Chi ha bisogno di un libro sulle mestruazioni?
Le mestruazioni sono un argomento interessante. Ne sono convinta sia perché ne ho parlato più volte con la grande maggioranza delle donne che conosco (e anche con molti uomini) e sembra che ci siano sempre cose da dire, sia perché questo articolo del Post che spiega bene cosa sono ha avuto molta diffusione sui social network. Le mestruazioni sono un argomento su cui molte persone hanno dei dubbi, come si vede dalle ricerche su Google, o delle incomprensioni, come dimostrano molti commenti che si leggono in giro.
A gennaio è uscito un libro che parla dei tabù attorno alle mestruazioni, della storia degli assorbenti, delle cose che sappiamo (e non sappiamo) sulla sindrome premestruale grazie alla ricerca scientifica e di molte altre cose sul ciclo. È un saggio divulgativo con molti passaggi sarcastici, si intitola Questo è il mio sangue e lo ha scritto una giornalista francese, Élise Thiébaut, mettendo insieme ricerca, storia personale e, ogni tanto, opinioni politiche. Nel 2015 mi aveva molto colpita la grande quantità di notizie sulle mestruazioni di cui si era parlato nel corso dell’anno (non l’avevo notata solo io, i giornali americani lo chiamarono «l’anno del ciclo») e avevo letto moltissime cose in proposito, così ho cominciato questo libro curiosa di scoprire cose nuove su un argomento interessante ma anche dubbiosa che ci fossero cose che ancora non sapevo.
Alla fine qualcosa di nuovo l’ho imparato, anche se non molto. Ho scoperto che oltre alle donne anche le femmine di scimpanzé, di bonobo, di alcune specie di pipistrelli e di macroscelide di Peters o toporagno elefante (questo animale) hanno le mestruazioni. Ho per la prima volta realizzato che una delle ragioni per cui il sangue mestruale è diverso dal resto del sangue è che non coagula (cioè non fa la crosta), ma si secca. Guidata da Thiébaut, mi sono resa conto che in molte lingue le mestruazioni sono chiamate “regole” perché per molte donne ricorrono con regolarità e che nella storia questa regolarità era ritenuta molto importante perché «solo con un ciclo regolare e ripetitivo si può calcolare il tempo della gravidanza e identificare con certezza il padre» e ovviamente la possibilità di farlo era molto importante per gli uomini. Ho anche potuto fare una stima molto grossolana di quanto ho speso in assorbenti in dieci anni di mestruazioni (mi sono venute quando avevo circa 12 anni, a circa 22 anni ho scelto di non averle): un po’ più di 600 euro, avrei detto meno.
Nonostante mi piaccia molto scoprire cose curiose su altre specie, nessuna di queste informazioni mi ha cambiato la vita. Tuttavia penso che Questo è il mio sangue potrebbe essere una lettura interessante per molte persone, in particolare per chi ha una figlia o un figlio che ha meno di 10 anni, per le donne che credono nel ciclo culturale e per gli uomini che non hanno ancora capito perché è odioso sentirsi dire cose come «lo dici perché hai le tue cose?».
Per chi ha una figlia o un figlio che non sa nulla sulle mestruazioni
Spero che non sia stata una ragazzina spaventata a cercare su Google «mestruazioni sono innaturali» o «mestruazioni strane sono incinta», e immagino che possa essere stato un ragazzino a cercare «mestruazioni sono una malattia». Sarebbe bello che i dubbi più semplici dei ragazzini su una cosa naturale come la respirazione e la defecazione, anche se un po’ più complessa, fossero risolti dalle loro famiglie e dagli insegnanti. Nel caso delle ragazzine soprattutto per evitare inutili ansie (per quanto non ci sia modo di eliminare il terrore di indossare pantaloni bianchi nel giorno sbagliato) e trasmettere comprensione: non dà sollievo fisico se si provano forti dolori mestruali, ma fa comunque piacere, e lo dico da ex sedicenne che scriveva terribili poesie sulle dismenorree mentre aspettava che l’Aulin facesse effetto. Nel caso di ragazzine e ragazzini per evitare che le mestruazioni siano percepite come una cosa di cui vergognarsi, di cui parlare solo sottovoce o usando dei giri di parole.
Consiglio Questo è il mio sangue ai genitori di bambini che ancora non sanno nulla di mestruazioni, e in particolare ai padri, per aiutarli a immedesimarsi e perché dimostrandosi informati sull’argomento possano far capire alle proprie figlie che le mestruazioni sono una cosa ok, anche se è fastidioso averle. È giusto prepararsi per tempo a parlarne, per sapere cosa dire quando un bambino vedendo una pubblicità di assorbenti dice «Però non è giusto che le femmine possono farsi la pipì addosso mentre i maschi no», e per evitare che una bambina curiosa vada in giro per un pomeriggio con un proteggi-slip con la parte adesiva attaccata alla pelle delle grandi labbra perché presa da uno spirito di imitazione mal diretto. È una storia vera.
Un’altra cosa che potete fare, genitori con figli che si avvicinano alla pubertà, è guardare la serie animata ma non per bambini Big Mouth, su Netflix. Va bene anche per ricordare i tempi delle feste delle medie.
Per le donne che credono nel ciclo culturale
E in altre cose non proprio esatte sulle mestruazioni, Questo è il mio sangue può essere una lettura molto utile perché raccoglie teorie e opinioni diversissime sugli assorbenti e sul rapporto tra le donne e il proprio ciclo mestruale, dicendo bene cosa la scienza sa e cosa no e quali siano le credenze infondate. Sulle mestruazioni abbondano.
Un esempio: il mese scorso una mia amica di circa 30 anni mi ha raccontato che le sue colleghe di 35-40 con figli si erano allarmate quando lei aveva detto di aver deciso di prendere la pillola tutti i giorni per non avere il ciclo. Le hanno detto che così facendo sarebbe rimasta sterile, o qualcosa del genere.
Che molte donne abbiano la convinzione che anche prendendo la pillola anticoncezionale sia un bene per la salute sanguinare una volta al mese (il cosiddetto “ciclo culturale”), me lo aveva detto anche la mia ginecologa anni fa. Avevo scoperto che un certo tipo di pillola mi dava degli sgradevoli effetti collaterali e per questo la mia ginecologa me ne aveva proposta un’altra che contiene un diverso dosaggio ormonale e per questo deve essere presa senza pause. Il “problema”, mi aveva detto, era che non avrei più avuto il ciclo. Mi stupii moltissimo per due ragioni: per il fatto che questa cosa potesse essere considerata un problema e per il fatto che fosse possibile, visto che fino a quel punto nessuno mi aveva detto che si poteva evitare di avere le mestruazioni. La mia ginecologa mi disse che solitamente non proponeva quella pillola alle sue pazienti perché la maggior parte delle donne preferisce avere perdite di sangue mensili, anche se non si tratta di vere mestruazioni.
Della questione parla anche Thiébaut:
«Persino mia figlia ventenne mi spiegava recentemente di non voler prendere la pillola senza interruzione perché le mestruazioni le permettevano di eliminare sangue “cattivo” per la sua salute. Questa favola è molto più tossica del sangue mestruale per la salute delle donne, tanto più che il sangue eliminato fra un blister e l’altro di pillole anticoncezionali non ha molto a che vedere con le mestruazioni, essendo dovuto a uno stratagemma ormonale finalizzato a far credere a quell’idiota dell’ipotalamo che la donna di cui governa l’ovulazione è già incinta».
Ovviamente ogni donna deve essere libera di fare ciò che vuole con il proprio corpo, ma è opportuno che sia ben informata sulle questioni che riguardano la sua salute riproduttiva. A questo proposito, Questo è il mio sangue parla anche di cos’è l’endometriosi (la malattia per cui Lena Dunham ha scelto di sottoporsi a un’isterectomia), del fatto che a causa di un assorbente interno che le ha causato uno shock tossico una modella ha perso entrambe le gambe e dei dubbi sull’esistenza della sindrome premestruale che hanno alcuni scienziati.
A tutte le donne che già conoscono bene questi argomenti, ma sono comunque interessate, consiglio un altro libro, un fumetto pubblicato lo scorso autunno da Fandango e scritto dalla svedese Liv Strömquist (autrice di queste illustrazioni): si chiama Il frutto della conoscenza e racconta le opinioni sulle mestruazioni, sull’orgasmo femminile, sulla clitoride e sulla vulva che filosofi e medici hanno avuto nel corso della storia. È divertente e dice cose di cui si è parlato meno – o almeno, cose di cui io non avevo mai letto.
Per gli uomini che non hanno ancora capito perché è odioso sentirsi dire cose come «lo dici perché hai le tue cose?»
Nella sua recensione a Questo è il mio sangue sulla Lettura lo scrittore Francesco Piccolo ha scritto, parlando di sé e di altri uomini: «Prima dicevamo a una donna nervosa: ma che hai le mestruazioni?, ma ti stanno per venire? — e adesso abbiamo imparato che non si può dire. Ma lo pensiamo. Perché l’unica cosa che abbiamo imparato crescendo è che bisogna gestire i pensieri e le parole, ma non abbiamo imparato a sviluppare il pensiero in modo sensato o almeno diverso dal solito». Poi in pratica dice che è impossibile che gli uomini della sua generazione (ha 53 anni) riescano a liberarsi di certi pregiudizi sulle mestruazioni.
Piccolo il libro di Thiébaut lo ha letto, quindi può darsi che non sia un saggio abbastanza efficace per smontare pregiudizi nel modo giusto, cioè: non solo spiegare che certe cose sono fastidiose per le donne, ma anche perché lo sono. A Piccolo del resto non è piaciuto il tono della giornalista francese, «a volte spiritoso e a volte sarcastico, caustico» contro gli uomini; lo ha fatto impermalosire, come lui stesso ha ammesso. Ma forse non è davvero così difficile capire che non è una cosa gentile sminuire un’opinione di una donna, magari espressa con forza, adducendola ai suoi ormoni. Basta sforzarsi un po’.