Michele Serra e la sinistra
È stata istruttiva, questa gara di insulti in cui ognuno ha trovato nelle posizioni dell’altro "le ragioni profonde della sconfitta della sinistra"? [Continua]


Appassionato di economia politica, in teoria e pratica; romano di nascita e cuore, familiare col mondo anglosassone. Su Twitter è @marcosimoni_
È stata istruttiva, questa gara di insulti in cui ognuno ha trovato nelle posizioni dell’altro "le ragioni profonde della sconfitta della sinistra"? [Continua]

Il Sì ha perso molto nettamente, ma questo risultato secondo me c’entra poco con gli altri avvenimenti politici dell’anno, dalla vittoria di Brexit a quella di Trump [Continua]

Perché gli italiani stanno per votare a un referendum sulla loro Costituzione? Comincerò col rispondere a questa domanda, e con un’avvertenza [Continua]

Nel suo editoriale di domenica scorsa, Walter Veltroni incita la sinistra a non indugiare, a riscoprire l’importanza dell’innovazione politica e del riformismo [Continua]

Ha parlato di tante cose Virginia Raggi nella lunga intervista che ha concesso a Repubblica, di tante cose tranne una: Roma [Continua]

C’è un equivoco che secondo me va sciolto nella discussione attorno alla decisione del Comune di Roma sulle Olimpiadi. [Continua]

La mia sensazione prevalente è quella di tristezza. Ho passato più dieci anni a Londra, ci sono nati i miei figli [Continua]

Come la riconosci una coalizione sociale, se la incontri? Alle elezioni, quando un partito riesce a raccogliere una maggioranza evidente, oppure [Continua]

La riforma economica più importante non è il Jobs Act o la trasformazione delle Banche Popolari in SpA, ma la riforma costituzionale. Può sembrare un paradosso, o una provocazione [Continua]

Che senso ha parlare di “popolarità dell’euro”? Me lo sono chiesto mentre cominciavo a scrivere questo articolo partendo dalle cause della sua impopolarità diffusa [Continua]


Un risultato politico Renzi l’ha già raggiunto: se la riforma elettorale dovesse incagliarsi sarà evidente che non sarà per colpa del PD. [Continua]

Bisogna immaginarsela una sala grande come un campo da calcio, con tavoli stretti e lunghi in cui ci sono quattro posti per ognuno dei 159 paesi [Continua]

All’inizio di questo diario avevamo ricordato le manifestazioni di Seattle del 1999 contro il WTO. Ma che fine hanno fatto i no-global? [Continua]

L'India chiude le possibilità di un accordo sullo stoccaggio dei beni agricoli sussidiati, il direttore generale Azevedo cerca una mediazione. [Continua]

Il “pacchetto” di Bali ha tre capitoli da considerare assieme: quello per lo sviluppo dei paesi più poveri è già chiuso. Quelli sull’agricoltura e sulle procedure doganali invece no, con l’India in una posizione estrema sul primo. [Continua]

È in corso una conferenza del WTO che definirà nuove regole del commercio internazionale, da cui dipendono sia gli equilibri geo-politici, sia le opportunità di crescita. [Continua]

Due articoli apparsi ieri sul Foglio offrono, finalmente anche ai lettori italiani la possibilità di documentarsi su due tesi che si fanno largo non solo nel dibattito tra economisti [Continua]


