Visto mai.
E’ di un paio di settimane fa, la notizia dell’avvistamento della stella SDSS J102915+172927, meglio conosciuta come “la stella che non doveva esistere”. Era lì da più di tredici miliardi di anni, nella costellazione del Leone a 4.000 anni luce di distanza dalla terra ma, incredibilmente, nessuno l’aveva mai vista prima. Un po’ perché era parecchio palliduccia (e voglio vedere, provateci voi a mantenervi brillanti e scintillanti per tutto quel tempo) e quindi non facile da vedere; ma un po’ di più perché quella stella lì non ci doveva proprio stare, e quindi non c’era motivo di andare a cercarla. Sembra, infatti, che l’idrogeno e l’elio di cui è composta non sarebbero sufficienti a condensarsi in una stella. Ma tant’è, la stella è lì, a dispetto delle teorie attuali sulla formazione dei corpi celesti.
Per qualche motivo questa notizia è rimasta nell’orbita dei miei pensieri e più leggevo giornali e guardavo telegiornali raccontare il pallore delle cose terrestri, più mi veniva da pensare: non mi dispiacerebbe chiedere in prestito all’equipe di astronomi dell’ESO il loro Very Large Telescope (così si chiama quel canocchialone con il quale è stata avvistata la stella che non esiste). Solo per un giorno o due. Lo punterei sul nostro paese e cercherei di sbirciare se tra tutte le stelle di luce artificiale e neonizzata, riflessa e rifatta del nostro attuale firmamento, si riuscisse a intravvedere le nuove stelle della politica, della letteratura, del cinema, del design, dello sport, della scienza, della medicina italiana.
Lo so che sarà scoraggiante, lo so che rischio di perdere tempo, lo so che in questi tempi, abbaglianti e troppo visibili, di queste stelle è difficile vedere anche solo l’alone. E lo so che tutti pensano che non esistano. Però neanche la SDSS J102915+172927 esisteva prima di essere vista.
Visto mai che sia questo il trucco per tirarci fuori dalla melma di mediocrità in cui ci siamo impantanati e da questa brutta fiction che è diventata la nostra realtà: cercare qualcosa che non esiste, e trovarla.
PS: Per chi come me voglia chiedere in prestito il VLT, sappiate che non dovrete fare neanche lo sforzo di parlare in Inglese. Gli astronomi del progetto che hanno avvistato la stella che non esiste, parlano tutti Italiano. Vedi che, a voler vedere, le cose si vedono.