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  • lunedì 9 dicembre 2024

Muhammad al Bashir formerà un governo di transizione in Siria

È l’attuale primo ministro del governo che i ribelli avevano istituito a Idlib, nel nord

Celebrazioni nella piazza degli Omayyadi, il luogo simbolo di Damasco su cui si affacciano i palazzi di tutte le forze militari siriane (AP Photo/Omar Sanadiki)

Muhammad al Bashir è stato incaricato di formare un nuovo governo di transizione in Siria dopo la fine del regime di Bashar al Assad, rovesciato in soli 11 giorni con un’offensiva militare a cui hanno partecipato vari gruppi di opposizione. Domenica, quando i ribelli sono arrivati nella capitale Damasco, Assad ha lasciato la Siria e ha ricevuto asilo in Russia.

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18:539 dicembre 2024

Le notizie di oggi, in breve

La notizia principale della giornata di lunedì è stata la nomina di Muhammad al Bashir come primo ministro del nuovo governo di transizione della Siria liberata dal regime di Bashar al Assad. Al Bashir era già il primo ministro del cosiddetto governo di Salvezza nazionale, cioè il governo civile che Hayat Tahrir al Sham (HTS, il più importante gruppo dell’opposizione armata) aveva formato nel 2017 nella regione di Idlib, che al tempo era l’unica che controllava.

A Idlib il governo di Salvezza nazionale guidato da al Bashir raccoglieva le tasse e gestiva i servizi pubblici con una certa efficienza, anche se HTS era ancora la forza principale dietro a ogni decisione importante. Non è chiaro che tipo di autonomia avrà al Bashir ora che dovrà formare un nuovo governo per tutta la Siria.

La nomina di Bashir è stata decisa in un incontro tra al Bashir, il leader di HTS Mohammed al Jolani e l’ex primo ministro del regime di Assad, Mohammed al Jalali, che da alcuni giorni sta collaborando con i gruppi armati antiassadisti, cercando di garantire una successione pacifica del potere.

Lunedì sono inoltre proseguite le ricerche di possibili detenuti nelle prigioni del regime siriano, e soprattutto in quella di Sednaya, vicino a Damasco, uno dei luoghi simbolo della brutalità del regime. I Caschi bianchi (un’organizzazione di soccorritori volontari che opera da anni in Siria) hanno fatto sapere che finora non hanno trovato i piani sotterranei e le celle segrete di cui si era parlato in questi giorni, ma stanno continuando a cercare.

Nel frattempo alcuni governi europei hanno annunciato (in modo autonomo l’uno dall’altro) che sospenderanno le procedure per l’assegnazione dello status di rifugiato alle persone con cittadinanza siriana, dopo la caduta del regime di Bashar al Assad. L’idea è che la Siria, con la caduta del regime, smetterà di essere un paese pericoloso per civili e dissidenti, e che quindi non sia più necessario concedere l’asilo ai suoi cittadini. I governi che per ora hanno sospeso le procedure sono quelli di Germania, Austria, Regno Unito e Svezia. Presto potrebbero unirsi anche la Francia e la Grecia.

Si è anche continuato a parlare delle attività di Israele al confine con la Siria: domenica l’esercito israeliano ha occupato parte della “zona cuscinetto” che divide il proprio confine da quello della Siria nelle alture del Golan, un territorio conteso da decenni ma che secondo la comunità internazionale appartiene alla Siria. Israele ha anche compiuto alcuni bombardamenti vicino a Damasco e nel sud della Siria: il ministro degli Esteri ha detto che sono stati colpiti depositi di armi chimiche per impedire che finissero in mano ai ribelli. Lunedì sera ci sono state due grandi esplosioni nella periferia di Damasco: la loro origine non è ancora nota ma potrebbero essere il risultato di un altro attacco israeliano. 

 

18:209 dicembre 2024

Anche il Regno Unito sospenderà le procedure di esame delle richieste d’asilo dalla Siria; la Francia ci sta pensando

Anche il Regno Unito ha deciso di sospendere le procedure per l’assegnazione dello status di rifugiato alle persone con cittadinanza siriana, dopo la caduta del regime di Bashar al Assad. La ministra dell’Interno britannica Yvette Cooper ha detto che il Regno Unito ha «messo in pausa le decisioni in materia di asilo per i casi provenienti dalla Siria, mentre il ministero dell’Interno esamina la situazione attuale». Il paese è l’ultimo di una serie di stati europei che oggi hanno preso questa decisione, fra cui l’Austria, la Germania e la Svezia. 

Anche la Francia potrebbe presto unirsi a questo gruppo, dato che poco fa il ministero dell’Interno ha detto di star «lavorando per sospendere le procedure per le richieste di asilo dalla Siria». Ha aggiunto che una decisione potrebbe essere presa nelle prossime ore. Poco dopo però l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (Ofpra), un ente pubblico che si occupa di esaminare le richieste d’asilo e che non dipende dal ministero, ha dichiarato a Le Monde che per ora non intende negare a nessuno la possibilità di presentare una richiesta. Il suo direttore Julien Boucher ha però precisato che potrebbero essere messe in pausa quelle domande che chiedevano protezione sulla base della presenza in Siria del regime di Assad.  

17:559 dicembre 2024

Cos’era l’enorme sistema di prigionia e repressione degli Assad

Lunedì centinaia di persone sono entrate nella prigione di Sednaya, vicino a Damasco, da cui nelle scorse ore erano state liberate migliaia di persone. La prigione è uno dei simboli del regime di Assad e un esempio del sistema di prigionia che per decenni è stato usato come arma contro gli oppositori e per terrorizzare la popolazione. 

Trovate un po’ di foto di oggi e una spiegazione più approfondita qui: 

Costruito in decenni di dittatura: veniva usato come arma contro gli oppositori e per terrorizzare la popolazione

17:129 dicembre 2024

Quasi tutti i protagonisti della nuova Siria in un solo video

È uscito un video che mostra l’incontro fra l’ex primo ministro siriano Muhammad Ghazi al Jalali, il leader di Hayat Tahrir al Sham (HTS) Abu Mohammed al Jolani, e Mohammed al Bashir, attuale primo ministro del governo di Salvezza nazionale, istituito a Idlib nel 2017 dall’HTS. I tre si sono accordati per dare ad al Bashir l’incarico di formare un governo di transizione in Siria dopo la fine del regime di Assad.

17:059 dicembre 2024

Pure la città degli Assad ha mollato gli Assad

Perfino la cittadina di provenienza della famiglia Assad, Al Qardaha nella regione di Latakia, sulla costa, ha abbandonato il regime. Nella giornata di lunedì la popolazione ha abbattuto la statua di Hafez al Assad, padre di Bashar e fondatore della dinastia.

Un gruppo di importanti personalità della località, inoltre, ha firmato una lettera in cui promette di cooperare con il nuovo governo.

15:509 dicembre 2024

Il nuovo governo concederà l’amnistia a tutti i soldati di leva dell’esercito di Assad

Hayat Tahrir al Sham ha annunciato che concederà l’amnistia a tutti i soldati di leva dell’esercito di Assad. L’amnistia non varrà per i militari professionisti e gli ufficiali.

14:529 dicembre 2024

I Caschi bianchi non hanno ancora trovato spazi sotterranei nella prigione di Sednaya

Raed al Saleh, il responsabile dei Caschi bianchi (un’organizzazione di soccorritori volontari che opera da anni in Siria), ha scritto su X che il gruppo sta ancora perlustrando la prigione di Sednaya, vicino a Damasco. Finora non è stato trovato alcun passaggio che conduca a stanze sotterranee dove, secondo alcuni resoconti, sarebbero rinchiusi dei detenuti. «Alle 16:45 del 9 dicembre [le 14:45 in Italia, ndr] non abbiamo prove che confermino la presenza di detenuti» nella struttura, ha riferito. «Continueremo a cercare finché non avremo verificato tutti i settori della prigione». 

Al Saleh ha detto ad Al Jazeera che i soccorritori hanno anche trovato molti corpi di persone uccise: era noto che dentro alla prigione le esecuzioni dei detenuti avvenissero giornalmente.

La prigione di Sednaya è diventata il simbolo della brutalità del regime di Bashar al Assad: lì negli anni sono state torturate e uccise decine di migliaia di persone. È stata occupata domenica dalle forze anti-Assad, e migliaia di detenuti sono stati liberati. Circolano delle informazioni secondo cui altre migliaia di persone sarebbero intrappolate in un’estesa rete di celle sotterranee, che però finora nessuno ha trovato. 

14:429 dicembre 2024

È stata abbattuta un’altra grande statua di Hafez al Assad, il padre di Bashar al Assad che governò il paese in modo autoritario tra il 1971 e il 2000. La statua si trovava a Deir Atiyah, più o meno a metà strada tra le città di Homs, a nord, e Damasco, a sud. I video circolati sui social mostrano varie persone che festeggiano mentre la statua cade. 

14:369 dicembre 2024

Molte persone continuano a entrare in Siria dal Libano

Il giornalista Zein Basravi di Al Jazeera sta raccontando la situazione al varco di Masnaa, l’unico punto di passaggio tra Libano e Siria che è ancora aperto al traffico dei veicoli (è aperto anche il punto di passaggio di Arida, ma solo per persone a piedi).

Da Masnaa molte persone stanno continuando a entrare in Siria: alcuni sorridono, mentre altri hanno facce nervose o preoccupate a causa della situazione nel paese, ancora molto instabile.

C’è molta più sicurezza rispetto a ieri, dice Basravi: gli agenti libanesi fermano le persone e controllano i loro documenti. Al contrario sulla parte siriana del confine non sembrano esserci controlli.

Auto in fila per entrare in Siria dal punto di passaggio di Masnaa, in Libano, l’8 dicembre 2024 (AP Photo/Hassan Ammar)


Persone entrano in Siria dal punto di passaggio di Masnaa, al confine con il Libano, l’8 dicembre 2024 (AP Photo/Hassan Ammar)

14:149 dicembre 2024

Vari paesi europei stanno sospendendo la valutazione delle richieste di asilo dei cittadini siriani

Lunedì i governi di Austria, Germania e Svezia hanno annunciato (in modo autonomo l’uno dall’altro) che sospenderanno le procedure per l’assegnazione dello status di rifugiato alle persone con cittadinanza siriana, dopo la caduta del regime di Bashar al Assad.

Il ministero dell’Interno tedesco ha detto che le loro richieste di asilo non saranno valutate finché non ci sarà maggior chiarezza sul futuro ordinamento politico in Siria. In Germania oggi vive quasi un milione di persone con cittadinanza siriana, molte delle quali arrivate dopo che nel 2015 l’allora cancelliera Angela Merkel decise di permettere a tutti i richiedenti asilo siriani di entrare nel paese. Quest’anno sono state presentate in Germania oltre 72mila richieste di asilo da parte di persone con cittadinanza siriana, e sono ancora in corso circa 47mila procedure per ottenere lo status di rifugiato.

Anche il cancelliere austriaco ad interim Karl Nehammer ha chiesto al ministero dell’Interno di sospendere le valutazioni delle domande di asilo e di rivalutare quelle già approvate. Il ministro dell’Interno, Gerhard Karner, ha aggiunto di aver dato istruzioni per preparare un «programma ordinato di espulsioni e rimpatri in Siria», senza dare altri dettagli. La Siria è il paese da cui proviene il maggior numero di persone che chiede asilo in Austria: quest’anno sono state circa 13mila.

In Svezia l’Agenzia governativa per le migrazioni ha detto che metterà in pausa le decisioni sulle domande di asilo presentate da persone siriane, e anche le procedure di espulsione. 

Una fonte del governo greco rimasta anonima ha detto a Reuters che anche la Grecia ha sospeso l’esame di circa 9mila domande di asilo presentate da persone siriane. Non ci sono conferme ufficiali.  

13:209 dicembre 2024

Muhammad al Bashir formerà un governo di transizione

Muhammad al Bashir è stato incaricato di formare un nuovo governo per gestire la transizione dopo la fine del regime di Bashar al Assad. Al Bashir è l’attuale primo ministro del governo di Salvezza nazionale, un governo civile istituito nel 2017 da Hayat Tahrir al Sham (HTS), il gruppo più importante dell’opposizione armata, nella regione di Idlib, nel nord-ovest del paese.

Secondo Al Jazeera, che per prima ha dato la notizia, la decisione è stata presa durante una riunione tra al Bashir, il leader di HTS Mohammed al Jolani e l’ex primo ministro del regime di Assad, Mohammed al Jalali. Non è chiaro che tipo di autonomia avrà al Bashir nella sua attività di governo.

Al Bashir è nato a Jabal Zawiya, nella regione di Idlib, nel 1983 (ha 41 anni). Nel 2007 si laureò in ingegneria all’università di Aleppo, e nel 2021 prese un’altra laurea in legge islamica all’università di Idlib. In passato lavorò come capo del reparto strumenti di precisione per la compagnia nazionale del gas. Tra il 2022 e il 2023 fu ministro dello Sviluppo nel governo di Salvezza nazionale, e diventò primo ministro nel gennaio del 2024. 

12:289 dicembre 2024

I Caschi bianchi daranno 3mila dollari a chiunque dia informazioni sulle celle «segrete» delle prigioni siriane

I Caschi Bianchi daranno 3mila dollari a chiunque condivida informazioni rilevanti sulla posizione delle celle cosiddette «segrete» nelle prigioni siriane, dove sarebbero presenti ancora dei detenuti. 

Il comunicato diffuso dal gruppo non menziona una prigione in particolare, ma in queste ore si sta parlando molto di quella di Sednaya, vicino a Damasco, che è stata occupata dalle forze anti-Assad domenica. I detenuti sono stati liberati, ma secondo alcune informazioni ci sarebbe un’estesa rete di spazi sotterranei dove sarebbero intrappolate migliaia di persone. Le ricerche sono in corso da ieri, ma finora nessuno è riuscito a trovare ed eventualmente accedere a queste celle. 

Ne abbiamo parlato anche nell’aggiornamento delle 11:44.

11:589 dicembre 2024

E adesso chi governerà in Siria?

Non è chiaro cosa succederà e chi governerà in Siria dopo la fine della dittatura di Bashar al Assad. Domenica Mohammad Ghazi al Jalali, il primo ministro dell’ormai ex regime, aveva detto di essere disposto a procedere a una transizione pacifica del potere. Aveva anche chiesto a tutti i siriani, compresi i membri dell’opposizione, di non compiere violenze e di non danneggiare le istituzioni governative. 

Anche Mohammed al Jolani, il capo di Hayat Tahrir al Sham (HTS, il gruppo più importante dell’opposizione armata), aveva chiesto ai gruppi ribelli di stare lontano dalle istituzioni governative, dicendo che queste sarebbero rimaste sotto la supervisione dell’ex primo ministro fino a quando non ci sarà una transizione ordinata.

Sempre domenica mattina il primo ministro al Jalali era stato scortato da alcuni membri delle forze di opposizione dal suo ufficio di Damasco verso l’hotel Four Seasons, dove dovrebbero avvenire dei colloqui con i ribelli. 

Lunedì in un’intervista con Sky News Arabia al Jalali ha detto che il suo governo sta lavorando per rendere la transizione «rapida e tranquilla». HTS invece ha scritto su Telegram che «il nuovo governo comincerà a lavorare subito dopo la sua formazione», senza dare altri dettagli.

Al momento non si sa molto altro sulla forma e sulla composizione di un futuro governo siriano. È anche possibile che le forze di opposizione non si aspettassero una vittoria così rapida, e che quindi non abbiano un vero e proprio piano. Inoltre formare un governo unitario in Siria è inevitabilmente complesso, dato che nel paese ci sono molte forze diverse, dai sostenitori di Assad ai ribelli e i curdi.

10:449 dicembre 2024

Finora non sono stati trovati detenuti intrappolati negli spazi sotterranei della prigione di Sednaya

Domenica le forze di opposizione ad Assad hanno occupato la prigione di Sednaya, vicino a Damasco, e hanno iniziato a liberare tutti i prigionieri. Sono iniziate a circolare notizie secondo cui la prigione sarebbe composta anche da vari livelli sotterranei, dove ci sarebbero delle celle piene di persone detenute. Finora però nessuno è riuscito ad accedere a questi spazi sotterranei “segreti”.

Domenica sera i Caschi bianchi, un’organizzazione di soccorritori volontari che opera da anni in Siria, ha scritto su X di aver inviato nella prigione delle squadre di emergenza specializzate per verificare la presenza delle celle sotterranee e liberare i detenuti presenti. Un membro dei Caschi bianchi ha detto a BBC che non ci sono documenti o planimetrie che indichino la presenza di prigionieri sottoterra, ma le ricerche si basano sui resoconti degli ex detenuti. 

Lunedì mattina l’organizzazione ha detto di non aver ancora trovato spazi accessibili sotto alla prigione: «Stiamo lavorando con tutte le nostre forze, ma finora non ci sono prove che confermano la presenza di detenuti nei piani interrati», ha scritto l’associazione.

L’agenzia di stampa turca Anadolu ha pubblicato un video in cui si vedono i volontari dei Caschi bianchi al lavoro mentre rompono muri e pavimenti nel tentativo di trovare l’accesso ai piani sotterranei. 

Anche l’Associazione dei detenuti e dei dispersi della prigione di Sednaya (ADMSP) ha smentito che ci siano ancora dei detenuti intrappolati nel carcere: in un comunicato ha detto che tutti sono stati liberati entro le 11 dell’8 dicembre (quindi le 11 di domenica). «Non è vero che ci sono detenuti intrappolati sottoterra», si legge.

Online stanno comunque circolando molti video che mostrano gruppi di persone che provano ad accedere ai livelli sotterranei della prigione. In uno per esempio si vedono degli uomini che provano a rompere la parte bassa di un muro, per cercare di accedere a qualcosa nascosto lì sotto.

Intanto centinaia di persone si stanno radunando intorno alla prigione, con la speranza di ritrovare i loro amici o familiari che erano detenuti. Sednaya è diventata il simbolo della brutalità del regime di Assad, perché lì negli anni sono state torturate e uccise decine di migliaia di persone. 

10:059 dicembre 2024

La decisione di dare asilo ad Assad è stata presa direttamente da Vladimir Putin

Dmitri Peskov, un portavoce del governo russo, ha detto ai media russi che la decisione di offrire asilo ad Assad e alla sua famiglia è stata presa personalmente dal presidente russo Vladimir Putin. Per il momento la Russia non dirà dove si trova Assad e non è in programma un suo incontro con Putin. 

09:579 dicembre 2024

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha detto che l’esercito ha colpito alcuni depositi di armi chimiche e di razzi in Siria. Sa’ar ha detto di averli colpiti per evitare che questi «finiscano nelle mani degli estremisti», quindi per motivi principalmente difensivi. Sa’ar non ha detto nello specifico quali siti sono stati colpiti.

Intanto Israele ha anche occupato il versante siriano del monte Hermon, nelle Alture del Golan e al confine con la Siria.

09:139 dicembre 2024

All’ambasciata siriana a Mosca è stata appesa la nuova bandiera, quella usata dai ribelli

All’ambasciata siriana di Mosca, in Russia, la bandiera assadista è stata rimossa e sostituita con la nuova bandiera siriana, usata in questi giorni dai ribelli e dalle forze anti-Assad.

(AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

La bandiera era già stata sostituita in altre ambasciate, tra cui quelle in Spagna, Turchia e Arabia Saudita. Il fatto che sia stata rimossa anche in Russia però è rilevante, dato che la Russia è da tempo uno dei principali alleati di Assad (da domenica Assad si trova proprio in Russia, dove riceverà asilo).

La bandiera assadista aveva tre strisce orizzontali di colore rosso, bianco e nero e aveva due stelle. Era però considerata troppo legata alla dinastia degli Assad, e quindi gli oppositori hanno adottato la bandiera usata nei primi anni dell’indipendenza dalla Francia: ha tre strisce orizzontali verde, bianca e nera (i colori di tre storici califfati) e tre stelle a cinque punte di colore rosso che originariamente rappresentavano tre province siriane.

08:529 dicembre 2024

Storia e crimini della famiglia Assad

Gli Assad hanno dominato la Siria dal 1970, quando Hafez, il padre di Bashar, prese il potere con un colpo di stato. I due si sono succeduti al potere e hanno governato in modo crudele per oltre cinquant’anni, trasformando la Siria in una cleptocrazia e in una dittatura.

In questo articolo abbiamo ricostruito come sono andate le cose:

Che ha governato la Siria dal 1970 a oggi, ed è stata una delle più corrotte e brutali della storia recente

08:429 dicembre 2024

Le celebrazioni per la fine del regime di Assad, in giro per il mondo

Domenica in molte città anche fuori dalla Siria sono state organizzate manifestazioni per festeggiare la fine del regime del dittatore Bashar al Assad.

C’è stata una grossa manifestazione a Istanbul, in Turchia, un paese che in questi anni ha accolto moltissimi civili siriani fuggiti dalla guerra: secondo i dati ufficiali del governo oggi vivono lì quasi 3 milioni di cittadine e cittadini siriani.

La Turchia ha avuto un ruolo molto importante durante la guerra civile siriana, che va avanti dal 2011. Inizialmente il paese aveva appoggiato e finanziato vari gruppi di ribelli anti-Assad, ma nel 2016 cambiò strategia per concentrarsi solo sul contrasto ai curdi siriani, che il governo turco considera terroristi.

Persone siriane a Istanbul, in Turchia, dopo la caduta del regime di Assad (AP Photo/Emrah Gurel)


Persone siriane a Istanbul, in Turchia, dopo la caduta del regime di Assad (AP Photo/Emrah Gurel)

C’è stata un’altra grossa manifestazione a Berlino, in Germania. Non è un caso: la Germania è il paese dell’Unione Europea che dal 2015 in poi ha accolto il numero più alto di profughi siriani (erano oltre 620mila nel 2022).

Altri cortei più piccoli sono stati organizzati anche a Washington, New York, Londra e Parigi, tra le varie città.