La discriminazione non è solo cattiva: è stupida
“Sono cresciuto in un mondo in cui essere gay non era accettato, nemmeno da molti dei miei amici, così ho tenuto questo segreto per me per ogni giorno della mia vita”. Sono arrivato a Londra e ho trovato questa storia così inusuale, così fuori dal tempo, così semplice nel suo mettere in crisi i modelli, l’idea di tolleranza e di apertura che questa città rappresenta davanti a tutto il mondo, e figurarsi a chi proviene dall’Italietta nostra.
David Laws ha 45 anni e una carriera brillantissima come investment banker a JPMorgan, una delle principali banche d’affari del pianeta. Nei suoi anni di carriera ha probabilmente accumulato alcuni milioni di sterline di bonus annuali, forse nell’ordine di qualche decina. Giovanissimo, ha lasciato l’alta finanza e si è messo in politica, seguendo la strada più difficile: si candida nei Lib-dem, il partito condannato dal sistema elettorale a non contare una cicca. È dannatamente bravo e preparato – chi gli sta intorno se ne accorge – ma è anche uno tosto, che non scende a compromessi. Così quando George Osborne, responsabile economico dei Tories, gli offre un seggio nel governo ombra, Laws rifiuta senza tanti complimenti: “Non sono conservatore e se avessi fatto politica per fare carriera mi sarei comportato di conseguenza sin dal principio”. Chapeau.