La festa in Tunisia per la Champions League africana
Nello stesso esatto momento in cui Berlusconi saliva al Colle per rassegnare le sue dimissioni nelle mani del capo dello stato, il primo ministro tunisino, Béji Caid Essebsi, scendeva sul prato dello stadio Olimpico di Rades per consegnare la Champions League africana nelle mani di Darragi, capitano e stella del club esperantino. E la gioia è doppia. Era da diciassette anni, ossia dal 1994 – quando Berlusconi vinceva le sue prime elezioni – che il più prestigioso trofeo per club del continente mancava da Tunisi. Anche in quella circostanza si trattò di un derby maghrebino e le vittima di turno furono gli egiziani dello Zamelek. Ironia della storia a fronte degli eventi della primavera araba.
L’Espérance si laurea campione d’Africa nell’anno della cacciata di Ben Ali che, come Berlusconi, più volte aveva utilizzato il calcio per affascinare i suoi connazionali. A partire dal prossimo 8 dicembre, quindi, il più blasonato club tunisino, fondato nel 1919 e vincitore di ben 24 scudetti, volerà a Tokyo per disputare il mondiale tra club, dove se la vedrà con Barcellona, Santos, Auckland city, Al Sadd, Monterrey e la vincente del campionato giapponese.
Per avere la meglio del Wydad Casablanca, dopo lo 0-0 della gara di andata, è bastata una prodezza di Afful al 22’ del primo tempo. Ben servito sul vertice dell’area di rigore, l’esterno ghanese si è dapprima liberato di un avversario per poi sferrare un tiro mancino velenoso che è andato ad insaccarsi all’incrocio alto alla destra di Bounou. Esplosione di gioia sugli spalti dello stadio Olimpico, finalmente gremiti in ogni ordine di posto dopo una stagione di match disputati a porte chiuse a seguito degli eventi della Rivoluzione tunisina. Già dalla mattina la capitale tunisina si era rivestita di giallorosso e si respirava l’atmosfera del grande evento. Era stato allestito un massiccio il sevizio di sicurezza per il timore di incidenti ma tutto è filato liscio, tranne qualche scaramuccia con i sostenitori ospiti – cui il pubblico locale ha indirizzato un eloquente coro: ‘Dégage!’
Dopo l’entusiasmo di popolo per le prime elezioni libere dello scorso 23 ottobre, in Tunisia si celebra un altro giorno di festa. La gente torna a riversarsi in massa nelle strade della capitale, ma questa volta non c’è niente da contestare e nessuno per cui votare. Il paese si unisce per un trionfo che è di tutti. Caroselli di macchine, balli e canti animano la notte di Tunisi in questa giornata lieta per lo sport e per la storia di un paese che sta attraversando una fase di importante trasformazione sociale.
Tra le curiosità del match, forte e costante, da parte dei sostenitori dell’Espérance, il richiamo all’AS Roma, cui si ispirano molti dei cori e delle coreografie dello stadio Olimpico di Rades. Imperioso lo striscione della curva esperantina con la scritta “Un Passato di Storia… Un Futuro di Gloria”. Le due società e le due tifoserie, che presentano gli stessi colori sociali, sono legate da ottimi rapporti di amicizia.