Un nuovo megafono per Pizzarotti
I fatti mi smentiranno, ma secondo me a Parma la battaglia per il sindaco sarà dura. Io credo che il successo di Grillo ieri sia una mortificazione, meritatissima, per la politica. Soprattutto per la destra, che io credo sia la parte che dell’irruzione di Grillo ha sofferto di più. Comunque, un segnale preoccupante. Non certo per i nostri concittadini che si sono candidati nelle liste di Grillo, ma per il modo in cui lo stesso Grillo si propone e per le cose che dice. “È il nostro megafono”, dicono i suoi. Un megafono molto peggiore di chi lo maneggia, ho pensato ieri vedendo il parmigiano Pizzarotti in televisione. Però mi sono chiesto: se Pizzarotti avesse voluto impegnarsi in politica nel modo “tradizionale”, entrando cioè in un partito politico, oggi che chance avrebbe di essere dov’è? E Marco Doria, che con Grillo non c’entra nulla ma ieri in televisione diceva chiaramente di non appartenere a nessun partito ma di riconoscersi nella coalizione?
Secondo me la soluzione all’antipolitica c’è, eccome se c’è: basta dar nuova linfa alla politica. Andare a trovarci i Pizzarotti (e i Doria) che ci sono nel nostro paese (e anche, defilati, nei nostri partiti) ed essere una possibilità concreta anche per loro. E chiedere a chi ha gestito la cosa pubblica fino ad oggi di fare un passo indietro. Senza processi sommari, solo spiegando che non è materialmente possibile chiedere ai nostri concittadini di dare fiducia a una classe dirigente che – a torto o a ragione, probabilmente a ragione – identificano in un sistema che non ha più credibilità. Questo vale per la destra ridotta al lumicino ma vale anche per noi. Un sistema politico forte si regge solo su due gambe forti e la polverizzazione di questo voto, sebbene abbia in qualche modo salvato il PD, comunque ci lascia in un sistema monco e squilibrato. Uno scenario non praticabile per una grande democrazia occidentale di stampo liberale. Questo mi pare semplicemente il momento di dare una nuova vita ai partiti, rinnovandone subito radicalmente le classi dirigenti e modificandone in modo visibile i comportamenti, a partire dai costi.