BBC non dimentica
Tempo fa scrissi una cosa sull’ecologia dell’informazione che talvolta qualcuno anche recentemente mi ha ricordato. Paragonavo la parte di rete che frequentiamo (il nostro blog, la nostra pagina su FB ecc.) al giardino di casa nostra. Uno spazio piccolo, che non è il mondo, ma che cerchiamo di tenere pulito dalle cartacce e dalle foglie morte. Ognuno di noi, dicevo, è il giardiniere del pezzo di Internet che frequenta.
Mi è tornata in mente quella frase quando qualche giorno fa BBC ha deciso di pubblicare sul suo sito web l’elenco dei suoi articoli che Google ha rimosso dalle ricerche in ottemperanza alle disposizioni della Corte di Giustizia Europea sul diritto all’oblio. Un elenco che terrà aggiornato mese per mese.
Scrive BBC fra le altre cose:
“Noi pensiamo inoltre che l’integrità dell’archivio della BBC in rete sia importante e poiché le pagine in questione rimangono accessibili sul sito di BBC, la loro rimozione dalle ricerche di Google rende parti del nostro archivio più difficili da essere raggiunte.”
È una scelta di campo che significa molte cose assieme.
– Che il valore documentale, per lo meno in ambiti informativi, supera quello del singolo cittadino il cui diritto ad essere dimenticato non dovrebbe essere prevalente rispetto a quello della persistenza delle notizie. Lo pensa BBC e lo pensiamo perfino noi.
– Che il numero di articoli di BBC che ogni mese Google è costretta a rimuovere dalle proprie ricerchè è rilevante. Moltiplicatelo per il numero di siti web informativi europei (per nostra fortuna l’ambito di applicazione della norma resta l’Europa) e vi renderete conto del grande lavoro censorio sulle ricerche (un lavoro incidentale ma non per questo meno grave) che piccoli interessi personali producono su grandi archivi a disposizione di tutti. Dentro un processo di erosione simile pagine irrilevanti verranno cancellate dai risultati delle ricerche assieme a pagine invece importantissime.
– Che la pagina di BBC con i link degli articoli rimossi da Google è ottimamente posizionata su Google e basterà fare una ricerca elementare per trovarla immediatamente. E questo rende ancora più ridicole e fastidiose le burocratiche imposizioni europee, in mille maniere aggirabili (è sufficiente settare come motore di ricerca google.com per saltare a piedi pari qualsiasi richiedente oblio) ma prima ancora del tutto contestabili nel loro rapporto fra i costi prodotti e i benefici attesi.
– Che BBC cura il proprio giardino Internet come meglio non si potrebbe. Lo fa – dice – per i cittadini inglesi che pagano il canone ma come sempre avviene nelle parti di Internet pubbliche lo fa anche per quelli come noi che incidentalmente passano di lì. Sperando che anche in Italia qualcun altro prenda spunto e si comporti nella medesima maniera.