Un uomo buono e gentile
Marco Zamperini era un uomo buono e gentile. Se c’è una cosa (forse una delle pochissime) che non si può millantare in rete questa è la bontà. E la gentilezza. Non esiste una wikipedia della gentilezza dalla quale copiare e incollare dati sul proprio profilo. Sarebbe comodo, certo, ma fortunatamente non è possibile, prima o poi i sentimenti delle persone in rete, esattamente come avviene nella vita reale, emergono. E il Marco Zamperini che ho conosciuto io in questi anni era semplicemente così, in rete come di persona, un uomo più buono e più gentile di me.
Marco era un tecnologo, che è una professione che quasi in questo paese non esiste, ed era un tecnologo sui generis che a un certo punto della sua carriera professionale ha deciso che Internet era la soluzione. Non importava quale fosse il problema, la rete era il luogo della sua elaborazione. Per un tecnologo è un punto di vista curioso perché per molti la tecnologia è prima una occasione di business, la costruzione della macchina e poi, eventualmente, momento di interessata condivisione. È questa la ragione per cui di tecnologi come Marco ne incontrerete pochi: molti sono nei loro laboratori a produrre oggetti tecnologici, Marco invece si occupava di pensiero tecnologico. Una cosa differente, trasversale e molto molto più sontuosa.
Nessun dubbio che il pensiero tecnologico sia oggi con i piedi saldamente piantati in rete, nelle relazioni fra persone differenti, negli stimoli inattesi e non programmabili: questo Zamperini lo aveva compreso molto tempo fa. Era questa la ragione per cui era facile incontralo in giro per l’Italia in quegli eventi dove la scintilla talvolta scocca, dove con la scusa della presentazione di un prodotto le persone si radunano e discutono. Forse dopo l’infarto che lo aveva colpito alcuni anni fa girava anche troppo ma del senno di poi e di postume raccomandazioni oggi davvero non ha senso parlare.
Troverete in rete un numero amplissimo di testimonianze di come fosse Marco. Un talentuoso guascone sempre sorridente, uno che amava le stesse cose che noi stessi amiamo. Nella esigua comunità italiana di chi pensa che Internet sia il luogo dentro il quale immaginare il futuro era impossibile non incontrarlo: molti lo ricorderanno mentre racconta con il solito entusiasmo episodi della sua famiglia della quale era così orgoglioso e alla quale oggi va anche il mio abbraccio. Quello di un uomo meno buono e meno gentile di lui ma che ama e crede nelle stesse cose.