquanta, però» e mi ha allungato i suoi quattro euro e cinquanta di moneta e la mia banconota da cinque euro.
«Quella lì, però», gli ho detto io, «è mia».
«Ah, è sua? Non mi dica niente», mi ha detto lui.
E io gli ho dato i quattro euro e cinquanta e gli ho detto «Non le dico niente».