Dopo l'attentato al primo ministro Robert Fico le cose non sono cambiate, anzi: i partiti di governo stanno promuovendo nuove leggi per rendere più difficile fare giornalismo
Tutti i risultati in Europa, il giorno dopo
L'avanzata dell'estrema destra non è bastata per rovesciare gli equilibri del Parlamento Europeo, ma ha comunque avuto effetti grossi in Francia, Germania e altrove
Con i conteggi per le europee di fatto conclusi, possiamo dire che l’estrema destra è andata bene in diversi grossi paesi: in Francia ha doppiato il partito del presidente Emmanuel Macron, costringendolo a indire nuove elezioni legislative; in Germania AfD è stato il secondo partito; in Austria il Partito della Libertà (FPÖ) è stato il più votato, così come in Italia Fratelli d’Italia. Al tempo stesso, però, ci sono alcuni dati in controtendenza: per esempio, nell’Europa del nord la sinistra è andata sorprendentemente bene, e la destra ha deluso.
Nel complesso non ci sarà una maggioranza di destra al Parlamento Europeo: i gruppi parlamentari di centrodestra e destra non hanno i voti per governare da soli, e ci sarà quindi con tutta probabilità una nuova maggioranza trasversale, come quella che ha sostenuto Ursula von der Leyen nella scorsa legislatura.
I risultati principali, in ordine
• L’estrema destra ha vinto in Francia e Austria, in Germania i partiti del governo di centrosinistra sono andati molto male, in Spagna il Partito Popolare (centrodestra) è arrivato di poco davanti ai Socialisti. Nei paesi del Nord Europa è andata molto bene la sinistra, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha vinto ma non stravinto.
• Il prossimo Parlamento Europeo non avrà una maggioranza di destra: rispetto al parlamento uscente i partiti di estrema destra hanno guadagnato qualche seggio, ma non abbastanza da raggiungere la quota del 50 per cento più uno, cioè 361 seggi. Secondo le proiezioni elaborate dal Parlamento Europeo la tradizionale maggioranza trasversale fra Popolari (centrodestra), Socialisti e Liberali controllerà circa 400 seggi, una ventina in meno rispetto al Parlamento uscente.
• Bisognerà capire se basteranno a Ursula von der Leyen per farsi rieleggere presidente della Commissione Europea. Per entrare in carica il capo della Commissione Europea ha bisogno di ottenere un voto di fiducia del Parlamento Europeo, a maggioranza assoluta: nel 2019 nonostante un ampio margine von der Leyen fu eletta con appena 9 voti in più della quota minima (il voto peraltro è segreto). L’incarico di indicare un candidato o una candidata spetta al Consiglio Europeo, l’organo dell’Unione che riunisce i 27 capi di stato e di governo, che si riunirà informalmente fra una settimana, il 17 giugno.