Il Post Game del Post / gara 6

LOS ANGELES – Che botta! Le speranze di titolo di Boston al primo match point si schiantano contro la super prestazione di Los Angeles, trascinata dal solito Bryant e da un Gasol vicino alla tripla doppia, ovvero “10 o più” in tre categorie statistiche diverse (17 punti, 13 rimbalzi, 9 assist). Ora si decide tutto giovedì notte, ancora a L.A.: sul 3-3 chi vince la settima vince il titolo.

Vic ce l’aveva detto

Chi è Vic lo potete leggere nella puntata precedente. Qui gli aggiornamenti. Gli occhiali da sole bianchi, assicura  Jacobs, “hanno design italiano”. Sotto porta quelli da vista, a lunetta. Confermati colbacco&plaid gialloviola. Nuova aggiunta – “lo porto solo alle grandi occasioni” –  una sorta di rosario a sfere enormi con incisi simboli buddisti. Chiediamo da dove arrivi: “L’ho preso nel Triangolo d’Oro”. C’è spazio anche per un po’ di Italia, però: “Uno dei miei soprannomi è ‘Melanzana’”, ci assicura. L’altro, più famoso, è “The Brick”, per la sua abitudine a scagliare contro le telecamere un mattone di gommapiuma come segno di eventuale disapprovazione. Esempio di intervento del Jacobs in conferenza stampa post gara-6: “Ammettiamolo, nel basket non esiste il momentum [l’inerzia] ma solo i momenti…”. Filosofico. La perla più preziosa, però, ce l’ha regalata prima del via della partita: “Vincono i Lakers di 19, facile. Sento la giusta energia”. La sentiva davvero. Hanno vinto di 22.

A-list

Tornati a L.A., si torna a fare il conto delle celebrità presenti a bordocampo. Si parte dalla first lady Michelle Obama con mamma (ma impossibile scorgerla, ha seguito la partita in uno skybox dello Staples Center) e si va avanti quasi all’infinito: l’inno nazionale l’ha cantato (bene) Christina Aguilera ma volendo avrebbero potuto farlo anche Kenny G, Lenny Kravitz, Snoop Dogg o P. Diddy. Spike Lee, presente a Boston, si è fatto il coast-to-coast per non perdersi l’appuntamento losangelino, in compagnia di parecchi colleghi del settore: Andy Garcia, Hillary Swank, Diane Lane e, ovviamente, Jack Nicholson. E poi ce ne saranno state pure altre, di celebrità, ma noi eravamo impegnati a guardare la partita.

Trend

Sei su sei. La squadra che ha vinto la battaglia a rimbalzo, finora, ha sempre vinto la partita. E lo stesso vale per chi ha concluso in vantaggio il primo quarto.

Global Game

In America i rating TV dimostrano grande interesse e qui in Italia Il Post fa la sua parte. Ma non siamo gli unici a seguire le Finali NBA: più della metà del traffico su NBA.com, il sito ufficiale della Lega, proviene ormai dal di fuori dei confini degli Stati Uniti (NBA.com/china, durante le Finali, ha fatto registrare 7.5 milioni di pagine viste, un terzo del dato totale). Le Finali si vedono live per la prima volta in Messico e in alcuni paesi africani: il totale dell’audience è di 215 Paesi e territori, in 41 lingue diverse. Vanno bene anche gli affari: le vendite di merchandising sui mercati internazionali sono in crescita del 35%.
https://www.youtube.com/watch?v=lf4Wnvdru0U

Mauro Bevacqua

Nato a Milano, nel 1973, fa il giornalista, dirige il mensile Rivista Ufficiale NBA e guarda con interesse al mondo (sportivo, americano, ma non solo).