I 30 cinefumetti del 2011
Per il 2011 sono in arrivo diversi film tratti da/ispirati a fumetti.
Durante le ferie mi sono quindi messo di buona lena, e ho raccolto le notizie disponibili intorno a quattro diversi filoni produttivi: 1) il mainstream dell’industria hollywoodiana (i film tratti da comics di supereroi, che la fanno da padrone su giornali e tg); 2) il segmento delle produzioni – non solo animate – per bambini (Puffi, Titeuf e Wimpy Kid: i veri pezzi da novanta, per i nanerottoli); 3) il versante del film d’autore (Martin Scorsese, Michel Gondry, Marjane Satrapi, Joann Sfar, John C. Mitchell, Goro Miyazaki – hai visto mai che ‘sti fumettisti intasano pure i festival?); 4) e lo snobbatissimo serbatoio del cinema “di cassetta” giapponese, che di film tratti da manga si ciba, bulimico, da tempo.
E c’è anche Dylan Dog. Che proverà a rinsaldarci tutti nell’orgoglio patrio: al Tg1 hanno mostrato 4 scene mediocri in anteprima, e vari giovani italiani che dicevano di aspettarlo con ansia. Crediamoci almeno fino al 18 Marzo.
Alla fine ho fatto una lista: ben 30 film. Ok, magari qualcosa mi è sfuggito – e benvenuti gli aiuti (per le date precise, mi sono basato sul solito IMDB e poco più). Ma dovrei esserci andato vicino.
Pronostico? Quest’anno avremo un po’ di nerd – ma anche Vincenzone Mollica – in ansia da prestazione.
Green Hornet (gennaio). Il primo action supereroistico di Michel Gondry è tratto da una serie di radiodrammi negli USA anni ’30 su un dirigente editoriale che di notte diventa vigilante mascherato. Dagli anni ’40 ha avuto una lunga e fortunata ‘seconda vita’ in numerose serie a fumetti.
Gantz (gennaio). Tratto da un manga di Hiroya Oku, racconta in toni di sci-fi horror le vicende di un gruppo di persone morte e intrappolate in un aldilà che pare un gioco-reality, governato da una misteriosa sfera nera. Armi & donne nude in quantità, peraltro.
Ashita no Joe (febbraio). Se negli anni 80 guardavate cartoni animati giapponesi vi ricorderete del pugile Rocky Joe. Tratto dal fumetto di Asao Takamori e Tetsuya Chiba, è uno dei grandi cult del manga di fine anni 60, con i suoi toni esistenzialisti e mélo, e il suo indimenticato, tragico finale.
Largo Winch 2 (febbraio). Secondo film per uno dei bestseller del fumetto francese, creato da Jean Van Hamme. Protagonista: un finanziere miliardario, playboy e avventuriero.
Dylan Dog: Dead of Night (marzo). Sì, proprio il Dylan Dog di Tiziano Sclavi, pubblicato da Sergio Bonelli Editore. Anche se faticherete a riconoscerlo, in versione pesantemente virata al teenage flick.
Diary of a Wimpy Kid 2: Rodrick Rules (marzo). Secondo adattamento per Diario di una schiappa, serie di romanzi per preadolescenti ‘disegnatissimi’ da Jeff Kinney.
Kôkô debut (aprile). La ricerca di un fidanzato da parte di un’impacciata liceale giocatrice di softball, tratto dal manga High School Debut.
Titeuf (aprile). E’ un lungometraggio in animazione, il primo tratto dal più venduto fumetto per bambini francese – roba da quasi 20 milioni di copie al mondo. L’autore è lo svizzero Zep, un quarantenne dal talento apprezzato anche dai più schizzinosi maestri del fumetto d’autore.
Thor (aprile). Primo supereroe Marvel dell’anno, principe – per noi detrattori, un po’ tonto – di Asgard. Qui, nelle mani di sir Kenneth Branagh, che lo racconterà in chiave epica. Cast da blockbuster annunciato: Natalie Portman e Anthony Hopkins, per dire.
Priest (maggio). Versione hollywoodiana per uno dei primi (e rari) fumetti coreani dal successo globale. Un ex-prete vendicatore attraversa la Storia, dal West alle Crociate, per inseguire vampiri che gli hanno fatto qualche sgarro.
Buddha 1 (maggio). Come fumetto, è uno dei più amati lavori del maestro Osamu Tezuka. La vita del principe Siddhartha, narrata in toni qua e là anche scabrosetti in un manga-fiume da 14 volumi, diventa una trilogia di lungometraggi animati, di cui questo è solo il primo.
Tomie Unlimited (primavera). Sorta di film-antologia che adatta – e non è la prima volta – alcuni episodi della serie di fumetti horror Tomie, del giapponese Junji Ito.
Shimin Police 69 (primavera). Altra serie di manga da noi sconosciuta, adattata in action dal vivo, per un crime-movie che pare piuttosto standard.
Paradise Kiss (maggio). Questo viene da un manga dell’autrice forse più amata dal pubblico femminile, Ai Yazawa. E’ la storia, assai aspirazionale, di una liceale che incontra un gruppo di giovani stilisti, ne diventa la modella, e si trova ad affrontare le difficoltà dello scegliersi il proprio destino.
Le Chat du Rabbin (giugno). Dopo la biografia di Gainsbourg, Joann Sfar torna nelle sale con la versione in animazione della serie a fumetti che lo ha reso celebre. Il gatto del rabbino è insopportabile, intelligente e soprattutto parlante. Il rabbino ha deciso di imporgli un’educazione da bravo ebreo, ma si ritroverà spesso contestato, dialetticamente in scacco.
X-Men: First Class (giugno). Il quinto film tratto dalla celebre serie dei mutanti Marvel. Caratteristiche particolari? E’ il prequel.
Green Lantern (giugno). Altro supereroe classico, questa volta di casa DC Comics, uno dei simboli della silver age – anni ’60 – degli eroi in costume. Un incrocio tra Superman, Captain Marvel e Tolkien: il potere di Hal Jordan viene da un anello che lo ha “scelto” come custode della Terra da varie minacce cosmiche. La star è l’idolo delle teenager Ryan Reynolds.
Captain America: The First Avenger (luglio). Il solo simbolo della Marvel cui mancava una produzione ad alto budget. Un soldato diventa un “supereroe da laboratorio”, arma umana costruita per rappresentare gli ideali americani. Il cast non è male, ma il concept – non so voi – pare più che mai decotto.
Kokuriku-Zaka Kara (estate). Qui si parla di animazione, ed è il nuovo film del figlio di Hayao Miyazaki, il manierista Goro. La pellicola adatta una omonima serie manga che racconta di una ragazina costretta a crescere in fretta, negli anni ’60, dopo la tragica scomparsa del padre marinaio. Qualcuno incrocerà le dita, perché è co-sceneggiato da papà Hayao.
Usagi Drop (estate). La storia di un trentenne che si trova ad allevare un orfano, nota anche come Bunny Drop, è tratta da una serie di josei manga: un fumetto per il target delle donne giovani adulte, rar(issim)amente coperto dalle produzioni occidentali.
Cowboys & Aliens (agosto). Diretto dal Jon Favreau di Iron Man e tratto da un graphic novel del produttore cinematografico Scott Rosenberg, è un action con alieni che sbarcano nel selvaggio west, e un tot di cowboys e Apache a contrastarli.
The Smurfs (agosto). I Puffi in animazione 3d: serve aggiungere altro?
Conan the Barbarian (agosto). Conan è la celebre creatura dello scrittore Robert E. Howard. Ma il personaggio è stato ampiamente “adottato” dall’industria fumetto, visto che le sue avventure sono state illustrate, negli anni, da big di casa Marvel come John Buscema o Barry Windsor-Smith.
Poulet aux prunes (ottobre). La Marjane Satrapi di Persepolis passa alla macchina da presa per adattare un altro suo lavoro, dedicato al prozio, musicista di tar. Nel cast Mathieu Amalric, Chiara Mastroianni, Isabella Rossellini, Maria de Medeiros.
Hugo Cabret (dicembre). Il prossimo film di Martin Scorsese è tratto da un affascinante libro di Brian Selznick, che mescola letteratura, fumetto e picture book. Uno dei più bei libri illustrati dell’intero decennio scorso.
Dredd (dicembre). Il più celebre superpoliziotto britannico, anni dopo un’interpretazione ultra-kitsch di Sylvester Stallone, riporta al cinema il suo cupo futuro distopico. I produttori inglesi di giocattoli per maschietti aspettano trepidanti.
Tintin: The Secret of the Unicorn (dicembre). Diretto da Steven Spielberg e prodotto da Peter Jackson, è forse il cinefumetto più atteso di sempre, perché attinge a una delle massime icone – anche come sfida estetica – della fumettofilìa: Tintin, creazione del belga Hergé, maestro della “linea chiara”.
Ghost in the shell (data non confermata). Di una versione live action del fumetto giapponese – e poi miniserie animata – che, con Akira, ha segnato l’immaginario tecnologico degli anni 90, si parla da anni. Le ultime informazioni lo danno in produzione nell’anno.
Buck Rogers (data non confermata). Pare sarà il prossimo film diretto da Frank Miller. L’opera originale è letteraria, ma ha avuto di gran lunga più successo con una longeva comic strip, che lo ha reso il più noto fumetto di fantascienza dopo Flash Gordon. Si attendono ancora conferme.
The Ruined Cast (non confermato). Ok, questo non è un vero adattamento. Ma una collaborazione ex novo tra il regista di John Cameron Mitchell (Shortbus) e uno dei più brillanti talenti del graphic novel contemporaneo, il giovanissimo Dash Shaw. I due ci stanno ragionando sopra un sacco, e le idee su questo intrigante progetto animato le trovate su un sito dedicato.