“Raffreddamento globale” e giochi di azzardo
In questi giorni c’è stata un’incredibile ondata di maltempo in mezza Europa. In Italia abbiamo avuto nevicate a meno di 500 metri di altezza sull’appennino emiliano, nonostante siamo in maggio: pare che un avvenimento simile non capitasse da più di sessant’anni. Subito si sono alzate diverse voci per sbeffeggiare chi si preoccupa del riscaldamento climatico, chiedendo loro che ne pensavano di questo “caldo”.
La risposta è molto semplice, e ha parecchio a che fare con il gioco d’azzardo. (Ma va?) Pensate a un Gratta e vinci, e a qualcuno che arriva mostrando di aver vinto un premio consistente. Oltre a dirgli “alla faccia della fortuna!”, pensate forse che questo significhi che quella specifica lotteria dia più soldi delle altre? Se la vostra risposta è affermativa, vi trovate nella stessa situazione di chi ha deciso che il riscaldamento globale non esiste più. È vero che il meteo non è del tutto casuale, anche perché altrimenti non si potrebbero fare previsioni nemmeno a brevissimo termine: ma lo è abbastanza perché le previsioni non funzionino poi così bene. Questo significa che abbiamo sempre da tenere in conto la possibilità di eventi fuori dalla norma in un senso o nell’altro, esattamente come è sempre possibile vincere un premio consistente in un gratta e vinci; e soprattutto non dobbiamo sovrastimarla, pensando che capiti più spesso del previsto. Una singola nevicata maggiolina può appunto succedere; se nei prossimi dieci anni capitasse ancora un paio di volte allora sì che c’è qualcosa di strano. Quello che conta insomma non è il singolo dato, ma quello che succede in un periodo piuttosto lungo. Se vediamo che i cinque anni più caldi da quando a fine Ottocento abbiamo cominciato a misurare seriamente le temperature sono tutti nell’ultimo decennio, qualcosa vorrà ben dire, no?
Due puntualizzazioni finali. Innanzitutto, la mia è un’ipersemplificazione. A parte tutto, il riscaldamento globale è per definizione una misura media, il che significa che è possibile che localmente la temperatura media scenda perché cambiano le correnti marine e i venti in quota. Il punto che volevo portare alla vostra attenzione è semplicemente che non bastano casi singoli per trarre una conclusione, ma occorre cercare una tendenza su periodi più lunghi. In secondo luogo, i veri oppositori del riscaldamento globale sono più furbi di certa stampa; non contestano i dati, ma la causa antropica di questo aumento delle temperature. In pratica, dicono, non è colpa degli uomini ma è una fase ciclica che il nostro pianeta sta vivendo. Rispondere a costoro è più complicato, e direi al di fuori delle mie competenze; ma credo che cominciare a mettere in chiaro alcune cose sia comunque utile!