Il lavoro di Enrico Letta
E così Enrico Letta sta lavorando, in una situazione che a me pare molto complicata. Da un lato l’eventualità (indispensabile, dice il Presidente Napolitano) di farcela a comporre un governo con gli avversari di sempre, dall’altra la sola possibilità di elezioni anticipate. Subito, con questa legge elettorale, e con due mesi di campagna elettorale davanti mentre il paese va a picco.
Mi sbaglierò, ma Berlusconi ha tutto l’interesse a che il governo non nasca. Ci proverà a dire che il governo o si fa con i suoi falchi o non si fa. Così potrà sempre andare all’incasso nel ruolo dello “statista” che voleva fare il governo ma non ha potuto a causa dei nostri veti e tirar su, se le cose andassero come dicono gli ultimi sondaggi, il premio di maggioranza alla Camera. O addirittura tentare il colpaccio della vittoria piena con conseguente governo di legislatura, possibilmente con l’elezione del successore di Napolitano inclusa.
La mia speranza è che Letta riesca a mettere insieme una squadra di governo giovane e non compromessa con un passato che ha già fatto troppe vittime, Romano Prodi ultimo in ordine di tempo, per provare a fare alcune cose che non possono più aspettare: dalle riforme istituzionali alle misure per rilanciare l’occupazione.
Chi si augura il naufragio del lavoro di Enrico dovrebbe anche spiegare cosa succederebbe poi, alla sinistra e al paese.