Covid e colori delle regioni: un brutto pasticcio

Nel nuovo decreto Covid, le regole per il passaggio delle regioni da un colore all’altro sono cambiate. Mentre in precedenza il criterio guida era il numero di contagi settimanali per 100.000 abitanti – per caratterizzarsi in fascia bianca il numero doveva essere inferiore a 50 casi per tre settimane consecutive – ora quello è solo il punto di partenza: come spiega RaiNews,

il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento.

Lo stesso capita per i passaggi in zona gialla e rossa. Tutto questo succede presumibilmente perché a oggi la campagna vaccinale, ancorché parziale, ha fatto sì che nonostante la variante delta sia molto più contagiosa la probabilità di ricovero in ospedale è ridotta. Nelle figure qui sotto, tratte dalla BBC, possiamo vedere i dati di ospedalizzazione nel Regno Unito nei due periodi da settembre a novembre 2020 e da maggio a luglio 2021, nelle quali il numero di contagiati era comparabile.

 

Tutto bene, allora? No, niente affatto. Qui chiaramente parlo solo dal punto di vista puramente matematico. Come dovremmo avere imparato in quest’anno e mezzo, i casi gravi di Covid portano tipicamente all’ospedalizzazione del paziente una dozzina di giorni dopo la diagnosi; e soprattutto la crescita esponenziale tipica di un’ondata pandemica ci fa rischiare di chiudere le stalle dopo che i buoi sono già scappati da un pezzo. Eppure la soluzione – sempre parlando matematicamente – non sarebbe poi così difficile. Sfruttando biecamente i dati britannici, dove la quarta ondata è arrivata prima di noi, avremmo semplicemente potuto ritarare il numero di contagi necessario per il passaggio di colore; invece che 50 casi settimanali per 100.000 abitanti se ne potevano richiedere 200. Il risultato finale sarebbe stato più predittivo, ma avrebbe comunque tenuto conto del minore rischio attuale, ottenuto grazie alla campagna vaccinale seppure condotta a ostacoli. Perché non è stato fatto così? Decidete voi quale può essere stato il motivo.

Maurizio Codogno

Matematto divagatore; beatlesiano e tuttologo at large. Scrivo libri (trovi l'elenco qui) per raccontare le cose che a scuola non vi vogliono dire, perché altrimenti potreste apprezzare la matematica.