Omero bello di nonna
A me la parola “corto” non è mai piaciuta. L’ho sempre trovata un po’ provinciale, fintamente gergale e, tutto sommato, un po’ autosminuente.
Si accettano proposte. Intanto, per me saranno i diversamente lunghi.
Bene: quella dei diversamente lunghi è una strage silenziosa. Ore di lavoro, di idee, di approssimazioni che nella maggior parte si esauriscono in un piccolo festival di provincia o in un web concorso, di quelli in cui quello che vince è quello che aveva più amici da fare votare. Fatto questo, il corto viene messo in un cassetto, o magari trasmesso alle 3,35 su Rai Movie, se va bene.
Intendiamoci, nella maggior parte si tratta di una fortuna. La democratizzazione del video non ha soltanto effetti positivi. Ma se sfronda bene in quei cassetti, ci accorgiamo che esiste un discreto numero di diversamente lunghi che probabilmente meritano di essere valorizzati.
E tra le tante potenzialità che il ci offre il 2.0, c’è anche quella di aggirare le tradizionali forme di distribuzione mettendo in piedi nuovi strumenti di selezione.
Ecco: l’idea è quella di adottare ogni settimana un diversamente lungo. Poi magari sarà ogni mese o ogni tre giorni. Lo vedremo.
Intanto, ecco il primo: Omero bello di nonna, di Marco Chiarini.
Due righe due. Prodotto da Intesa San Paolo, che meritevolmente ha deciso di finanziare ogni anno tre progetti dei migliori talenti italiani, Omero bello di nonna è un piccolo sillabario della poetica sognante del suo autore Marco Chiarini.
Se vi piace, guardate il film L’uomo fiammifero.