Deep Comix, il fumetto su iPad
Nel proliferare di iniziative fumettistiche che guardano al digitale come nuova frontiera, tra successi (ComiXology, l’azienda leader nei comics e-readers per i principali editori USA) e flop (il portale “user generated” Zuda di DC Comics, chiuso pochi mesi fa), se ne vedono di ogni, come dice quella. E dall’Italia arriva una delle proposte più curiose e stimolanti del 2011: Deep Comix.
Si tratta di un servizio – presentato ora solo in versione Beta per iPad – che offre un modo diverso di pensare la fruizione delle singole immagini e/o vignette, sfruttando alcune caratteristiche dei device mobili. A seconda di come viene inclinato e pizzicato il touch screen, le vignette possono essere letteralmente “esplorate” seguendo il diverso punto di vista del lettore, che può quindi ‘modificarle’ osservandole dai lati, espandendole oltre i ‘margini’, nascondendo dinamicamente i balloons.
Insomma, immaginatevi un mix tra i soliti disegni – arricchiti da modellizzazione in 3D – e un’esperienza alla Google Street view, pensata per sfruttare l’accelerometro del vostro aggeggio mobile, e il tutto applicato al fumetto. Risultato: strambo, pieno di limiti (per dire: solo singole vignette, una per volta), ma interessante. Perché fa venire voglia di “abitare” i singoli disegni, fregandosene della solita prospettiva ortogonale, come davanti a un gioco “scopri cosa c’è dietro/sotto/difianco”.
Certo, a quelli che immaginano il fumetto digitale semplicemente come “pdf portatili” tra pc, tablet e readers, potrebbe suonare un’eresia inqualificabile. Io la vedo diversamente: mi pare un piccolo ma significativo passo avanti verso quella immersività tanto evocata ma, nel fumetto, ben lontana dall’averci mostrato qualcosa di intrigante. Finora.
Questa piacevole novità viene da un mix di competenze raro a vedersi, nell’editoria dei comics digitali: un manager e imprenditore tecnologico con esperienza negli effetti speciali (Michele Sciolette, che ha lavorato a Harry Potter o Hellboy), un grafico pubblicitario e direttore creativo (Stefano Ascari, anche sceneggiatore di fumetti) e un disegnatore (Emanuele Tenderini), noto per la grande abilità creativa nella colorazione digitale. Sede a Londra, ma tutti italiani.