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  • giovedì 10 aprile 2025

Nonostante la sospensione dei dazi, le borse statunitensi hanno chiuso male

A differenza di quelle europee e asiatiche che si sono riprese; l'Unione Europea ha messo in pausa i suoi dazi, ma sono entrati in vigore quelli della Cina

Borsa di New York, 10 aprile 2025 (AP Photo/Richard Drew)

Giovedì mattina sono entrati in vigore i dazi dell’84 per cento imposti agli Stati Uniti dalla Cina in risposta a quelli statunitensi: l’amministrazione di Trump ha infatti messo in pausa per 90 giorni i dazi annunciati negli scorsi giorni, ma ha mantenuto quelli contro la Cina, che ora sono del 145 per cento. Anche l’Unione Europea ha messo in pausa i suoi dazi contro gli Stati Uniti. Le borse europee hanno chiuso bene, così come quelle asiatiche, mentre quelle statunitensi hanno avuto una brutta giornata.

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21:5010 aprile 2025

Cos’è successo oggi, in breve

  • Alle 6 di mattina italiane sono entrati in vigore i nuovi dazi della Cina in risposta a quelli degli Stati Uniti, che sommati a quelli annunciati negli scorsi giorni arrivano all’84 per cento.
  • Per non farsi mancare nulla, l’amministrazione di Trump ha fatto sapere che i dazi imposti sulla Cina non sono del 125 per cento, come era stato detto fino a ieri, ma del 145 per cento.
  • L’Unione Europea ha sospeso per 90 giorni i dazi che aveva annunciato ieri sui prodotti provenienti dagli Stati Uniti.
  • Le borse asiatiche ed europee hanno chiuso bene, dopo le grosse perdite di ieri. Lo stesso non si può dire per le borse statunitensi, che sono andate male tutto il giorno e hanno chiuso in negativo dopo aver avuto ieri una delle migliori giornate degli ultimi 15 anni.
  • Trump ha detto di aver iniziato a negoziare con diversi paesi per raggiungere degli accordi che portino al ritiro dei dazi imposti dalla sua amministrazione, ma senza dare molti dettagli.

Se vi sentite un po’ persi, non siete gli unici: qui potete trovare un piccolo riassunto su quello che è successo negli ultimi giorni.

21:0810 aprile 2025

Le borse statunitensi hanno chiuso male

Le borse negli Stati Uniti hanno chiuso piuttosto male: il Dow Jones e lo S&P 500 – che sintetizzano l’andamento dei principali titoli legati ai settori più tradizionali, come l’industria e le banche – hanno chiuso in perdita rispettivamente del 2,5 e del 3,5%; anche il Nasdaq, che raggruppa le principali società tecnologiche, ha chiuso con -4,3%. È un andamento contrario rispetto alle borse asiatiche ed europee, che oggi avevano chiuso in positivo.

Queste perdite hanno annullato quanto recuperato ieri dopo l’annuncio di Trump della sospensione di 90 giorni degli estesi dazi su tutti i partner commerciali degli Stati Uniti, che era arrivato quando erano rimaste aperte solo le borse statunitensi: la decisione aveva portato a un repentino rialzo dei principali indici, che avevano registrato alcuni dei migliori rialzi giornalieri dal 2008, l’anno della crisi finanziaria globale.

La chiusura in negativo delle borse statunitensi mostra come ci sia ancora molta preoccupazione riguardo all’operato di Trump e al futuro dell’economia statunitense, anche perché rimangono ancora in vigore diversi dazi: fra questi, a preoccupare di più sono quelli del 145 per cento imposti dagli Stati Uniti alla Cina e quelli dell’84 per cento imposti dalla Cina sulle merci statunitensi. 

Wall Street, New York, il 10 aprile 2025 (AP Photo/Richard Drew)

20:0310 aprile 2025

E ora «vedremo che succederà»

Durante la riunione di governo a cui era stato permesso l’accesso ai giornalisti Trump ha risposto in modo piuttosto vago alle molte domande sui prossimi passi riguardo ai dazi. Ha detto che sono in corso negoziati con molti paesi per stringere degli accordi e che la sua amministrazione è «molto vicina» a concludere il primo con un paese non specificato. Quando gli è stato chiesto quale fosse il piano riguardo alla Cina ha detto che ora «vedremo che succederà» e che è convinto che il governo cinese vorrà presto cominciare a negoziare.

19:2410 aprile 2025

Un recap degli ultimi giorni, per provare a starci dietro

Se in tutti questi annunci di dazi, contro-dazi, “dazi reciproci che non lo erano” e dazi sospesi avete perso l’orientamento, ecco una breve linea del tempo per ricostruire gli ultimi giorni:

• Il 2 aprile Trump ha annunciato il più ampio aumento dei dazi sulle importazioni di merci straniere da quasi un secolo: il 10 per cento su tutte le importazioni, più una serie di dazi extra che ha definito “reciproci”, soltanto per alcuni. Lo ha chiamato Liberation day, il giorno della liberazione dalla dipendenza dalle merci straniere.

• Il 3 aprile le borse sono crollate praticamente ovunque. Trump ha rassicurato tutti, sostenendo che i mercati e l’economia statunitense sarebbero andati «benissimo».

• Il 4 aprile la Cina ha risposto annunciando dei contro-dazi del 34 per cento su tutte le merci statunitensi importate nel paese. Vari altri paesi – e anche l’Unione Europea – hanno iniziato a ragionare su come rispondere. È stato il secondo giorno consecutivo di cali nelle borse di tutto il mondo (ce ne sarebbe stato un terzo).

• Il 5 aprile è entrata in vigore la prima parte dei dazi a tappeto di Trump, cioè quelli base del 10 per cento.

• L’8 aprile le borse sono andate un po’ meglio, un po’ come meccanismo fisiologico, un po’ perché alcuni membri dell’amministrazione Trump iniziavano a parlare di possibili accordi con gli stati per ridurre i dazi (anche su pressione di vari alleati e stretti collaboratori del presidente, che gli chiedevano di fare un passo indietro).

• Il 9 aprile sono entrati in vigore i dazi aggiuntivi, quelli che Trump aveva definito reciproci: quelli alla Cina hanno raggiunto il 125 per cento. Sono crollate le borse asiatiche, europee e quella americana. Hanno iniziato ad andare molto male anche i titoli di stato degli Stati Uniti, un segnale piuttosto preoccupante sulla fiducia dei mercati nell’economia statunitense.

• Sempre il 9 aprile, Trump ha fatto un passo indietro: ha annunciato la sospensione di 90 giorni per tutti i paesi coinvolti dai dazi, eccetto la Cina. Dei motivi, ne abbiamo parlato meglio qui. La borsa americana, che era l’unica aperta, ha fatto guadagni eccezionali in poche ore.

• Il 10 aprile sono entrati in vigore i dazi dell’84 per cento imposti dalla Cina contro gli Stati Uniti, mentre l’Unione Europea ha sospeso di 90 giorni i propri dazi nei confronti degli Stati Uniti, che erano stati annunciati il giorno prima. L’amministrazione Trump ha detto che i dazi imposti sulle merci cinesi sono in realtà del 145 per cento

18:1510 aprile 2025

Per Trump i crolli dei mercati degli ultimi giorni sono «difficoltà di transizione»

Durante una riunione dei membri del governo a cui era stato permesso l’accesso ai giornalisti, Trump ha commentato le enormi perdite delle borse negli ultimi giorni dicendo che ci saranno sempre delle «difficoltà» e dei «costi di transizione» in momenti di grande cambiamento come questo, ma che alla fine da tutto questo ne verrà fuori «una bella cosa».

Dopo essersi temporaneamente ripresi ieri in seguito all’annuncio di Trump sulla sospensione dei dazi, oggi i mercati statunitensi stanno continuando ad andare molto male:  di base c’è ancora molto da preoccuparsi.

18:1310 aprile 2025

Quanto è difficile illustrare gli articoli sui dazi?

In questi giorni vi sarete accorti che i principali giornali internazionali variano meno del solito nella selezione delle fotografie da scegliere per illustrare i propri pezzi. È un’altra delle conseguenze dei dazi di Trump: le redazioni si sono trovate a restringere il campo della scelta, variando tra broker finanziari con espressioni più o meno contrite, distese di container su grosse navi mercantili, prodotti di vario genere, loghi di brand e altri broker finanziari con altre espressioni più o meno contrite. Abbiamo messo insieme alcune delle tipologie di fotografie più ricorrenti qui:

Container, file di automobili, grosse gru, pacchi, pacchetti, e soprattutto gente che fa le facce a Wall Street

 

15:5810 aprile 2025

Le borse europee hanno chiuso bene

Le borse europee hanno chiuso tutte con rialzi piuttosto netti, mantenendo la buona tendenza cominciata questa mattina: in Italia l’indice FTSE MIB ha fatto +4,73%, con il rialzo maggiore di tutta Europa; in Germania il DAX 40 +4,67%, in Francia il CAC 40 +3,83%; in Spagna l’IBEX 35 +4,32%.

Negli Stati Uniti, invece, le borse continuano a registrare un netto calo.

15:4110 aprile 2025

Ah scusate, i dazi alla Cina stavano al 145%

La Casa Bianca ha confermato alla rete tv americana CNBC che in realtà l’ammontare totale dei dazi contro la Cina non è del 125 per cento, ma del 145 per cento. Spieghiamola: il 125 per cento sono i dazi che Trump definisce «reciproci» (anche se reciproci non sono), a cui però va aggiunto un altro 20 per cento di dazi imposti nei mesi precedenti. La Casa Bianca ha appena confermato che questo 20 per cento va aggiunto, e non integrato nel 125: quindi, dazi al 145 per cento!

Potremmo andare anche oltre, perché rimangono ancora attivi i dazi imposti dalla prima amministrazione Trump, e mantenuti dall’amministrazione di Joe Biden. Questi dazi variano da settore a settore, ma sono in media del 20 per cento. Anche questi vanno aggiunti. 

15:0510 aprile 2025

🐈💀

C’è un altro animale (oltre ai pinguini) di cui si parla in questi giorni turbolenti sui mercati, e questa volta la questione è un po’ più macabra. Il grande rialzo della borsa americana di ieri, a cui è seguito nelle ultime ore un nuovo ribasso, potrebbe essere quello che in gergo viene definito un rimbalzo del gatto morto (dead cat bounce).

È quando un mercato in tendenza negativa ha un breve e momentaneo rialzo, dovuto a ragioni fisiologiche o come reazione a notizie momentanee, e poi torna a scendere. L’espressione viene dal detto: “anche un gatto morto rimbalza se fatto cadere da molto in alto”.
Macabro, dicevamo.

14:3910 aprile 2025

Il Vietnam si stava preoccupando

Dall’ultima guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, durante il primo mandato di Trump, il Vietnam è diventato un punto di riferimento per molte aziende statunitensi, che hanno delocalizzato nel paese per aggirare i dazi contro la Cina e trovare mano d’opera a costo ancora più ridotto (due per tutte: Levi’s e Nike). Oggi gli Stati Uniti sono la principale destinazione delle esportazioni vietnamite, per un valore di oltre 130 miliardi di dollari. Per questo il Vietnam era particolarmente preoccupato quando Trump ha annunciato dazi del 46 per cento sulle merci in arrivo dal paese, e sempre per questo la borsa di Ho Chi Minh ha avuto un gran rialzo dopo la sospensione dei dazi: giovedì ha aperto con un rialzo del 6,8 per cento, il più alto in oltre 10 anni.

Anche se al momento i dazi al Vietnam sono del 10 per cento, come per gli altri paesi, i vietnamiti stanno cercando di negoziare con l’amministrazione Trump per evitare che, allo scadere dei 90 giorni, entrino davvero in vigore quelli del 46 per cento. Giovedì una delegazione vietnamita a Washington ha detto di essere pronta a rimuovere tutte le barriere commerciali per gli Stati Uniti pur di favorire un accordo commerciale con la Casa Bianca.

Un negozio di Nike ad Hanoi, Vietnam, 10 aprile 2025 (AP Photo/Hau Dinh)

13:5910 aprile 2025

Perché la borsa americana è in ribasso

Tendenzialmente perché c’è ancora molto di cui preoccuparsi. La guerra commerciale con la Cina è ancora in corso, e non bisogna dimenticarsi che Trump ha sì sospeso buona parte dei dazi agli altri paesi, ma ha mantenuto una quota di dazi del 10 per cento per tutti. È poco, ma non pochissimo.

C’è tutta una serie di indicatori che mostra che c’è ancora preoccupazione in giro:

• Il valore dell’oro è aumentato. L’oro è il bene-rifugio per eccellenza, che viene comprato perché si ritiene che il suo valore rimanga stabile quando il resto della borsa è in difficoltà.

• È calato invece di oltre l’1 per cento il valore del dollaro, segno che i mercati non si fidano molto dell’economia statunitense.

• È in calo anche il prezzo del petrolio, e questo visto dal punto di vista dei mercati è un segnale preoccupante: il petrolio cala se ci si aspetta una riduzione delle attività produttive, provocata da una riduzione della crescita o da una recessione.

• C’è anche una certa attenzione attorno a una grossa vendita di titoli di stato americani attesa per oggi, che dovrebbero mostrare quanto sono profonde le preoccupazioni. (Abbiamo spiegato qui perché i titoli di stato sono importanti).

• C’è un dato positivo però: l’inflazione negli Stati Uniti è calata a un tasso annuale del 2,4 per cento. Ovviamente però il dato si riferisce a marzo, e non tiene conto di tutti gli ultimi scossoni.

13:3910 aprile 2025

Hanno aperto le borse negli Stati Uniti, e non vanno affatto bene

Alle nostre 15:30 hanno aperto le borse negli Stati Uniti, e i principali indici sono tutti in calo: il Dow Jones e lo S&P 500 – che sintetizzano l’andamento dei principali titoli legati ai settori più tradizionali, come l’industria e le banche – hanno aperto in perdita rispettivamente dell’1,7 e del 2,2%; il Nasdaq, che invece raggruppa le principali società tecnologiche, sta scendendo di più del 2,5%. Hanno un andamento contrario rispetto alle altre principali borse nel mondo, quelle asiatiche ed europee, tutte positive in seguito all’annuncio di ieri sul rinvio dei dazi per tutti i paesi eccetto la Cina.

A dire il vero le borse americane lo avevano già ampiamente festeggiato ieri, dato che Trump lo aveva detto quando i mercati statunitensi erano gli unici rimasti ancora aperti: il Dow Jones, lo S&P 500, e il Nasdaq avevano chiuso con un guadagno rispettivamente del 7,9, del 9,6 e addirittura del 12,1 per cento, tra i migliori rialzi giornalieri dal 2008, l’anno della crisi finanziaria globale.

Oggi però sembra essere tornato il pessimismo sulla situazione economica generale, ancora molto instabile a causa dei dazi alla Cina e in balìa dei continui ripensamenti di Trump.

13:3710 aprile 2025

Come Apple ha provato a «battere i dazi»

Reuters ha raccontato che, appena saputo dei dazi di Trump, nei giorni scorsi Apple ha caricato 600 tonnellate di iPhone, circa 1,5 milioni di apparecchi, su una serie di aerei cargo partiti dall’India e arrivati negli Stati Uniti. L’ha fatto per «battere i dazi», ha detto una fonte a Reuters, cioè per portare più merci possibile negli Stati Uniti prima che le barriere commerciali entrassero in vigore.

Apple era così di fretta che ha perfino convinto l’amministrazione dell’aeroporto indiano di Chennai a ridurre le ore necessarie per i controlli doganali da 30 ad appena sei.

13:1610 aprile 2025

Eravamo tutti un po’ preoccupati per i miliardi dei miliardari

Il crollo delle borse degli ultimi giorni è stato disastroso, ma il guadagno delle 500 persone più ricche del mondo è stato ancora più sorprendente: ieri per loro è stato il giorno migliore da quando esiste l’indice dei miliardari di Bloomberg, ovvero dal 2012. Dopo che Trump ha annunciato la sospensione dei dazi – preceduta dal suggerimento eticamente e legalmente dubbio dello stesso presidente ai mercati – le 500 persone più facoltose del pianeta hanno aumentato il loro patrimonio netto complessivo di 304 miliardi di dollari.

Indovinate chi ci ha guadagnato di più? Esatto, Elon Musk: le azioni di Tesla sono aumentate del 23 per cento, per un valore di 36 miliardi di dollari che si sono aggiunti al suo patrimonio. Il secondo è stato Mark Zuckerberg, CEO di Meta, con 26 miliardi di dollari. Fuori dagli Stati Uniti, ha realizzato una fortuna anche Tadashi Yanai, presidente del gruppo che controlla Uniqlo, il noto brand di abbigliamento giapponese: si è arricchito di 3,5 miliardi di dollari.

Mark Zuckerberg (AP Photo/David Zalubowski)

13:1510 aprile 2025

Quando Trump dice di comprare, tu compra

Se ne parla da ieri sera: poco prima di annunciare la sospensione dei dazi, Trump ha scritto su Truth che era un buon momento per comprare azioni. Poco dopo ha sospeso i dazi, e le borse sono volate in altissimo. Sì, sembra proprio quella cosa lì.

Ieri ha detto che era «un ottimo momento per comprare», poi ha sospeso la maggior parte dei dazi: molti lo accusano di aver provato a manipolare i mercati

12:1210 aprile 2025

Momento, momento, momento: ma quindi quali sono i dazi in vigore?

Il caos di questi mesi sui dazi – tra annunci, introduzioni, rinvii, riduzioni, e via così – ha portato a una stratificazione di misure su cui non si capisce più niente. Prendiamoci dunque un momento per raccapezzarci su quali dazi statunitensi sono in vigore e quali no, cosa resta promesso e quindi alla fine arriverà (o no? chi può dirlo di questi tempi).

Dazi in vigore
Sono ancora in essere i dazi al 25% sull’alluminio e sull’acciaio, entrati in vigore il 12 marzo, così come quelli sulle auto, anche questi del 25% e partiti dal 2 aprile: valgono su acciaio, alluminio e auto in arrivo negli Stati Uniti da tutto il mondo (e quindi, sì, anche dall’Unione Europea e dall’Italia). Restano anche quelli a Messico e Canada, del 25 per cento su gran parte delle loro merci.

Dei dazi entrati in vigore ieri, e poi rinviati, restano in vigore: quelli alla Cina, che sono arrivati complessivamente al 125%; e quelli universali del 10 per cento, che valgono su tutte le merci da tutti i paesi (e pure in questo, anche dall’Unione Europea e dall’Italia). Per esempio: ora una bobina di acciaio importata negli Stati Uniti e proveniente da un’azienda italiana sarà sottoposta al dazio del 25% specifico sull’acciaio più quello universale del 10%, quindi a un 35% complessivo.

Dazi sospesi
I dazi di ieri che l’amministrazione Trump definisce “reciproci” – che non sono reciproci per niente, ma che continuiamo a chiamare così per intendere quelli che variano da paese a paese (e per l’Unione Europea erano del 20%) – sono stati sospesi per 90 giorni. Sono sospesi anche i dazi del 25% contro Messico e Canada su alcune tipologie di merce, per ora esentate. Ha fatto uno comodo schemino il New York Times, che mostra quando sono entrati in vigore i diversi dazi, e cos’è ora in vigore (a destra).

11:0810 aprile 2025

Meno film Marvel per la Cina

La Cina ha annunciato che ridurrà le importazioni di film americani nel suo mercato, come misura di ritorsione nei confronti dei dazi di Trump. Non è ancora chiaro di quanto sarà la riduzione, ma da tempo in realtà i film di Hollywood erano in crisi in Cina, dove gli spettatori stanno preferendo i film prodotti localmente.

10:4910 aprile 2025

Anche l’Unione Europea ha sospeso i suoi dazi per 90 giorni

In una risposta speculare alla decisione di Trump di ieri, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato che anche l’Unione Europea sospenderà per 90 giorni i (risicati) dazi che aveva annunciato ieri. «Vogliamo dare una possibilità ai negoziati», ha detto von der Leyen.

10:4110 aprile 2025

Quando inizieranno a farsi sentire i dazi tra Cina e Stati Uniti

La maggior parte delle merci scambiate tra i due paesi viene spostata via nave, e questo fa sì che i dazi imposti in questi giorni cominceranno a essere dovuti soltanto nelle prossime settimane, dopo un lungo viaggio via nave. Alcune merci, però, sono spostate via aereo. È il caso dei microchip che gli Stati Uniti esportano in Cina: alcune aziende potrebbero cominciare a pagare i dazi molto molto a breve.

A proposito: chi paga i dazi? Quando? Come? Chi li riscuote? Abbiamo un pezzo con tutte le risposte:

Chi li paga, chi li incassa, cosa c'entrano le dogane, e cosa significano per le aziende che esportano in termini di burocrazia e scartoffie