Esercizio di stile: Insiemistico
Con ogni probabilità conoscete gli Esercizi di stile di Raymond Queneau. Il fondatore dell’OuLiPo ha preso una minuscola scena parigina e l’ha ri-scritta novantanove volte, ciascuna in uno stile diverso. Un grande gioco, insomma, che è stato spunto per mille altri giochi simili (per esempio questo); ma anche un’opera di letteratura.
Il libro è stato “tradotto” in italiano da Umberto Eco: uso le virgolette perché una traduzione letterale non ha senso, ed Eco ha giustamente giocato a sua volta. Per esempio ha sostituito alcuni esercizi con altri più adatti alla cultura italiana (favoloso il Sessantottino, con un “cazzo compagni, cioè compagni” ogni due frasi), e barando virtuosisticamente quando per esempio nello stile “lipogramma” ha composto cinque brani, uno per vocale mancante. Già nell’edizione originale, quella che posseggo, c’è una sua prefazione dove Eco spiega le sue scelte: nell’edizione che si può attualmente comprare c’è anche una postfazione di Stefano Bartezzaghi, per la cronaca.
Qui mi cimento nella ri-traduzione dell’esercizio “Ensembliste” (“Insiemistico”). Perché lo faccio? Perché Queneau aveva anche una formazione matematica e quindi ha perfettamente preso in giro il linguaggio in cui si scrivono i teoremi, e la traduzione italiana (“Insiemista”) in questo caso è solo una traduzione letterale: per me è come vedere una borsa taroccata rispetto all’originale. Perdonate il fatto che io non parli francese, prendete il libro e provate a trovare le dieci piccole differenze.