A Firenze si andrà al ballottaggio, a Cagliari ha vinto il centrosinistra e in Piemonte il centrodestra

Il segretario di Forza Italia Antonio Tajani si è congratulato con Carlo Masci, il candidato della destra a Pescara, per la sua vittoria alle amministrative. Masci è sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e alcune liste civiche, ed è dato al 50,99 per cento: potrebbe quindi vincere al primo turno.

Carlo Costantini, il candidato del centrosinistra sostenuto tra gli altri dal Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, è al 34,12 per cento. 

A Pavia ha vinto al primo turno Michele Lissia, il candidato del centrosinistra sostenuto da un’ampia coalizione con Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e alcune liste civiche. Lissia ha ottenuto il 53,05 per cento dei voti, mentre Alessandro Cantoni, sostenuto dai partiti della destra di governo, ha preso il 45,04 per cento. Nessuno degli altri tre candidati ha raggiunto l’1 per cento dei voti. 

Pavia passa quindi al centrosinistra: il sindaco uscente, Fabrizio Fracassi, è della Lega ed era stato eletto nel 2019 con il sostegno di una coalizione di destra di cui facevano parte anche Fratelli d’Italia e Forza Italia. 

È terminato il conteggio dei voti in tutte le 103 sezioni di Bergamo: ha vinto al primo turno con il 54,95 per cento dei voti Elena Carnevali, la candidata del centrosinistra sostenuta tra gli altri dal Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, +Europa e Italia Viva. Andrea Pezzotta, sostenuto dalla destra di governo (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) e da alcune liste civiche ha preso il 42,24 per cento. Vittorio Apicella, del Movimento 5 Stelle, ha preso il 2,8 per cento dei voti. 

Carnevali aveva rivendicato la vittoria già qualche ora fa, con vari messaggi sui social.

Il sindaco uscente Gian Luca Zattini, di centrodestra, è stato riconfermato sindaco di Forlì con il 50,63 per cento dei voti, abbastanza per non andare al ballottaggio. Zattini era sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il suo principale avversario, Graziano Rinaldini di centrosinistra, ha preso il 46,28 per cento.

Giovanna Giolitti, pronipote di Giovanni Giolitti (presidente del Consiglio per cinque mandati durante il Regno d’Italia, tra il 1892 e il 1921), era candidata alle elezioni europee con Fratelli d’Italia nella circoscrizione Italia Nord-Ovest. Secondo i risultati finora disponibili ha preso 2.984 preferenze: ha fatto peggio solo Giancarlo Franco, che ne ha prese 619. La scelta di Giolitti di candidarsi con Fratelli d’Italia era stata molto criticata dalla sua famiglia, tanto che a metà maggio altri discendenti di Giovanni Giolitti avevano inviato una lettera al quotidiano La Stampa per dissociarsi: «Desideriamo qui affermare la totale incompatibilità tra i valori del partito Fratelli d’Italia e quelli della nostra lunga storia familiare», avevano scritto.

Parlando con il Corriere della Sera, Giolitti aveva risposto difendendo la sua scelta e dicendo di ritrovarsi nei valori politici di Fratelli d’Italia, pur definendosi una «liberale moderata di destra». Alla fine, comunque, non verrà eletta. 

A Cremona, in Lombardia, il candidato del centrodestra Alessandro Portesani e il candidato del centrosinistra Leonardo Virgilio, appoggiato dal PD e da tre liste civiche, andranno al ballottaggio. La distanza tra i due candidati è minima: Portesani ha ottenuto il 43,3 per cento dei voti, Virgilio il 41,92. Manca una sola sezione da scrutinare. 

E quindi si andrà al ballottaggio: una circostanza anomala, dato che le norme prevedono il ballottaggio solo per i comuni con più di 15mila abitanti, mentre Tresignana ne ha 6.946. È successo perché le due liste civiche “Tresignana cambia” (vicina al centrodestra) e “Tresignana prima di tutto” (centrosinistra) hanno ottenuto entrambe 1.717 voti, il 48,52 per cento ciascuna, e quindi per decidere la vincitrice sarà necessario votare di nuovo. Anche se può sembrare una coincidenza assurda, non è una circostanza così infrequente nei piccoli comuni. 

A Pavia, dove sono stati scrutinati più dei due terzi delle sezioni, il candidato del centrosinistra Michele Lissia, sostenuto tra gli altri da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Azione, è al 53 per cento. Il suo principale avversario è il consigliere regionale Alessandro Cantoni, sostenuto dai partiti della destra di governo, che al momento è al 45,01 per cento. Se questi risultati dovessero essere confermati, Lissia diventerebbe sindaco al primo turno. 

La giornalista del sito di news Politico Giovanna Faggionato su X (Twitter) ha posto una domanda che probabilmente si stanno facendo in molti: quanti voti ha preso alla fine Silvio Berlusconi, a queste elezioni europee?

Per le persone che non hanno seguito con assiduità la campagna elettorale: no, l’ex presidente del Consiglio non è tornato in vita dal mausoleo di Arcore dove è seppellito. Tuttavia il partito di cui è stato leader e fondatore, Forza Italia, ha mantenuto la sua immagine nei manifesti per la campagna elettorale e persino il suo nome nel simbolo. Anche per questo pochi giorni prima del voto l’attuale segretario, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, aveva sostenuto che si sarebbe potuto scrivere “Berlusconi” sulla scheda. Le indicazioni elettorali per gli scrutatori sembravano dargli ragione, nel senso che il voto sarebbe andato comunque a Forza Italia senza che la scheda venisse annullata. Ma non essendo Berlusconi realmente candidato probabilmente non sapremo mai quanti voti è riuscito a prendere anche da morto.

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Lo sostiene da giorni Forza Italia, nonostante il suo fondatore sia morto da un anno: le indicazioni elettorali per gli scrutatori sembrano darle ragione

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Marco Fioravanti di Fratelli d’Italia è stato rieletto sindaco di Ascoli Piceno con quasi il 75 per cento dei voti: sono state scrutinate 39 sezioni su 52 totali, e quindi la sua vittoria al primo turno è ormai certa. Il candidato di centrosinistra Emidio Nardini, sostenuto tra gli altri da PD e Movimento 5 Stelle, ha ottenuto invece il 25 per cento (i candidati erano solo loro due). 

Secondo i calcoli dell’istituto di statistica YouTrend, il centrosinistra ha vinto al primo turno sia a Livorno che a Prato: a Livorno è stato rieletto il sindaco uscente Luca Salvetti, indipendente sostenuto da PD e AVS, mentre a Prato è stata eletta Ilaria Bugetti, sostenuta da una coalizione più ampia con dentro PD, AVS e M5S. In entrambi i casi quindi non ci sarà bisogno di ballottaggio.

È stata pubblicata una proiezione più aggiornata su Bari, con Vito Leccese nettamente in vantaggio e non lontano dal 50 per cento che varrebbe la vittoria al primo turno. Il candidato del centrodestra, Fabio Romito, è dato oltre 20 punti indietro.

Leccese è sostenuto da PD e Europa Verde (cioè uno dei due partiti che compongono l’Alleanza Verdi e Sinistra), mentre Michele Laforgia è sostenuto dal Movimento 5 Stelle e da Sinistra Italiana (l’altro pezzo di AVS). Il Movimento 5 Stelle aveva deciso di non partecipare alle primarie con il PD dopo le inchieste giudiziarie che negli scorsi mesi avevano riguardato il comune di Bari, governato proprio dal PD con Antonio Decaro.

Sia Leccese che Laforgia però si erano promessi sostegno a vicenda in caso di ballottaggio, e perciò anche se Leccese non dovesse vincere al primo turno l’esito del ballottaggio sarà piuttosto scontato. La scelta del Movimento 5 Stelle di staccarsi dalla coalizione è stata evidentemente inefficace, almeno in termini di consensi.

Mimmo Lucano è stato rieletto sindaco di Riace, in provincia di Reggio Calabria: la sua lista Riace guarda il sole ha ottenuto 509 voti, il 46,3 per cento del totale, ma dato che il comune ha meno di 15mila abitanti non è previsto il ballottaggio. Lucano era candidato anche alle elezioni europee con Alleanza Verdi e Sinistra (AVS): ha ottenuto 190mila preferenze, e probabilmente verrà eletto. Le due cariche sono compatibili, quindi teoricamente Lucano potrebbe fare sia il sindaco di Riace (dato che si tratta di un comune con meno di 15mila abitanti) che l’europarlamentare. 

Lucano era già stato sindaco di Riace tra il 2004 e il 2018, e nella piccola città aveva realizzato un progetto di gestione dei migranti che era stata raccontata in tutta Europa e nel mondo come un modello di integrazione e solidarietà: il cosiddetto “modello Riace”. Ne avevamo parlato qui:

Cosa è rimasto a Riace del “modello Riace”

Nell’ultimo anno il sistema messo in piedi dall’ex sindaco Mimmo Lucano, oggi sotto processo, è lentamente ripartito, anche per l’arrivo di alcune famiglie afghane

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Secondo le proiezioni realizzate dal’istituto di ricerca Opinio per conto della Rai, a Caltanissetta è in vantaggio con il 38,3 per cento Walter Tesauro, il candidato sostenuto tra gli altri da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Democrazia Cristiana Sicilia Nuova. La sua principale avversaria è Annalisa Petitto, sostenuta da una coalizione di liste civiche, che è invece al 29 per cento. Se le proiezioni venissero confermate si andrebbe al ballottaggio, ma per saperlo bisognerà aspettare i dati reali. Bisognerà capire anche chi andrà eventualmente al ballottaggio, visto che il sindaco uscente del M5S Roberto Gambino è dato al 26,9 per cento e potrebbe ancora recuperare. 

Caltanissetta era uno dei due comuni capoluogo al voto che il Movimento 5 Stelle governava da solo, insieme a Campobasso in Molise: stando ai dati che stanno arrivando sembra destinato a perderli entrambi.

Durante la campagna elettorale l’europarlamentare Susanna Ceccardi, della Lega, ha pubblicato sui suoi profili social alcune grafiche che invitavano gli elettori a votare per lei e non per altri candidati di forze politiche avversarie. Tra gli altri Ceccardi, che era stata anche candidata della Lega alle regionali in Toscana, ha citato l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, candidato con Alleanza Verdi e Sinistra; la leader del Partito Democratico Elly Schlein, la giornalista Lucia Annunziata, candidata con il PD; e Ilaria Salis, l’insegnante italiana detenuta in Ungheria da più di un anno, candidata con AVS. 

Potrebbe non essere stata una scelta comunicativa molto azzeccata: secondo i dati finora disponibili Salis, Lucano, Schlein e Annunziata dovrebbero essere stati eletti, mentre l’elezione di Ceccardi è ancora incerta. Salis ha ottenuto in tutto più di 176 mila preferenze, Annunziata oltre 240mila, Schlein oltre 222mila e Lucano 190mila. 

Ceccardi era candidata nella circoscrizione Italia Centrale. Secondo i risultati finora disponibili ha ottenuto 32.835 preferenze, molte meno di tutte le altre persone che ha citato e meno anche di quelle che ottenne alle elezioni europee del 2019, quando fu eletta con più di 48mila preferenze. È comunque seconda nella sua circoscrizione, a grandissima distanza da Roberto Vannacci, che in Italia Centrale ha ottenuto 111.728 preferenze. Non sappiamo ancora se quest’anno Ceccardi riuscirà a essere eletta.

Alessandra Zedda di Forza Italia, candidata sindaca di Cagliari sostenuta da una coalizione di centrodestra, ha riconosciuto la vittoria del candidato di centrosinistra Massimo Zedda, sostenuto da PD, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra.

Massimo Zedda era già sindaco della città per quasi due mandati tra il 2011 e il 2019, quando lasciò in anticipo l’incarico per diventare consigliere regionale della Sardegna dopo essersi candidato senza successo alla presidenza della Regione. Negli ultimi 5 anni invece la città era stata governata da una giunta di destra, guidata da Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia, che è stato candidato presidente alle regionali di febbraio vinte poi dal centrosinistra con Alessandra Todde del Movimento 5 Stelle.

Con l’Alleanza Verdi e Sinistra dovrebbe essere eletta Ilaria Salis, l’insegnante italiana che a febbraio del 2023 era stata arrestata in Ungheria con l’accusa di aver aggredito dei neonazisti durante una manifestazione di estrema destra a Budapest. Al momento è agli arresti domiciliari in Ungheria, e il processo contro di lei è ancora in corso: quando l’elezione sarà confermata potrà beneficiare dell’immunità da europarlamentare, e dovrebbe quindi essere liberata e il processo dovrebbe essere sospeso.

La liberazione però non sarà immediata né automatica, ci vorrà un po’ di tempo e diversi passaggi burocratici non del tutto scontati. Qui abbiamo spiegato come funzionerebbe:

E quindi Ilaria Salis verrà liberata?

Dovrebbe essere eletta al Parlamento Europeo con Alleanza Verdi e Sinistra, e ottenere quindi l'immunità: ma in caso ci vorrà un po'

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Per alcuni dei 29 capoluoghi al voto ci vorrà ancora un po’ di tempo per capire chi ha vinto e se si andrà o meno al ballottaggio, mentre per altri abbiamo già informazioni un po’ più definite. Li abbiamo radunati in un grafico per mostrare di che parte politica era la giunta di partenza e come dovrebbe essere quella nuova: tra quelli che dovrebbero cambiare parte politica ci sono Cagliari e Pavia, che passerebbero dalla destra al centrosinistra. Cliccando sui pallini si può vedere il nome del sindaco o della sindaca uscente a sinistra, e di quelli nuovi a destra.

Secondo i calcoli dell’istituto di sondaggi YouTrend il nuovo sindaco di Pesaro sarà il candidato di centrosinistra Andrea Biancani: era sostenuto da PD, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle e 4 liste civiche. Il principale avversario di Biancani in queste elezioni era Marco Lanzi, sostenuto dai partiti della destra di governo. Pesaro era stata governata dal centrosinistra anche negli ultimi dieci anni, durante i quali si erano alternate due giunte guidate da Matteo Ricci, del PD, che è stato invece eletto al Parlamento Europeo.

In base ai calcoli dell’istituto di sondaggi YouTrend è ormai certo che a Firenze ci sarà un ballottaggio tra Sara Funaro, candidata del centrosinistra sostenuta tra gli altri da Partito Democratico, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra e +Europa, e Eike Schmidt, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, dato al 32,5 per cento. È un risultato in linea con quanto previsto dai sondaggi precedenti al voto, secondo cui nessun candidato avrebbe vinto al primo turno. 

Sara Funaro è l’attuale assessora con deleghe a Welfare, Sanità, Immigrazione e Istruzione, mentre Schmidt è stato dal 2015 al 2023 direttore delle Gallerie degli Uffizi, il più importante museo della città e uno dei più importanti d’Italia. In questi anni ha spesso criticato la giunta di centrosinistra guidata da Dario Nardella, il sindaco uscente.