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  • giovedì 7 novembre 2024

Joe Biden ha assicurato una transizione pacifica

Il presidente ha fatto un discorso alla nazione dalla Casa Bianca, dopo la vittoria di Donald Trump

Joe Biden alla Casa Bianca (AP Photo/Mark Schiefelbein)

Mercoledì Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali degli Stati Uniti, battendo la candidata Democratica e vicepresidente uscente Kamala Harris. In attesa dei risultati definitivi sta già lavorando alle prime nomine della sua amministrazione, che entrerà in carica a gennaio. Il Post segue le elezioni con questo liveblog.

Kamala Harris

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19:137 novembre 2024

La California vuole arrivare pronta alla nuova amministrazione di Donald Trump

Il governatore Democratico della California, Gavin Newsom, ha convocato una sessione speciale del parlamento del suo stato, che inizierà il 2 dicembre, per mettere a punto degli strumenti legali e stanziare nuovi fondi per «proteggere i valori della California dalla neoeletta amministrazione di Donald Trump». 

Secondo Newson, e non solo, c’è un rischio concreto che la nuova amministrazione Trump emani leggi a livello federale che annulleranno alcune riforme della precedente amministrazione Democratica di Joe Biden e soprattutto che siano in diretto contrasto con le leggi statali di molti stati progressisti come la California.

Si tratta di leggi come quelle sul controllo delle armi, sulla protezione delle persone migranti e sui diritti riproduttivi che Trump e il Partito Repubblicano contestano da tempo e che potrebbero avere il potere di modificare nel corso dei prossimi quattro anni, specialmente se riusciranno, come è previsto, a ottenere il controllo di entrambi i rami del governo.

18:017 novembre 2024

Il Colorado è uno dei pochi stati in cui Harris è andata bene

In Colorado ha vinto Kamala Harris con il 54 per cento dei voti, contro il 43 per cento ottenuto da Donald Trump: è uno dei posti in cui la candidata Democratica è andata meglio, ma soprattutto è uno dei pochi stati in cui i Democratici hanno perso meno voti rispetto alle presidenziali del 2020.

Secondo un’analisi dei dati elettorali di Associated Press fatta dal sito di notizie Axios Denver, rispetto a Hillary Clinton nel 2016 e Joe Biden nel 2020, Kamala Harris ha ottenuto risultati percentuali peggiori in quasi tutti gli stati, mentre Donald Trump ha migliorato il suo risultato in circa tre quarti del totale degli stati, anche rispetto al 2016, quando vinse le elezioni.

In questo contesto il risultato in Colorado fa eccezione: Harris ha quasi totalmente confermato il miglioramento avvenuto fra il 2016 e il 2020, quando il Colorado fu lo stato in cui i Democratici crebbero di più. Biden migliorò di 8,6 punti il risultato di Clinton di quattro anni prima, Harris ne ha persi solo due rispetto ad allora, decisamente meno che altrove.

Il risultato è interessante anche disaggregando i risultati del voto tra le diverse contee. Il Colorado, infatti, si è polarizzato al proprio interno, con alcune zone che sono diventate più Repubblicane e altre più Democratiche: rispetto al 2016 i Repubblicani hanno migliorato il risultato nel 34 per cento delle contee, mentre i Democratici sono cresciuti nel restante 66 per cento.

17:047 novembre 2024

Joe Biden dice che non si può «amare il tuo paese solo quando vinci»

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto oggi un discorso alla nazione dalla Casa Bianca, dopo la vittoria del candidato Repubblicano Donald Trump: ha assicurato una «transizione pacifica e ordinata», ha difeso i risultati della sua amministrazione e ha ringraziato Kamala Harris, definendola una persona di «grande carattere».

Joe Biden nel Giardino delle Rose (AP Photo/Susan Walsh)

Biden ha posto particolare enfasi sulla necessità di accettare i risultati delle elezioni, dicendo che «non si può amare il tuo paese solo quando vinci» e si è augurato che il risultato del 2024 metta definitivamente fine alle accuse di brogli nel 2020, mai provate: «Il processo elettorale è onesto, equo e trasparente: merita fiducia, che si vinca o che si perda».

(AP Photo/Mark Schiefelbein)

Biden si è poi rivolto agli elettori Democratici delusi: «Una sconfitta non significa che siamo sconfitti. Abbiamo perso questa battaglia. L’America dei vostri sogni vi chiede di rialzarvi».

16:467 novembre 2024

Come sono andate le elezioni dei governatori

Oltre alle elezioni presidenziali, in 11 stati martedì si è votato anche per eleggere il nuovo governatore o la nuova governatrice. Il Partito Repubblicano ha vinto in otto stati su 11, mantenendo la proporzione complessiva di 27 governatori Repubblicani e 23 Democratici.

In North Carolina il candidato Democratico Josh Stein ha battuto il Repubblicano Mark Robinson, di cui si era parlato molto durante la campagna elettorale a causa delle sue posizioni estremiste. Negli ultimi mesi erano emersi alcuni suoi commenti, fatti in passato sotto pseudonimo su un forum di video porno, in cui diceva cose esplicitamente transfobiche e, tra le altre cose, si definiva un «black nazi», ossia un “nazista nero”. Robinson era dato in svantaggio nei sondaggi, e la sua sconfitta non è stata inaspettata.

Josh Stein (AP Photo/Grant Halverson)

In North Carolina Donald Trump ha comunque vinto le presidenziali: è possibile perché negli Stati Uniti esiste il voto disgiunto, ossia la possibilità di votare candidati di partiti diversi per incarichi diversi (quindi è possibile votare il candidato Repubblicano alle presidenziali e quello Democratico per il ruolo di governatore, e viceversa).

In Vermont e in New Hampshire hanno vinto di nuovo i candidati governatori Repubblicani, nonostante le presidenziali siano state vinte dalla Democratica Kamala Harris. 

Negli altri stati le elezioni per il ruolo di governatore sono andate come previsto: hanno vinto i candidati e le candidate Democratiche nello stato di Washington e in Delaware, e quelli Repubblicani in North Dakota, Utah, Indiana, West Virginia e Missouri. Il Montana era stato governato principalmente da Democratici fino all’elezione nel 2021 del Repubblicano Greg Gianforte, che è stato riconfermato.

16:357 novembre 2024

Perché i risultati della Camera tardano tanto

I risultati definitivi delle elezioni alla Camera sono ancora lontani: al momento sono stati assegnati 396 dei 435 seggi totali. Per definire quelli mancanti e per valutare chi raggiungerà la maggioranza di 218 serviranno probabilmente giorni. Al momento i Repubblicani se ne sono assicurati 205, i Democratici 191.

Lo spoglio è particolarmente lento perché molte delle elezioni nei vari distretti sono molto combattute e quindi ogni scheda deve essere contata prima di arrivare a un risultato definitivo: in Iowa un’elezione è stata decisa da sei voti. In questi casi quasi sempre è necessario un riconteggio, oppure ci sono ricorsi legali.

Ma il motivo principale per cui i risultati tardano è spesso legato alla legge elettorale della California, che permette di considerare valide le schede inviate per posta che arrivino entro una settimana dal giorno delle elezioni. Varranno quindi i voti che arriveranno entro martedì 12, e fino ad allora, in caso di distacchi ridotti, non sarà possibile definire con certezza un vincitore.

16:077 novembre 2024

Gli stati in cui Donald Trump ha stravinto

Ci sono stati in cui Donald Trump non ha solo vinto, ma ha stravinto: in uno dei collegi congressuali del Nebraska, per esempio, ha chiuso con un vantaggio su Harris di 54 punti percentuali, in West Virginia di 42, in Wyoming di 46. Sono tre stati profondamente Repubblicani, ma i distacchi sono più ampi che in passato. In Texas ha ottenuto il miglior risultato per un candidato del Partito negli ultimi 20 anni: i Repubblicani nello stato vincono dagli anni Ottanta, ma ci si aspettava che l’avrebbero fatto con un margine molto più ridotto, invece è stato notevole (+14).

Al contrario, il risultato per Kamala Harris è stato deludente anche in alcuni stati in cui i Democratici vanno normalmente benissimo. Per esempio a New York, dove ha ottenuto il risultato peggiore dal 1992, o nel New Jersey, dove Joe Biden nel 2020 vinse con 16 punti di vantaggio, mentre Harris ne ha ottenuti soltanto 5. In Illinois ci si aspettava una vittoria larga, ma il margine è stato solo di 8 punti.

15:197 novembre 2024

In Texas la contea di Starr racconta come è cambiato il voto latinoamericano

Nelle ultime elezioni c’è stato un notevole aumento dei voti del partito Repubblicano fra le persone di origini latinoamericane, che peraltro in alcune zone del paese e in alcune contee sono già la maggioranza della popolazione. Il caso della contea di Starr lungo il confine meridionale del Texas è esemplare. La contea di Starr è composta al 97% da latinoamericani e dal 1892 ha votato sempre per i Democratici, ma alle ultime elezioni il 57% ha votato per Trump, che ha vinto con un vantaggio di sedici punti percentuali su Kamala Harris.

(Photo by Rebecca Noble/Getty Images)

È il peggior risultato dei Democratici in un’elezione presidenziale, ma lo spostamento verso destra era un processo già in atto: nel 2016 la candidata democratica Hillary Clinton aveva vinto in questa contea con il 79% dei voti, nel 2020 Biden aveva vinto solo con il 52% contro il 47% di Trump, e nelle elezioni di metà mandato del 2022 la contea di Starr aveva eletto per la prima volta una candidata Repubblicana al Congresso, che aveva condotto una campagna trumpista. La contea di Starr confina direttamente con il Messico, per cui in questo territorio il messaggio anti-immigrazione di Trump è risultato molto condiviso, come in tutto il resto del sud del Texas (che storicamente vota Repubblicano).

L’ostilità nei confronti dell’immigrazione irregolare non è l’unico motivo che ha determinato lo spostamento a destra della popolazione latinoamericana, un fenomeno che ha riguardato diversi altri stati. Trump ha puntato molto su economia e riduzione  dell’inflazione: sono argomenti molto sentiti da questa fascia di popolazione particolarmente giovane e quindi più colpita dalla crisi economica. Diversi analisti notano come i valori e convinzioni dell’elettorato latinoamericano su temi come famiglia, religione e aborto siano più vicini alle proposte di Trump che a quelle di Harris. Fra i latinoamericani poi c’è una forte componente di non laureati, un settore demografico decisamente più favorevole ai Repubblicani.

14:547 novembre 2024

Gli stati che Trump ha “flippato” per vincere

Come è noto Donald Trump ha vinto le elezioni perché ha ottenuto la vittoria in cinque dei sette stati in bilico: Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Georgia e North Carolina. Gli altri due, Arizona e Nevada, non sono ancora stati assegnati: nel primo il risultato è ancora incerto, mentre il secondo è molto probabile che andrà ai Repubblicani. 

Alcuni di questi stati, nonostante a queste elezioni il risultato fosse incerto, hanno in realtà una lunga tradizione di voto Democratico, tanto che potevano essere considerati parte del Blue Wall (il “muro blu”, dal colore del partito), una regione che costituiva un bacino di voti sicuri. Per questo negli Stati Uniti si dice che in questi stati Trump ha fatto un flip, un termine che nel gergo politico statunitense indica il passaggio di un seggio o di uno stato da un partito all’altro.

La Pennsylvania, il più importante tra gli stati in bilico quest’anno, votava Democratico dal 1992 con una sola eccezione: l’elezione del 2016, in cui sempre Trump vinse contro la democratica Hillary Clinton. Lo stesso discorso vale anche per Michigan e Wisconsin (che votava Democratico dal 1988).

L’Arizona, che fa parte della Sun Belt nel sud degli Stati Uniti, fino a qualche anno fa era invece considerato uno stato saldamente Repubblicano. Ha votato conservatore in tutte le elezioni dagli anni Cinquanta a oggi, con due sole eccezioni: il 1996, in cui Bill Clinton riuscì a strapparla al Repubblicano Bob Dole, e il 2020, quando Joe Biden vinse contro Donald Trump di pochissimo.

14:477 novembre 2024

Quanto potere avrà Robert Kennedy Jr.?

Nella nuova amministrazione di Donald Trump dovrebbe avere posto anche Robert Kennedy Jr., ex candidato indipendente alla presidenza che si è ritirato a fine agosto dando il proprio sostegno a Trump. Il prossimo presidente aveva detto domenica che Kennedy Jr. avrebbe avuto un «grande ruolo» e che avrebbe potuto «scatenarsi sulla sanità», senza specificare ulteriormente la definizione della prossima carica.

Robert F. Kennedy Jr. (AP Photo/Julia Demaree Nikhinson)

Il prossimo ruolo di Kennedy Jr. ha già suscitato preoccupazioni in gran parte della comunità medica e scientifica: è infatti uno dei principali esponenti del movimento antivaccinista statunitense e sostiene da almeno vent’anni varie teorie complottiste e antiscientifiche.

In un’intervista alla rete radiofonica (e testata online) NPR, Kennedy Jr. ha detto che il suo ruolo non è ancora stato definito, ma che Trump gli ha dato alcune istruzioni, fra cui «eliminare la corruzione» dagli enti di controllo medico e «porre fine all’epidemia di malattie croniche con un impatto misurabile entro due anni». Kennedy Jr. ha detto che non toglierà «i vaccini a nessuno», ma che vuole che gli americani facciano una «scelta informata», una formulazione che spesso precede richieste di eliminazione dell’obbligo dei vaccini, anche quelli infantili.

In questi giorni Kennedy Jr. ha anche detto che interi dipartimenti della Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dovrebbero essere chiusi: «ad esempio il dipartimento dell’alimentazione non sta facendo il suo lavoro, non protegge i nostri bambini».

14:067 novembre 2024

Joe Biden oggi farà un discorso alla nazione

Dopo la vittoria elettorale di Donald Trump il presidente degli Stati Uniti Joe Biden terrà oggi un discorso alla nazione, alle 11 ora di Washington (le 17 in Italia). Biden già ieri ha telefonato a Donald Trump per congratularsi e l’ha invitato alla Casa Bianca per discutere del passaggio di poteri. Lo staff del presidente ha detto che la data non è stata ancora fissata.

13:527 novembre 2024

Anche stavolta ci sono teorie del complotto, ma Democratiche

Come era già accaduto in seguito alle elezioni del 2020, anche quest’anno sui social si stanno diffondendo alcune teorie del complotto sul risultato delle elezioni negli Stati Uniti. Questa volta sono diffuse da alcuni sostenitori Democratici, ma diversamente da allora non sono state in alcun modo sostenute dalla candidata sconfitta Kamala Harris (come invece fece Trump con il movimento che poi culminò con l’assalto al Congresso, il 6 gennaio 2021).

Molti dei post complottisti hanno usato l’hashtag #DoNotConcedeKamala (cioè «Non riconoscere la sconfitta, Kamala») e contenevano frasi come «math isn’t mathing» («la matematica non sta matematicando»). Mercoledì mattina la frase «Trump cheated» («Trump ha barato») era un trending topic su X, come ha spiegato a Wired il CEO di NewsGuard, l’estensione per browser che permette di riconoscere le notizie false sui social.

La più popolare di queste teorie del complotto riguarda la presunta “sparizione” di venti milioni di voti, cioè di quelli che Kamala Harris avrebbe preso in meno rispetto a Joe Biden nel 2020. In realtà il significativo numero di voti in meno si spiega semplicemente col fatto che quando la teoria ha iniziato a diffondersi molti stati non avevano ancora finito di contare le schede.

Nonostante questo, secondo i sostenitori di Harris l’ammanco di voti sarebbe invece un indizio del fatto che Trump ha barato, mentre secondo quelli di Trump che l’accusa di brogli alle elezioni del 2020 sarebbe fondata.

11:347 novembre 2024

Tredici candidati Democratici al Senato hanno preso più voti di Kamala Harris

Dopo le prime analisi parziali sul voto (in vari stati si stanno ancora contando le schede) il New York Times sottolinea come tredici candidati e candidate dei Democratici al Senato abbiano ottenuto risultati migliori di Kamala Harris nei loro stati. Ci sono quindi stati elettori che hanno votato per i Democratici al Senato ma non per la candidata presidente. Fra questi il risultato migliore è quello di Amy Klobuchar in Minnesota, che ha superato Harris di 12 punti percentuali. Klobuchar ha vinto ed è stata eletta, ma ci sono anche candidati che hanno perso, come Sherrod Brown in Ohio. È stato sconfitto da Bernie Moreno per 4 punti percentuali, mentre Harris in Ohio ha perso contro Trump per 11.

Su questi conti può aver influito però anche un maggior sostegno fra i Repubblicani per Donald Trump rispetto ai candidati al Senato nello stato.

La tabella del New York Times

11:137 novembre 2024

Più donne del previsto hanno votato per Trump

In queste elezioni si riteneva ci fossero varie ragioni per cui attendersi un sostegno piuttosto netto dell’elettorato femminile per Kamala Harris e il partito Democratico. Fra i vari fattori venivano segnalati la questione dell’aborto, che è stata centrale dopo la sentenza della Corte Suprema del 2022, i commenti misogini e sessisti fatti da Donald Trump, J.D. Vance e dai loro sostenitori, e la possibilità di eleggere la prima donna presidente.

Le donne hanno votato effettivamente in maggioranza per Harris, ma in misura minore rispetto alle aspettative e anche in confronto ad altri candidati Democratici del passato. Secondo gli exit poll Harris ha ottenuto un vantaggio su Trump del 10 per cento tra le donne in generale, meno di Hillary Clinton nel 2016 (13 per cento) e persino di Joe Biden nel 2020 (15 per cento). È un dato notevole, anche perché da tempo negli Stati Uniti e altrove si discute di un crescente gender gap nel voto, ovvero di un generale spostamento delle donne verso posizioni e partiti progressisti, mentre gli uomini si avvicinano ai conservatori.

Una sostenitrice con una spilla di Donald Trump (AP Photo/Rebecca Blackwell)

Ci sono altri dati interessanti sul voto delle donne. Le donne bianche hanno votato per Harris più di quanto avessero fatto per Biden o Clinton (anche se storicamente la maggioranza dei loro voti va ai Repubblicani ed è stato così anche quest’anno). Trump invece è riuscito a migliorare il suo consenso tra le più giovani (dal 33 per cento del 2020 al 40 per cento di oggi). Harris ha avuto risultati peggiori tra le donne latine: ha vinto con un margine su Trump del 24 per cento, contro il 44 per cento di Clinton nel 2016. L’unico segmento dell’elettorato femminile che ha votato in modo netto per Harris è quello delle donne afroamericane, di cui ha ottenuto l’85 per cento dei voti, sempre secondo gli exit poll.

10:317 novembre 2024

Il giorno dopo le elezioni lo stato d’animo dei sostenitori Democratici e Repubblicani è molto diverso.

Una sostenitrice di Kamala Harris durante il discorso con cui ha riconosciuto la sconfitta alla Howard University, a Washington. (AP Photo/Jacquelyn Martin)


Sostenitori di Donald Trump a Lords Valley, in Pennsylvania (AP Photo/Robert F. Bukaty)

10:147 novembre 2024

Perché ha vinto Donald Trump, su Globo

Nell’ultima puntata di Globo, il podcast di esteri del Post, il vicedirettore del Post Francesco Costa parla con Eugenio Cau delle ragioni della vittoria di Trump alle elezioni americane: cosa ha sbagliato Kamala Harris, perché gli americani continuano a votare per Donald Trump, l’eredità di Joe Biden, cosa succederà alla democrazia negli Stati Uniti. È una puntata in cui cerchiamo di andare oltre la cronaca di questi giorni, per dare qualche prospettiva e qualche chiave di lettura.

10:057 novembre 2024

Uno scommettitore francese ha guadagnato 50 milioni di dollari fidandosi dei “sondaggi di vicinato”

Uno scommettitore francese ha guadagnato quasi 50 milioni di dollari (circa 46 milioni di euro) puntando sulla vittoria di Donald Trump nelle elezioni statunitensi: ha scommesso non solo sulla vittoria finale, ma anche sulla vittoria nel voto popolare e negli stati in bilico del cosiddetto Blue Wall: Michigan, Wisconsin e Pennsylvania. Ha investito una somma considerevole, circa 30 milioni di dollari, vincendone quindi quasi 80.

L’identità dello scommettitore non è nota, ma è conosciuto come “Trump whale” sul sito di scommesse: è stato contattato dal Wall Street Journal, a cui ha detto di chiamarsi Théo e di aver lavorato in passato nella finanza per varie banche. Ha scommesso sulla piattaforma Polymarket, dove le puntate possono essere anonime e realizzate utilizzando criptovalute.

Théo ha detto di non avere affiliazioni o fini politici, ma di aver pensato e realizzato la scommessa per la scarsa fiducia nei sondaggisti statunitensi: riteneva che continuassero a sottovalutare il sostegno a Trump, per gli effetti della tendenza dei suoi elettori a non rispondere ai sondaggi o a non rivelare il loro sostegno all’ex presidente. La soluzione a questo problema, secondo lo scommettitore, non sono le correzioni metodologiche già apportate, ma il ricorso ai cosiddetti “sondaggi di vicinato”, che chiedono agli intervistati chi pensano che i loro vicini di casa voteranno. Ha detto al Wall Street Journal di averne consultati alcuni a settembre che lo avevano convinto del maggior sostegno a Trump e di averne commissionato uno lui stesso prima di effettuare la scommessa.

09:417 novembre 2024

Quasi tutti i referendum su marijuana e sostanze psichedeliche non sono passati

Oltre a votare per il presidente e altre cariche elettive, martedì i cittadini di Nebraska, Florida, North Dakota e South Dakota hanno votato anche per la legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo; in Massachusetts, dove la marijuana è già legale, hanno votato per legalizzare alcune sostanze psichedeliche a scopo terapeutico.

La norma è passata soltanto in Nebraska, dove il 70,7 per cento degli elettori ha votato per la legalizzazione della cannabis a scopo medico: i pazienti e chi si prende cura di loro potranno legalmente avere con sé 5 once (circa 140 grammi) di marijuana. Il Nebraska ha anche votato per istituire una commissione medica per la regolamentazione dell’uso di cannabis tra i pazienti.

Sono invece state bocciate tutte le altre. In Florida la norma avrebbe permesso ai cittadini di oltre 21 anni di comprare, avere con sé e fare uso di marijuana a scopo ricreativo; nel North Dakota sarebbe stata concessa anche la vendita e la produzione; nel South Dakota l’uso, la distribuzione e il possesso di un massimo di 2 once (circa 55 grammi).

In Massachusetts la norma avrebbe regolamentato l’uso degli psichedelici, concedendo la coltivazione, l’uso e il possesso di alcune sostanze tra cui la psilocibina, contenuta nei funghi allucinogeni, e la DMT, contenuta nell’ayahuasca, una bevanda a base di diverse piante amazzoniche. L’acquisto e l’uso a scopo terapeutico sarebbe comunque stato concesso soltanto in centri autorizzati e specializzati.

09:067 novembre 2024

Il consulente speciale Jack Smith sta pensando a come chiudere i processi federali contro Trump

Secondo vari media statunitensi e britannici, fra cui il Financial Times, il consulente speciale Jack Smith, incaricato dal procuratore generale degli Stati Uniti di condurre i due processi penali a livello federale contro Donald Trump, starebbe «valutando come chiudere i procedimenti» prima che Trump entri in carica. Secondo le fonti interne al dipartimento di Giustizia citate dai media la decisione di abbandonare i casi rispetterebbe «la politica del dipartimento» che prevede che un presidente in carica non possa essere perseguito.

I due casi in questione riguardano il tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020 e la sottrazione di documenti riservati, conservati nella sua villa di Mar-a-Lago. Trump aveva detto in campagna elettorale che avrebbe licenziato Smith «in due minuti» e il procuratore generale che nominerà a capo del dipartimento di Giustizia avrebbe comunque il potere di richiedere la chiusura dei processi.

In generale la rielezione alla presidenza potrebbe aver risolto quasi tutti i problemi legali di Trump: ne abbiamo parlato in questo articolo.

Diventando presidente potrà far chiudere quasi tutti i suoi processi, e far sospendere o rinviare tutti gli altri

08:407 novembre 2024

Per Giorgia Meloni Elon Musk è una risorsa «per gli Stati Uniti e per l’Italia»

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto questa mattina sui suoi profili social di aver sentito «l’amico Elon Musk», il miliardario che ha sostenuto la campagna di Donald Trump e che molto probabilmente ricoprirà un ruolo nella futura amministrazione del presidente (Trump ha detto che si occuperà di tagliare la spesa pubblica, anche se non è ancora chiaro con quale carica). Meloni si è detta convinta che «la visione» di Musk potrà rappresentare «un’importante risorsa per gli Stati Uniti e per l’Italia».

07:237 novembre 2024

Viktor Orbán e i «grandi piani» insieme a Trump

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che guida il suo paese in maniera semiautoritaria ormai dal 2010, è uno dei più stretti alleati di Trump in Europa. Ieri sera lo ha sentito al telefono per congratularsi con lui, e poco dopo ha scritto che insieme hanno «grandi piani per il futuro». Diversi commentatori ritengono che nella sua prossima amministrazione Trump sceglierà di aprire dei canali di comunicazione privilegiati con alcuni selezionati governi europei, ignorando o quasi l’Unione Europea (che durante il suo primo mandato percepì come ostile ai propri interessi).