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  • martedì 5 novembre 2024

Il voto negli Stati Uniti, in diretta

I seggi sono aperti in quasi tutti gli stati, ma milioni di persone avevano già votato in anticipo: sarà una lunga giornata

Un seggio nella città di Perry, in Kansas (AP Photo/Charlie Riedel)

Oggi negli Stati Uniti sono in corso le elezioni presidenziali, e i sondaggi dicono che i due candidati, la Democratica Kamala Harris e il Repubblicano Donald Trump, sono vicinissimi. Il Post seguirà le elezioni con questo liveblog, e a partire dalle 22:30 con una diretta streaming.

Live Blog
15:555 novembre 2024

Dove saranno Trump e Harris stanotte

Kamala Harris trascorrerà la notte elettorale nell’università in cui ha studiato, la Howard University di Washington D.C. Il comitato elettorale di Donald Trump ha organizzato una serata in un centro convegni a West Palm Beach, in Florida, ma non è ancora stato specificato dove l’ex presidente trascorrerà la notte in attesa dei risultati. Si sa solo che in serata dovrebbe partecipare a un evento nel suo golf club di Mar-a-Lago.

15:475 novembre 2024

Blue Wall, PAC, MAGA, bro vote, eccetera

Nelle prossime ore vi capiterà di leggere parole ed espressioni strettamente legate alla politica e al sistema elettorale statunitensi, come “blue wall”, “bro vote”, “winner-take-all”, “early voting” e “gerrymandering”. Poi, ovviamente, ci sono i “grandi elettori”, i “blue states” e i “red states”, i “PAC”, e nella notte la situazione potrebbe diventare “too close to call” in diversi stati. Insomma, ci saranno momenti di grande confusione, ma niente paura: abbiamo messo insieme un glossario per spiegare termini ed espressioni più ricorrenti nel racconto e nella spiegazione del processo elettorale. Saranno molto utili.

Si vota martedì 5, si è già cominciato con l'early voting e nel Blue Wall i PAC dei MAGA inseguono il bro vote, ma la situazione resta too close to call: ok, spieghiamo

15:425 novembre 2024

Perché Trump può votare nonostante sia stato giudicato colpevole?

A fine maggio Donald Trump è stato giudicato colpevole da una giuria popolare di Manhattan, a New York, di aver falsificato documenti contabili della campagna elettorale del 2016 per nascondere dei pagamenti fatti all’attrice di film porno Stormy Daniels. Trump sarà il primo ex presidente degli Stati Uniti a essere condannato per un reato. La pena massima prevista è di 4 anni di carcere e sarà decisa il 26 novembre, dopo essere stata rimandata più volte.

Essendo la residenza di Trump in Florida, molti hanno pensato che la sentenza gli avrebbe impedito di votare alle elezioni presidenziali a cui è candidato, dato che lo stato revoca il diritto di voto alle persone che non hanno ancora scontato la loro condanna. Trump potrà però votare perché, nel caso in cui un suo cittadino sia stato giudicato colpevole in un altro stato, la Florida si attiene alle leggi di quello stato per quanto riguarda il diritto di voto: nello stato di New York, dal 2021, le persone con sentenza di colpevolezza possono votare, purché non stiano scontando una pena detentiva al momento del voto.

15:215 novembre 2024

I seggi sono aperti in quasi tutti gli stati

Dalle 16 italiane i seggi sono aperti anche in quasi tutti gli stati della parte occidentale degli Stati Uniti: gli ultimi dove si è cominciato a votare sono California, Idaho, Nevada e Oregon. Mancano solo due stati, l’Alaska (alle 17 italiane) e le Hawaii (alle 18).

15:045 novembre 2024

Gli stati blu, rossi e viola

Nella nottata vedrete identificare i due partiti principali degli Stati Uniti da un colore: per i Repubblicani è il rosso (red), per i Democratici il blu (blue). È una convenzione piuttosto recente, che si è consolidata dal 2000 ed è stata decisa in modo arbitrario e senza particolari ragioni. In passato era stato anche il contrario, ma ormai i due colori sono condivisi da tutti.

Man mano che gli stati verranno assegnati, sulle mappe elettorali verranno colorati di rosso o di blu e in generale si parla di “stati rossi” o “stati blu” per indicare quelli che votano in modo stabile rispettivamente per i Repubblicani e per i Democratici. Gli stati che non hanno un orientamento ben definito sono la minoranza e vengono detti, oltre che swing state, anche purple state, stati viola, colore che è il risultato della fusione di rosso e blu.

È una convenzione recente: fino al Duemila ogni media associava ai due partiti il colore che preferiva, anche il giallo o il verde

14:395 novembre 2024

84 (!) risposte sulle elezioni americane

Negli scorsi giorni il peraltro vicedirettore del Post, Francesco Costa, ha risposto a 84 quesiti relativi alle elezioni americane. C’è veramente di tutto: se vi stavate chiedendo da che parte sta Wall Street, come votano gli italoamericani, che opinioni hanno i candidati sulle criptovalute, che fine ha fatto Robert Kennedy Jr. e quale sarà il ruolo di Elon Musk, be’, questo articolo fa decisamente al caso vostro.

Tutte – ma veramente tutte – le cose che può essere utile sapere prima del 5 novembre

14:305 novembre 2024

J.D. Vance al voto

Martedì mattina è andato a votare anche J.D. Vance, candidato dei Repubblicani alla vicepresidenza. Ha votato a Cincinnati, nello stato dell’Ohio, nel seggio allestito nella chiesa maronita di Sant’Antonio da Padova. 

(AP Photo/Carolyn Kaster)

(AP Photo/Carolyn Kaster)

14:145 novembre 2024

La passione di Tim Walz per i video di restauri

Il candidato Democratico alla vicepresidenza Tim Walz nell’ultima giornata di campagna elettorale è stato ospite di Stephen Colbert, presentatore di un talk show serale molto seguito che va in onda sulla rete CBS. Colbert, ricordando l’immagine del governatore del Minnesota di uomo tranquillo e tipico “papà americano”, gli ha chiesto se, come lui, amasse guardare video sui social per rilassarsi. Walz ha detto di apprezzare i video in cui vengono lavati tappeti particolarmente sporchi, Colbert ha rilanciato con video di restauri di oggetti antichi. Entrambi hanno guardato con molto entusiasmo un breve video in cui veniva restaurato un accendino degli anni Quaranta e Walz ha ammesso: «È meglio dei tappeti».

13:595 novembre 2024

Chi sono e cosa fanno questi benedetti “grandi elettori”

Una volta ogni quattro anni, sentiamo parlare dei “grandi elettori”: nel sistema elettorale statunitense sono loro, e non i cittadini, che alla fine eleggono il o la presidente degli Stati Uniti. Ognuno dei 50 stati, più il District of Columbia della capitale Washington, mettono in palio un certo numero di grandi elettori. Per capire il meccanismo, possiamo considerarli come punti: ogni stato assegna un certo numero di punti, proporzionale alla sua popolazione (e non alle sue dimensioni).

In tutto i grandi elettori, e quindi i punti, sono 538. Diventa presidente chi riesce a ottenerne almeno la metà più uno, ossia 270. 

La mappa mostra quanti “grandi elettori”, e cioè punti, sono in palio in ciascuno stato

I punti di uno stato – per esempio, i 40 del Texas – vanno tutti al candidato che arriva primo in quello specifico stato. Non c’è una distribuzione proporzionale: chi prende anche solo un voto più degli altri se li aggiudica tutti (a parte in due stati, Maine e Nebraska, come abbiamo spiegato qui). 

I grandi elettori sono attivisti, volontari o politici locali: i candidati li indicano per ogni stato compilando una lista di persone di fiducia. L’incarico dei grandi elettori, se eletti, è molto breve: dovranno riunirsi una volta sola (il martedì successivo al secondo mercoledì di dicembre, quest’anno il 17 dicembre) nei loro stati per esprimere formalmente un voto per il candidato che vogliono eleggere presidente. L’organo che raggruppa tutti i grandi elettori si chiama “collegio elettorale” (electoral college in inglese) ma in realtà non si riunisce mai fisicamente.

I grandi elettori sono legalmente liberi di votare per chi vogliono, a prescindere dal candidato a cui erano collegati, ma il loro impegno politico è stato violato poche volte nella storia, e mai in modo determinante per il risultato finale di un’elezione. Molti stati hanno inoltre introdotto leggi apposite per punire i cosiddetti faithless electors, ossia i grandi elettori che non votano come previsto: possono essere multati e sostituiti con un altro grande elettore fedele al partito che ha vinto in quello stato, in modo da non rischiare di falsare il risultato e la volontà dei cittadini.

13:495 novembre 2024

Un imprevedibile tema elettorale: lo scoiattolo P’Nut

Lo scoiattolo P’Nut (Courtesy Mark Longo via AP)

Negli ultimi giorni è diventato oggetto di campagna elettorale anche uno scoiattolo, chiamato P’Nut: viveva da sette anni in una casa nello stato di New York come animale domestico ed era diventato una specie di star sui social. I proprietari Marc e Daniela Longo avevano aperto una fattoria a suo nome, gli mettevano cappelli da cowboy e lo usavano anche per promuovere la loro pagina di coppia su OnlyFans: lui si faceva chiamare “Squirrel Daddy”. Nello stato di New York però è vietato tenere in casa animali considerati selvatici senza una precedente autorizzazione. Dopo segnalazioni alcuni dipendenti del dipartimento di conservazione ambientale dello stato di New York il 30 ottobre lo hanno quindi prelevato e soppresso.

Lo stato di New York è governato dai Democratici e i Repubblicani, prima a livello locale, poi anche nazionale, hanno parlato di P’Nut come di un «martire della burocrazia dei Democratici». Lo scoiattolo è diventato oggetto di comizi, meme e post online: ne hanno parlato Donald Trump e il candidato vicepresidente J.D. Vance. Elon Musk lo ha definito uno scoiattolo Jedi, più forte da morto che in vita.

13:265 novembre 2024

Per cos’altro si vota, oltre al o alla presidente

Le elezioni presidenziali si stanno già prendendo la gran parte delle attenzioni, ma oggi negli Stati Uniti si vota anche per molte altre cose.

– Verranno rinnovati tutti i 435 seggi della Camera dei rappresentanti. Il mandato dei deputati dura due anni: dopo le elezioni del 2022 i Repubblicani avevano mantenuto una maggioranza piuttosto risicata, e i sondaggi indicano che i Democratici hanno buone possibilità di riprenderne il controllo.

Kelly Ayotte, candidata governatrice Repubblicana nel New Hampshire (AP Photo/Charles Krupa)

– Si vota anche per un terzo dei 100 seggi del Senato (34, in questo caso): il mandato dei senatori dura sei anni. Attualmente i Democratici hanno la maggioranza, con 51 senatori contro 49, ma è molto probabile che la perderanno in queste elezioni: dei 34 seggi in gioco, 23 erano controllati dai Democratici e almeno in due (Ohio e Montana) i Repubblicani sono favoriti nei sondaggi. Altri seggi considerati in “in bilico” sono quelli di Arizona, Nevada, Pennsylvania, Wisconsin e Michigan (al momento Democratici), Texas e Nebraska (Repubblicani)

– In 41 stati ci sono circa 150 diversi referendum, su temi che vanno dalle regole elettorali alla legalizzazione della marijuana, dall’immigrazione (in Arizona) all’economia. Alcuni tra i più importanti sono quelli sul diritto all’aborto: in 10 stati si voterà per introdurlo nelle Costituzioni statali.

– Verranno eletti anche 11 governatori statali: in sette i partiti attualmente al governo sono piuttosto sicuri di essere confermati (sei Repubblicani, un Democratico, in tre casi con un nuovo candidato perché il governatore in carica ha raggiunto il limite di mandati), in quattro l’elezione è contesa. Le elezioni da seguire sono quelle dello stato di Washington, dell’Indiana e soprattutto del North Carolina e del New Hampshire. In North Carolina i sondaggi indicano il Democratico John Stein in vantaggio sul discusso Repubblicano Mark Robinson, in New Hampshire Joyce Craig (Democratica) e Kelly Ayotte (Repubblicana), sono considerate praticamente alla pari: insieme hanno raccolto quasi 30 milioni di dollari per le loro campagne, la cifra più alta di sempre per una elezione a governatore o governatrice nello stato.

13:075 novembre 2024

Droni, giubbotti antiproiettile, cecchini e altre misure per proteggere il voto

In varie contee degli Stati Uniti sono state attivate misure di sicurezza eccezionali in vista del voto. Dopo il 2020 numerose teorie del complotto, che un tempo erano diffuse solo tra piccoli gruppi di estremisti, sono diventate più popolari fra gli elettori Repubblicani, anche perché ripetutamente sostenute dal candidato ed ex presidente Donald Trump. Questo ha contribuito a rendere più comuni gli atti di violenza nei seggi o contro i funzionari che devono contare e certificare i voti.

Vari stati hanno quindi organizzato misure di protezione speciali, che comprendono in alcuni casi cecchini intorno ai centri elettorali: è una misura prevista ad esempio nella contea di Maricopa, in Arizona (quella che comprende la città di Phoenix), finita al centro di numerose teorie del complotto e di un tentativo di assalto nel 2020 per interrompere il conteggio dei voti.

Altre misure consistono nell’uso di droni di sorveglianza, pannelli di vetro antiproiettile e porte in acciaio. Nevada, Washington e Oregon hanno attivato in via preventiva la Guardia Nazionale, mentre in Arizona e Pennsylvania sono stati organizzati accorgimenti di sicurezza anche per i prossimi giorni, nel caso in cui i conteggi proseguano. Il segretario di stato dell’Arizona Adrian Fontes ha detto che indossa regolarmente un giubbotto antiproiettile.

Qualche giorni fa alcune cassette per depositare i voti in anticipo sono state incendiate nello stato di Washington e in Oregon, e uno scrutatore è stato aggredito a San Antonio (Texas) per aver chiesto a un elettore di togliere un cappellino con la scritta “MAGA” (Make America Great Again, lo slogan dei sostenitori di Trump).

Una drop box incendiata mostrata a una conferenza stampa a Portland, in Oregon, lo scorso 28 ottobre (AP Photo/Jenny Kane)

12:015 novembre 2024

Iniziano ad arrivare le prime foto di elettori in coda ai seggi negli stati della costa orientale:

Elettori in coda a New York (REUTERS/Kent J. Edwards)


Elettori al voto nella scuola elementare Anna Silver a Manhattan, New York (REUTERS/Andrew Kelly)

11:575 novembre 2024

Un secolo di mappe elettorali

In questa mappa abbiamo raccolto i risultati elettorali delle elezioni presidenziali statunitensi dal 1924 al 2020:

Guardare l’andamento dei risultati permette di intuire come sia cambiato il contesto sociale e politico degli Stati Uniti nel corso degli anni. Per esempio, si può notare come si è spostato il voto nell’ultimo secolo, come e quando i Repubblicani hanno iniziato a vincere sistematicamente negli stati del sud e quando il voto Democratico si è spostato in prevalenza sulle due coste, oppure gli anni in cui alcuni presidenti molto popolari vinsero in quasi tutti gli stati.

Abbiamo fatto anche altre mappe, qui:

Dal 1924 al 2020, in attesa di quella che si colorerà nei prossimi giorni: mostrano come sono cambiati gli Stati Uniti negli ultimi 100 anni

11:105 novembre 2024

Negli stati del nord-est si comincia a votare

L’election day, il giorno delle elezioni, comincia effettivamente ora negli Stati Uniti: alle 6 di mattina (le 12 in Italia) di martedì 5 novembre hanno aperto i seggi in alcuni stati della costa orientale, tra cui New York, Connecticut, New Jersey e Virginia (che confina con Washington D.C.). Sono tutti stati considerati “sicuri” per i Democratici, che dovrebbero vincere e aggiudicarsi i loro grandi elettori.

(Kristopher Radder/The Brattleboro Reformer via AP)

Dalle 6 possono aprire anche i seggi in Maine, ma lo stato lascia una certa discrezionalità agli uffici locali (con l’obbligo di aprire entro le 10): i seggi effettivamente attivi alle 6 sono meno di una decina sugli oltre 500 dello stato. Il Maine è uno dei due stati (l’altro è il Nebraska) ad assegnare i grandi elettori in modo diverso rispetto agli altri: non li ottiene tutti il o la candidata che ha un voto in più dell’avversario, ma due vengono assegnati in questo modo (in base ai risultati nello stato), e altri due vanno a chi prende più voti all’interno di ognuno dei due collegi congressuali in cui è diviso lo stato. Di conseguenza non tutti i grandi elettori vanno necessariamente a uno solo dei candidati: i sondaggi prevedono che tre grandi elettori del Maine andranno ai Democratici, uno ai Repubblicani.

Sono aperte alcune sezioni anche nella zona orientale del Kentucky.

Il Vermont poteva essere il primo stato ad aprire i seggi: la legge statale prevede che l’apertura sia possibile fra le 5 e le 10 di mattina. In queste elezioni però il primo seggio aprirà alle 6.30 (le 12:30 in Italia), e la maggior parte alle 7 (le 13).

Negli Stati Uniti comunque si può votare in anticipo, nei giorni e, in alcuni casi, nelle settimane precedenti al giorno delle elezioni, via posta o depositando le schede in urne dislocate in giro per il paese o andando nei seggi elettorali. Prima di oggi hanno già votato usando il voto anticipato più di 78 milioni di persone. Per dare un termine di paragone: alle elezioni del 2020, quando l’affluenza fu alta, votarono in tutto 155 milioni di persone.

10:465 novembre 2024

Gli spot elettorali di Kamala Harris sul voto segreto rivolti agli uomini e alle donne

Negli ultimi giorni un comitato che sostiene la candidata Democratica Kamala Harris ha diffuso due spot elettorali rivolti rispettivamente agli uomini e alle donne, due fasce demografiche sempre più polarizzate: sono anni che nelle elezioni statunitensi si parla di divario di genere nell’orientamento elettorale, in base al quale le donne tendono a votare a sinistra e gli uomini a destra.

I due spot, girati con le voci degli attori George Clooney e Julia Roberts, fanno leva sulla segretezza del voto per convincere sia gli uomini che le donne a votare per Harris senza farsi influenzare dalle idee di parenti o amici. 

Nel primo, quello rivolto agli uomini, si vede un uomo bianco che va a votare con un gruppo di amici che sono chiari sostenitori di Trump (entrando nel seggio uno di loro dice: «Let’s make America great again», riprendendo lo slogan del candidato Repubblicano). Quando deve compilare la scheda però l’elettore sceglie di votare per Harris, mentre si scambia uno sguardo complice con un altro elettore, latinoamericano (una fascia elettorale considerata generalmente favorevole a Harris). Poi se ne va dal seggio, facendo credere agli amici di aver votato per Trump. Il video insiste sull’invito a considerare i diritti delle «persone che ami», tra cui la figlia piccola dell’elettore indeciso: un’allusione al fatto che una possibile vittoria di Trump sfavorirebbe le donne. 

Nel secondo spot, quello rivolto alle donne, si vede una donna bianca che va a votare col marito. Con un atteggiamento un po’ paternalistico, l’uomo la invita a votare e le chiede, all’uscita dal seggio, se ha «fatto la scelta giusta», alludendo a un voto Repubblicano. Anche in questo caso però nel video si vede la donna che vota per Harris mentre si scambia uno sguardo complice con un’altra elettrice, senza poi dirlo al marito. 

09:475 novembre 2024

È tutto pronto per la diretta del Post

Lo sapete: stanotte seguiremo le elezioni con questo liveblog, ma anche con una luuunga diretta video. Comincerà alle 22:30 e andrà avanti per tutta la notte, finché ce ne sarà bisogno. Ci saranno Francesco Costa, Matteo Bordone, Laura Loguercio, Luca Misculin, Alessandra Pellegrini De Luca, Valerio Clari, Eugenio Cau e molte altre giornaliste e giornalisti della redazione, che si alterneranno fra la diretta e il liveblog, per tutta la notte.

Si comincia alle 22:30, e qui sotto trovate il link e tutte le indicazioni che vi serviranno:

Forse inizierà anche qualche minuto prima, poi andrà avanti finché sarà necessario: qui sul Post, o su YouTube

09:415 novembre 2024

L’ultimo comizio e l’ultimo balletto di Donald Trump

Nella notte a Grand Rapids, in Michigan, Trump ha tenuto l’ultimo comizio di questa campagna elettorale. Comunque vadano le elezioni è probabile che per Trump, che ha 78 anni, questo sarà l’ultimo comizio elettorale in assoluto, quanto meno da candidato: se vince non potrà candidarsi alle elezioni del 2028 (perché avrebbe già fatto due mandati), e se perde è difficile che ci riprovi.

Il comizio di Grand Rapids è stato anche l’ultimo in cui, in chiusura del suo discorso, Trump ha ballato sulla canzone YMCA, dei Village People.

YMCA è un classico dei comizi di Trump: in questa campagna elettorale l’ha ballata quasi sempre.

08:475 novembre 2024

Un paio di sondaggi che sono piaciuti molto ai Democratici

Anche se abbiamo appena scritto qui sotto che i sondaggi sono incerti e praticamente in parità, è vero che negli ultimi due-tre giorni sono anche usciti un paio di sondaggi che hanno molto rincuorato i Democratici e il comitato elettorale di Kamala Harris. Occhio: questi sondaggi potrebbero essere degli outlier, cioè delle eccezioni statistiche, o potrebbero banalmente essere sbagliati. Però da qualche giorno, come è comprensibile, se ne parla moltissimo nel campo Democratico.

– Il primo sondaggio è stato pubblicato da Ann Selzer, una delle più rispettate sondaggiste americane, e dal giornale locale Des Moines Register e riguarda lo stato dell’Iowa, in cui Harris sarebbe in vantaggio su Trump 47% a 44%. Sarebbe un risultato eccezionale perché l’Iowa non è nemmeno uno stato in bilico, e Trump lì ha vinto facilmente nel 2016 e nel 2020. Se davvero Harris ha possibilità di vincere in Iowa, significa che le sue elezioni saranno più facili del previsto.

– L’altro sondaggio è stato pubblicato da Univision, la più importante rete televisiva statunitense in lingua spagnola, e riguarda gli elettori latinoamericani in Pennsylvania, il 64% dei quali voterebbe per Kamala Harris: sarebbe un risultato eccezionale, considerando che nel 2020 il 60% dei latinos votò per Joe Biden, e che molti analisti ritenevano Harris in perdita nel voto latinoamericano. Secondo questo sondaggio soltanto il 30% dei latinoamericani in Pennsylvania voterebbe per Trump. I risultati mostrano anche che il 69% degli elettori latinoamericani è stato offeso da un commento fatto dal comico Tony Hinchcliffe durante un comizio per Donald Trump, in cui definì l’isola di Porto Rico «un’isola di spazzatura galleggiante».

Raccomandiamo ancora una volta prudenza: anche se questi sondaggi sono molto buoni per Harris, le medie più affidabili danno ancora i due candidati alla pari.