Facebook mi ha fatto prigioniero
Qualche giorno fa in cima alla mia timeline su Facebook è comparso questo messaggio amichevole.
Per ora non fate troppa attenzione al testo, di quello ne parliamo dopo, date invece un’occhiata in alto a destra. Tenete a mente la crocetta, cliccando la quale dopo aver letto il messaggio ho chiuso e dimenticato l’annuncio.
Annuncio che invece dopo qualche giorno è ricomparso nella medesima posizione di prima con qualche leggera modifica:
Si intuisce un tono di maggior urgenza, per il resto il testo (quello di cui parliamo dopo) è il medesimo. Soprattutto è scomparsa la crocetta. Data la situazione, non potendo cliccare su nessuna crocetta, ho lasciato per qualche giorno il messaggio lì dove stava in testa alla mia pagina.
E arriviamo ad oggi: oggi Facebook è passata alle maniere forti e la mia pagine Facebook è diventata così:
Non solo non c’è più la crocetta ma il popup col solito testo impedisce la consultazione della pagina a meno che io non faccia quello che da giorni FB mi chiede.
E cosa vuole da me Facebook, di grazia? Vuole che io legga e soprattutto accetti la storiella che mi sta raccontando.
In pratica succede questo, provo a spiegarlo evitando i fronzoli mimetici di Mark Zuckerberg. Da circa un anno il social network sta rimuovendo la possibilità di avere un profilo su Facebook che non sia indicizzato dal motore interno. Ha iniziato eliminando l’opzione di invisibilità alla grande maggioranza degli utenti che avevano optato per essere rintracciabili da chiunque ed ora chiede una sorta di formale accettazione della cancellazione dell’opzione da parte di chi invece aveva reso il proprio profilo rintracciabile solo agli amici o agli amici degli amici. Ora la frase:
“La stiamo rimuovendo perché non è più utile come prima e ora sono disponibili modi migliori per gestire la tua privacy tramite i collegamenti rapidi alla privacy”
semplicemente non è vera e a me non va di cliccare “accetto” in fondo a una bugia per quanto piccola e nascosta dietro una perifrasi. Perché nei fatti da domani chiunque abbia un profilo su Facebook sarà rintracciabile da chiunque, che lo desideri o no, anche se ovviamente chi lo raggiungerà continuerà ad accedere solo alla parte di profilo che l’utente avrà deciso di condividere.
Io non trovo nulla di strano nel fatto che per l’ennesima volta Facebook decida di ridurre gli spazi di riservatezza del suo network. E trovo encomiabile che mi informi in maniera puntuale e con fantasiosi giri di parole del tipo “non è più utile come prima” delle proprie scelte strategiche (che nel caso in questione riguardano primariamente la gestione del nuovo motore di ricerca). E sì, ho letto, anche attentamente la pappardella che mi avete proposto ma continuo a non avere molta voglia di accettare questa scelta che non è mia e alla quale sono incidentalmente contrario. Mi pare di capire che questa mancata accettazione, per ragioni che non comprendo ma che sicuramente saranno valide, è per ora incompatibile con la sopravvivenza del mio profilo. Così mentre ci penso su ancora un po’ lasciatemi dire che questa cosa assomiglia molto ad un piccolo fastidioso ed imbarazzante sequestro di pers profilo che non vi fa molto onore.