La giornata mondiale del film de paura
Il treno entra veloce nella stazione, la locomotiva a vapore sbuffa, la gente ha un attimo di sorpresa. Poi lo stupore diventa paura: “il treno ci sta venendo addosso”. Seguono urla, imprecazioni, spinte, un fuggi fuggi generale. Qualcuno cade cercando di uscire dal cinema. Perché siamo al Salon Indien du grand Café, Boulevard des Capucines, Parigi, è il 6 gennaio 1896 e viene proiettato un film di 50 secondi – un corto, si direbbe adesso – dei fratelli Lumière. Si intitola L’Arrivée d’un train en gare de La Ciotat e quel treno, ripreso con una perfetta inquadratura angolata ed una straordinaria messa a fuoco sia in lontananza sia in primo piano, sembra vero. E terrorizza gli spettatori.
Il cinema come spettacolo era nato il 28 dicembre 1895, nella stessa sala. Adesso, nove giorni dopo, nasceva il cinema che fa paura. Sarà un genere. Io per esempio ho avuto molta molta paura guardando l’Esorcista e prima ancora mi terrorizzava Belfagor – Il fantasma del Louvre, che andava in tivù e ti faceva sentire impanicato perso, gelato, morto di sicuro anche in cucina di casa tua con la mamma accanto. Figurarsi al buio di un cinema. Dopo me la son fatta sotto con Dario Argento, Non aprite quella porta e Freddy Kruger. Poi, piano piano, la paura mi è passata. Anche perché ho smesso di andare a vedere film di paura. Adesso mi vengono dei brividi freddi solo quando, di notte, su un divano bianco, compare lo sguardo luciferino di Ignazio La Russa. Allora faccio come con Belfagor, mi ripeto il mantra che funziona sempre: “È solo un film, è solo un film, non sta succedendo davvero”. E mi tranquillizzo un po’.
È iniziato tutto il 6 gennaio del 1896 in un cinema di Parigi, così si può proclamare il 6 gennaio Giornata Mondiale del film de paura.
E se ne avete voglia scrivete il titolo del film che ve ne ha fatta di più.