Le elezioni in Tunisia, viste da lì
“Il popolo tunisino alla riconquista della sua libertà e della sua dignità”, è il titolo d’apertura de La Presse, il quotidiano in francese più letto in Tunisia.
Le urne hanno aperto stamattina alle 7 mentre lunghe file di cittadini erano già in coda ad aspettare con trepidazione questo momento. L’emozione è tanta e tangibile. La gente parla di liberazione e riconquista del proprio spazio di autonomia. Uno spazio storicamente soffocato prima sotto un regime e poi sotto un altro. La Tunisia celebra oggi le prime elezioni libere e trasparenti per scegliere 217 rappresentanti che siederanno nell’Assemblea Nazionale Costituente per riscrivere la Costituzione e prendere il timone di questo giovane stato maghrebino.
Sono circa 15.000 i candidati in competizione in centinaia di liste. Il sistema elettorale è molto semplice: proporzionale puro a base regionale, liste bloccate e distribuzione dei resti alle liste con ‘i più forti resti’. Obbligatoria l’alternanza uomo-donna nelle liste. Un sistema dichiaratamente inteso a tutelare le formazioni medio-piccole per garantire un equilibrio di potere all’interno dell’Assemblea, con la forte probabilità di un futuro governo di unità nazionale.
La primavera araba è cominciata qui e sebbene l’establishment di tanti paesi del golfo e della regione non vedono di buon occhio il percorso verso la democrazia, i tunisini sono oggi orgogliosi della loro Rivoluzione.
Ma è presto e prematuro trarre conclusioni. Seguiamo con enfasi e coinvolgimento il prosieguo della giornata. Incertezza sui tempi della pubblicazione dei risultati. Auspici e incoraggiamenti da parte dei migliaia di osservatori nazionali e internazionali visibili in tutto il paese. Il mondo guarda la Tunisia e saluta con partecipazione questa pagina inedita che segna l’inizio di una nuova storia.