L’invasione di terra di Israele nel sud del Libano arriva dopo circa due settimane di un continuo aumento del livello della violenza, e di attacchi di enorme portata da parte di Israele. Qui i principali:
• Il 17 settembre in tutto il Libano sono cominciati a esplodere cercapersone in dotazione ai membri di Hezbollah: come si è capito poco dopo, le esplosioni simultanee erano il risultato di una operazione di intelligence israeliana preparata nel corso di mesi. L’attacco, eccezionale nella sua violenza, è stato il primo passo di una grossa escalation. Il giorno dopo le esplosioni dei cercapersone hanno cominciato a esplodere anche altri dispositivi, come i walkie-talkie.
• Nei giorni successivi Israele ha avviato una massiccia campagna di bombardamenti contro il Libano, che per violenza ed estensione ha proporzioni storiche. Lunedì 23 settembre, in particolare, i bombardamenti israeliani hanno ucciso più di 500 persone in un solo giorno: sono stati tra i bombardamenti più mortali del Ventunesimo secolo.
• In tutto, nelle ultime settimane i bombardamenti israeliani in Libano hanno ucciso più di 1.000 persone, e fatto più di 6.000 feriti, in buona parte tra la popolazione civile.
• Il 27 settembre, con un bombardamento sulla capitale Beirut, Israele ha poi ucciso Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah che da più di 30 anni viveva in clandestinità ed era riuscito a sfuggire fino ad allora a tutti i tentativi di assassinio. Nasrallah era uno degli uomini più influenti di tutto il Medio Oriente, e la sua uccisione ha lasciato Hezbollah paralizzato e senza una guida. Nei bombardamenti di questi giorni Israele ha ucciso numerosi altri comandanti e capi militari del gruppo.
• Dopo due settimane di bombardamenti e altri attacchi, nella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre è cominciata l’invasione di terra del sud del Libano: l’obiettivo formale di Israele è rimuovere Hezbollah dal territorio lungo il confine per garantire la sicurezza delle proprie comunità che abitano nella parte nord del paese.